Ponte della Tambura vietato per i veicoli sopra le 6 tonnellate

Nuove limitazioni al transito sul ponte della Tambura. Oggi (27 dicembre) infatti è stata firmata la determina dirigenziale che fissa le nuove restrizioni che entreranno in vigore nelle prossime ore, dal momento in cui sarà installata la nuova cartellonistica.

Lungo la Sp 50 di Vagli vigerà dunque la limitazione di transito ai veicoli aventi una massa superiore a 6 tonnellate; il limite di velocità massima di 30 chilometri orari; il divieto di seguire il veicolo che precede ad una distanza inferiore a 100 metri (quindi con attraversamento del ponte soltanto di un veicolo alla volta); il restringimento della carreggiata a 3 metri di larghezza, mediante new jersey e/o transenne nelle modalità previste dal Codice della strada, per tutta la lunghezza del ponte; l’istituzione di un senso unico alternato, con la precedenza per i veicoli in transito verso l’abitato di Vagli di Sotto; il divieto di accesso al ponte di un numero di persone maggiore di 40 unità e divieto ai pedoni di sostare e sporgersi dai parapetti.

Tutte prescrizioni la cui inosservanza è punita con le sanzioni previste dal vigente Codice della Strada.

Le nuove limitazioni decise dalla Provincia seguono a distanza di pochi giorni il decreto deliberativo del presidente Luca Menesini che ha approvato il progetto di fattibilità tecnica per interventi di risanamento e adeguamento dell’infrastruttura viaria progettata dall’ingegner Morandi. Opera su cui i tecnici della Provincia e le ditte specializzate avevano effettuano lo scorso ottobre verifiche tecniche sull’impalcato finalizzate proprio al progetto di messa in sicurezza del ponte. Progetto che prevede la realizzazione di un nuovo impalcato e l’esecuzione di altre opere di messa in sicurezza e consolidamento. La Provincia ha inserito i lavori per il Ponte della Tambura nel programma triennale dei lavori pubblici 2019-2021 con un investimento stimato di 2,3 milioni di euro.

Accesa la protesta dell’ex sindaco Mario Puglia: “Se il Comune – afferma – non fosse stato lungimirante negli anni, sostenendo addirittura un lungo processo penale per avere aperto una strada alternativa alla Provinciale di qualche chilometro a sue spese, che congiunge dalla località Bivio a Vagli Sotto centro storico e a tutti bacini marmiferi, ora saremo stati isolati con 150 addetti alle attività lapidee fermi per anni. Furono fatte dai soliti ignoti (noti  decine di denunce definendomi Attila. La Provincia ordina la chiusura senza porsi il problema delle consegue lavorative dei bacini marmiferi e delle popolazioni”.