Coronavirus, preoccupazione per il turismo. Confindustria chiede misure urgenti

Una albergatrice: “Incognita per il ponte di Pasqua e le vacanze estive”
Coronavirus, la preoccupazione del comparto del turismo. Emerge dalle parole di Confindustria Toscana Nord sul tema che sta mettendo a dura prova le imprese, che chiedono allo Stato e alla Regione ogni sostegno per l’immediato e per le prevedibili conseguenze che i provvedimenti, assunti in via di estrema urgenza a tutela della salute pubblica, avranno nel medio periodo.
Il tavolo di coordinamento toscano è già partito. Il contatto fra l’assessore Ciuoffo e il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo è costante e, grazie al raccordo con i territori, garantisce anche il necessario flusso di informazioni e di segnalazioni che provengono dalle aziende.
“Non sarà purtroppo una vicenda che finirà in un giorno, ma avrà strascichi. – afferma la capogruppo del turismo di Confindustria Toscana Nord Sabrina Gilardi – Chi riuscirà a superare questa crisi avrà molto da fare per ricompattare rapporti, organizzazione aziendale, la reputazione propria e del paese. Se non saremo supportati, non ce la potremo fare”.
Rimane la consapevolezza, forte e chiara, che il danno subito dalle aziende è stato aggravato dal modo in cui l’emergenza è stata narrata: “Basta toni apocalittici – aggiunge Gilardi – che non giovano all’economia in generale e al turismo in particolare. Chi ha responsabilità di informare lo faccia sapendo che mai come adesso le parole hanno un peso”.
Risposte si attendono quindi anche da Roma, dove il tavolo con il ministro Franceschini ha annunciato che metterà nel decreto di questa sera (28 febbraio, ndr) le prime misure sulla dilazione dei pagamenti, mentre sta discutendo con il ministero dell’economia delle misure specifiche sul settore del turismo. Confindustria, dopo aver fornito le prime indicazioni di carattere emergenziale, ha chiesto un piano straordinario a salvaguardia di un settore che a livello nazionale rappresenta quasi il 13% del Pil e con 4,2 milioni di occupati fa dell’Italia una leader in Europa.
La preoccupazione per le aziende turistiche delle province di Lucca Pistoia e Prato è comunque diffusa, come dimostrano le parole degli operatori.
Per Lucca e la Versilia parla Paola Marucci, proprietaria dell’hotel Mondial di Marina di Pietrasanta: “Per nostra minor sfortuna le limitazioni ai viaggi hanno coinciso con il periodo di parziale chiusura di hotel in Versilia. Certo, percepiamo che l’economia è in affanno anche solo osservando le prenotazioni business. Rimane la preoccupazione per il ponte di Pasqua e per le vacanze estive; per quest’ultimo tuttavia ci sarà il tempo per recuperare la fiducia dei clienti, se tutti remeremo nella stessa direzione, anche placando il clamore e agendo con maggior responsabilità. Infine, per le strutture che si rivolgono a clientela upper class bisognerà capire che posizione assumeranno i paesi di provenienza (come la Russia e gli Emirati Arabi) rispetto a una malintesa idea di protezione della salute pubblica e rischio contagio”.