Rossi (Fiom): “Andavano tutelati anche i lavoratori dell’industria”

12 marzo 2020 | 11:45
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Rossi (Fiom): “Andavano tutelati anche i lavoratori dell’industria”

Il segretario provinciale della Fiom: “Chiediamo la sospensione del lavoro”

“Iorestoacasa: è giusto e auspicabile. Ma tutti dovrebbero essere messi in condizione di poterlo fare. Anche i lavoratori dell’industria”. Lo dice Mauro Rossi, segretario generale della Fiom Lucca.

“Il clima che si respira tra i lavoratori metalmeccanici della nostra Provinciaè di fortissima preoccupazione, riceviamo decine e decine di telefonate ogni giorno, c’è costante attesa sulle decisioni che verranno prese, si ha letteralmente paura – afferma -. Si sono già verificati casi di contagi e di quarantena, anche se in poche aziende, fortunatamente”.

“Generalmente le aziende, a partire dalle più grandi – afferma -, stanno adeguandosi alle misure di precauzione previste e il ricorso allo smart working si sta diffondendo là dove è possibile. Questo, però, non basta e in alcune realtà non potrebbe essere applicato”.

“Non solo la convivenza in fabbrica o negli uffici può essere un rischio, c’è anche il fatto che molti utilizzano o sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici – aggiunge -. Il provvedimento annunciato ieri sera dal Governo è giusto ma parziale. Anche l’industria doveva essere coinvolta. Si deve prevedere una progressiva e programmata sospensione delle attività industriali. Se il principio prima di tutto la sicurezza ha un senso, deve valere anche per i lavoratori dell’industria”.

“Si dice che il prossimo provvedimento – aggiunge – porterà nuove risorse per garantire il finanziamento di specifici ammortizzatori, sociali allargati a tutte le tipologie di lavoro. Bene. I lavoratori, ed i sindacati, non possono essere lasciati soli a contrattare con gli imprenditori sul loro utilizzo. Serve una decisione da parte del Governo che valga per tutto il territorio nazionale”.

“Già stamani  – afferma – i nostri delegati si attiveranno per chiedere nelle loro aziende la sospensione del lavoro ed il ricorso alla Cassa Integrazione, in caso di risposte negative, a fronte di situazioni non sostenibili,siamo pronti ad iniziative di lotta. I lavoratori metalmeccanici sono consapevoli di essere l’ossatura portante del sistema economico del nostro paese ma non accettano di essere considerati carne da macello“.