Rossi (Fiom): “Andavano tutelati anche i lavoratori dell’industria”

Il segretario provinciale della Fiom: “Chiediamo la sospensione del lavoro”
“Iorestoacasa: è giusto e auspicabile. Ma tutti dovrebbero essere messi in condizione di poterlo fare. Anche i lavoratori dell’industria”. Lo dice Mauro Rossi, segretario generale della Fiom Lucca.
“Il clima che si respira tra i lavoratori metalmeccanici della nostra Provinciaè di fortissima preoccupazione, riceviamo decine e decine di telefonate ogni giorno, c’è costante attesa sulle decisioni che verranno prese, si ha letteralmente paura – afferma -. Si sono già verificati casi di contagi e di quarantena, anche se in poche aziende, fortunatamente”.
“Generalmente le aziende, a partire dalle più grandi – afferma -, stanno adeguandosi alle misure di precauzione previste e il ricorso allo smart working si sta diffondendo là dove è possibile. Questo, però, non basta e in alcune realtà non potrebbe essere applicato”.
“Non solo la convivenza in fabbrica o negli uffici può essere un rischio, c’è anche il fatto che molti utilizzano o sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici – aggiunge -. Il provvedimento annunciato ieri sera dal Governo è giusto ma parziale. Anche l’industria doveva essere coinvolta. Si deve prevedere una progressiva e programmata sospensione delle attività industriali. Se il principio prima di tutto la sicurezza ha un senso, deve valere anche per i lavoratori dell’industria”.
“Si dice che il prossimo provvedimento – aggiunge – porterà nuove risorse per garantire il finanziamento di specifici ammortizzatori, sociali allargati a tutte le tipologie di lavoro. Bene. I lavoratori, ed i sindacati, non possono essere lasciati soli a contrattare con gli imprenditori sul loro utilizzo. Serve una decisione da parte del Governo che valga per tutto il territorio nazionale”.
“Già stamani – afferma – i nostri delegati si attiveranno per chiedere nelle loro aziende la sospensione del lavoro ed il ricorso alla Cassa Integrazione, in caso di risposte negative, a fronte di situazioni non sostenibili,siamo pronti ad iniziative di lotta. I lavoratori metalmeccanici sono consapevoli di essere l’ossatura portante del sistema economico del nostro paese ma non accettano di essere considerati carne da macello“.