Fosciandora, Andrea Bertoncini premiato a Pontremoli



Un’altra eccellenza della Garfagnana che si distingue. “Il podere di Casonza è lì da sempre e, nonostante tutti i cambiamenti e le difficoltà, resiste. Descrivere l’azienda e il carattere di Andrea, significa descrivere la Garfagnana e i garfagnini: terra difficile, genti ostinate e testarde. Andrea Bertoncini merita un premio non perché sia un’azienda ‘resiliente’, parola troppo alla moda per descriverlo. Va premiata la sua antica e ostinata volontà di resistere aggrappato alla terra”. Questa è la motivazione della targa speciale ‘fedeltà’ assegnata dalla giuria del premio Pontremoli 2019 ad Andrea Bertoncini di Fosciandora. Il riconoscimento è anche dovuto al fatto che il piccolo allevamento ittico di Bertoncini, negli ultimi anni, a titolo gratuito, ha fatto da base per le ricerche sulla trota indigena del fiume Serchio e dei suoi affluenti. La ricerca, condotta da Pierpaolo Gibertoni per la Regione Toscana, ha infatti accertato la presenza di un salmonoide autoctono con abitudini riproduttive semi-migratorie e ha avviato un programma di riproduzione e reintroduzione.
Anche quest’anno, come oramai di tradizione, la cerimonia di premiazione e il convegno organizzati dalla Cia Toscana Nord, in collaborazione con Slow Food Toscana e con il patrocinio del comune di Pontremoli e della Strategia nazionale aree interne della presidenza del consiglio dei ministri, si è svolta al castello del Piagnaro, sede del famoso museo delle statue stele, prese a ispirazione per la statuetta che rappresenta il premio. Le domande arrivate alla Cia Toscana Nord sono state 22 e sono giunte da tutta la Toscana. Nato quattro anni fa, il Premio Pontremoli – Giovani per l’agricoltura di presidio ha lo scopo di valorizzare il lavoro dei giovani agricoltori che investono in zone svantaggiate. Il riconoscimento, infatti, viene ogni anno assegnato a giovani imprenditori che svolgono il proprio lavoro in zone di particolare svantaggio o isolamento geografico e sociale. Il premio, quest’anno, è stato assegnato alle categorie: difesa della biodiversità; agricoltura biologica; eccellenze agroalimentari; imprenditoria femminile; premio cultura della montagna; premio speciale educazione e premio aree interne. A questi si aggiungono due targhe per la fedeltà ad aziende che hanno garantito la continuità della presenza sul territorio per generazioni e alle quali la Cia Toscana Nord vuole dare un riconoscimento per l’impegno e il lavoro svolto. Le due targhe speciali sono andate a un’azienda della provincia di Lucca e a una della provincia di Massa: si tratta di Andrea Bertoncini di Fosciandora e Giuseppe Bazzà di Pontremoli.
La mattinata dedicata all’agricoltura di presidio è stata aperta da una tavola rotonda che ha visto alcuni esperti in questo ambito confrontarsi sullo stato di salute di questa particolare forma di agricoltura che va a interessare le aree maggiormente svantaggiate, come quelle montane. Il tema scelto dalla Cia Toscana Nord per il 2019 è stato quello delle Comunità solidali in aree montane e, con la moderazione del giornalista Luca Martinelli, ha visto confrontarsi Miguel Acebes (azienda agricola ‘Tularù’ di Ponzano); Maurizio Carucci (associazione Oltre le Strette – Val Borbera); Gabriele Locatelli (SlowFood di Santa Sofia in provincia di Forlì); Andrea Rossi (Cred / Ecomuseo del Casentino); Giovanni Teneggi (Coop di comunità di Reggio Emilia); Paola Scarpellini (progetto Summer School in Garfagnana dell’Università di Pisa). Dopo i saluti istituzionali, gli intervenuti hanno illustrato la propria esperienza, mettendo in evidenza sia le luci che le ombre, evidenziando così i punti di forza dell’agricoltura esercitata nelle aree svantaggiate.