Coronavirus, sì al premio economico per i lavoratori della sanità

I sindacati all’unisono: “Finalmente un primo riconoscimento che va oltre le parole”
Un premio economico agli operatori della sanità pubblica per l’emergenza coronavirus. Cgil, Cisl e Uil della provincia di Lucca con le loro funzioni pubbliche plaudono all’accordo siglato lo scorso 3 aprile con la Regione Toscana.
“Finalmente – scrivono le sigle – oltre alle parole ed ai ringraziamenti di tutte le parti sociali, istituzionali e dei cittadini agli eroi della sanità si riconosce un incentivo economico per il loro impegno e per la funzione sociale svolta dal personale sanitario pubblico della Toscana”.
“E’ un accordo di grande significato anche sul piano politico perché – proseguono le cifre – prevede una somma che va oltre ai limiti di spesa posti dalla legislazione nazionale per la retribuzione dei dipendenti pubblici e per prima nel paese la Regione Toscana si assume l’impegno di approvare una legge speciale per remunerare il rischio biologico cui sono sottoposti i lavoratori della sanità pubblica toscana”.
Un inizio importante per i sindacati dei lavoratori: “Non è la soluzione di tutti i problemi, soprattutto di sicurezza, ma – spiegano in una nota – è un’inversione di tendenza fondamentale, è un riconoscimento economico che è anche riconoscimento al valore della sanità pubblica troppe volte denigrata e sottoposta ad una serie di tagli di risorse perpetuato più o meno da tutti i Governi negli ultimi anni. E’ un premio economico del valore complessivo di 38 milioni di euro, coperto da risorse regionali, un compenso straordinario uguale per tutte qualifiche sanitarie, legato all’emergenza covid 19, che riconosce e remunera le condizioni di rischio/disagio che vivono quotidianamente i lavoratori delle aziende sanitarie che operano nei settori dell’assistenza ospedaliera e sanitaria in genere”.
“Questa somma – proseguono i sindacati – si aggiunge a quella di 15 milioni assegnata dallo Stato alla Regione Toscana per remunerare gli operatori della sanità toscana in base al decreto legislativo 18/2020 Cura Italia”.
“A decorrere dal 17 marzo e fino al 30 aprile saranno attribuiti importi agli operatori sanitari secondo una graduazione che tiene conto delle condizioni operative con riferimento al rischio / disagio sostenuto. Sono previste tre fasce di rischio/disagio: rischio /disagio alto con l’attribuzione di 45 euro per giornata o turno di servizio, rischio /disagio medio-alto con l’attribuzione di 25 euro per giornata o turno di servizio, rischio /disagio medio con l’attribuzione di € 20,00 per giornata o turno di servizio”.
“Questo accordo – viene spiegato – si applica a tutto il personale dipendente, anche a tempo determinato, anche ai lavoratori interinali ed ai contratti Cococo, Co co pro ecc. ed al personale convenzionato. Troppe volte altri sindacati muovono critiche salvo poi non portare mai risultati concreti, troppe volte si sono mosse critiche gratuite al ruolo dei sindacati dei lavoratori, ma questo è’ il risultato del grande lavoro delle organizzazione sindacali confederali e della Funzione Pubblica Cgil, Cisl e Uil Toscana per un giusto riconoscimento anche economico per le difficili e rischiose condizioni di lavoro degli operatori sanitari pubblici. E non solo”.
“Su esplicita richiesta delle stesse organizzazioni sindacali – spiegano le sigle – la Regione riunirà le parti interessate per l’estensione dei benefici, da attribuire con lo stesso metodo dell’accordo firmato per gli operatori pubblici, anche per il personale impegnato negli istituti di assistenza e cura, nelle Rsa, nell’assistenza sociale e sanitaria territoriale e domiciliare della sanità privata e degli appalti. Questo perché anche gli operatori della sanità privata e degli appalti allo stesso modo degli operatori della sanità pubblica sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza covid19, sono esposti ad eguali rischi per la salute propria e delle proprie famiglie e svolgono una eguale fondamentale funzione sociale a favore dei cittadini”.