E’ serrata generale, il premier: “Chiuse tutte le attività non indispensabili”

Aperti supermercati e farmacie. Restano garantiti trasporti, servizi bancari, finanziari e postali: “Non abbiamo alternative”
Serrata generale delle attività produttive in tutto il territorio nazionale, salvo quelle indispensabili: dagli alimentari, fino alle farmacie e parafarmacie. Fino al prossimo 3 aprile.
E’ la decisione del governo per frenare l’avanzata del contagio da coronavirus nel Paese nel giorno in cui devono contarsi ancora tante vittime, quasi 800 in un solo giorno.
L’annuncio è stato dato questa sera (21 marzo) in una breve diretta Facebook il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, al termine di una giornata nera per i numeri del contagio e dei decessi, a conclusione di una serie di incontri in videoconferenza con i sindacati delle categorie e i rappresentanti delle imprese.
“In questo momento – ha detto il premier – non abbiamo alternative, dobbiamo resistere. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è peraltro minimo se paragonato a quello che stanno soffrendo altri cittadini negli ospedali. Penso in particolare ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, alle forze armate, ai servizi, all’informazione. Uomini e donne che ogni giorno compiono un atto di amore dell’Italia intera”.
Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati e i negozi di generi alimentari di prima necessità e al riguardo, ha spiegato il premier, non è stata prevista alcuna restrizione sull’apertura e non c’è bisogno di alcuna corsa agli acquisti.
Continueranno a restare aperti farmacie, parafarmacie, saranno assicurati i servizi finanziari, bancari e assicurativi. Saranno garantiti ovviamente anche i trasporti e i servizi essenziali.
Per il resto dei casi, saranno consentite altrimenti attività lavorative di smart working. “Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo – ha detto il premier -. Un passaggio necessario per contenere il più possibile il contagio. Questa crisi sanitaria si sta tramutando in una crisi economica ma dico a tutti che lo Stato c’è. Dobbiamo stringerci forte, come comunità, a difendere la vita”.