Simonetti (Lega): “Istituzioni locali devono fare di più”

Il rappresentante del Carroccio della Mediavalle e Garfagnana: “Tessuto economico e famiglie vanno salvaguardate”
Aiuti al tessuto economico messo in crisi dal coronavirus. E’ questo l’appello di Damiano Simonetti, responsabile relazioni esterne Lega della sezione Mediavalle Garfagnana.
Simonetti si chiede “dove sono le numerose banche che si sono insediate sul territorio lucchese godendone profitto e prestigio fino ad oggi o meglio, fino alla crisi causata da questa pandemia?”.
“Quali sono i piani di aiuti concreti e diretti che – aggiunge – le istituzioni locali pensano di adottare per il tessuto imprenditoriale lucchese? Ma sopratutto, dove sono finiti tutti i politici della lucchesia e quali strategie intendono adottare per il tessuto economico, imprenditoriale, commerciale e sanitario? In particolare quest’ultimo deve essere supportato e non trascurato ed è la stessa nostra Costituzione”, afferma.
“É da qui – aggiunge – che tutti devono partire se si vuole rivoluzionare la catastrofica politica regionale che negli ultimi 10 anni ha fatto a pezzi la Toscana privandola di molti servizi. Anche i sindaci dovrebbero essere più operativi per poter supportare bene i propri cittadini, assistendoli in tutto e per tutto”.
“Questa emergenza – aggiunge – che sta scoinvolgendo il nostro territorio e il mondo intero, ha fatto emergere un dato da porre sotto riflessione: la maggior parte delle figure istituzionali e non mostrano caratteri di debolezza, mancanza di operatività, mancanza di programmazione, mancanza nel creare linee guida che hanno come oggetto il sostegno a livello superiore sia sanitario che di ordine pubblico”.
“Le amministrazioni soprattutto locali, dato che sono il principale punto di riferimento dei cittadini – prosegue -, i primi collegamenti fra le persone e lo Stato, dovrebbero essere pronte a sostenere con il minimo di sussistenza le famiglie che stanno andando incontro a un disagio economico. I primi cittadini con le loro giunte, potrebbero intervenire anche inserendo, dove è possibile, variazioni nel bilancio che permetterebbero la creazione di fondi a sostegno delle persone”.
“Serve un’unione di tutti i professionisti economici lucchesi che aiuti tutte le amministrazioni – aggiunge – le quali a sua volta, si uniscano e attraverso il loro potere accompagnato da un serio impegno ricco di idee e di principi, contribuiscano alla nascita di un governo locale che si basi sulla trasparenza e sulla partecipazione nel rispetto dell’articolo 87 del decreto legislativo 17 marzo 2020 diretto ad affrontare l’attuazione di un principio importante sia per la pubblica amministrazione che per le aziende sanitarie: la forma del lavoro agile modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa”.
“Dico questo perché stanno venendo a mancare diversi servizi come quelli bancari, postali e finanziari, fulcri importanti della nostra economia – prosegue Simonetti – . La banche sono chiuse o aperte su appuntamenti, le poste anch’esse sono chiuse o aperte in un solo luogo facendo rischiare ai cittadini la trasgressione del divieto all’assembramento. E tutto questo avviene, nonostante il Dpcm del 20 marzo garantisca la loro funzionalità”.
“Si stanno creando dei disservizi e a rimetterci sono proprio i cittadini che si sono travati in situazioni di un vero e proprio disagio – aggiunge ancora – , infatti, alcune persone si sono trovate nell’ impossibilità di versare i propri soldi, frutto del loro lavoro e di usufruirne, perché molti uffici postali proprio per concentrare il tutto in uno stesso luogo, hanno chiuso. Mi domando se nel 2020 si possa assistere a questo? Ma nessuno sa nessuno dice niente. Dobbiamo reagire all’emergenza con determinazione perché anticipando i problemi si può sconfingere. Quindi, tutti i sistemi, sopratutto quello sanitario, devono fare il loro corso ma, senza arrestarsi e mostrando i denti e il sangue freddo. Non voglio pensare a cosa si può andare incontro se rimaniamo inermi di fronte a questo clima. Lo stesso presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, ci invita a pensare al domani se vogliamo un futuro certo”.