Monte Rovaio, cerimonia per i 75 anni dalla battaglia

21 agosto 2019 | 11:00
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Monte Rovaio, cerimonia per i 75 anni dalla battaglia

Domenica (25 agosto) al Piglionico sulle Alpi Apuane si terrà la commemorazione dei 75 anni dalla battaglia del Monte Rovaio, scontro avvenuto il 29 agosto 1944 che vide il gruppo Valanga comandato da Leandro Puccetti scontrarsi con forze preponderanti tedesche accettando lo scontro e il sacrificio per scongiurare rappresaglie sulla popolazione. Furono 19 i caduti tra i quali Puccetti decorato di medaglia d’oro al valor militare.

Dopo la messa celebrata da Fra Benedetto Mathieu, parleranno il sindaco di Molazzana Andrea Talani, il presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini, il presidente della Consiglio regionale toscano Eugenio Giani, il presidente del’Unione dei comuni della Garfagnana Andrea Tagliasacchi, il senatore Andrea Marcucci, il consigliere della Fivl Andrea Giannasi e il Presidente provinciale dell’Anpi Filippo Antonini. L’associazione Toscana volontari della libertà sarà protagonista con il proprio labaro che compie 60 anni. Verranno ricordate le figure storiche che animarono i patrioti Lucchesi da Ferdinando Martini a Italico Baccelli, da Giovanni Carignani a Maria Eletta Martini, e verrà ricordato Augusto Mancini.
Atvl parlerà del progetto originale della cappella votiva a memoria dei caduti del Gruppo Valanga in località Foce del Piglionico disegnato il 24 novembre del 1957 a Pisa dal geometra e partigiano Odino Pieroni.
“La commemorazione del Rovaio – ha dichiarato la presidente di Atvl Simonetta Simonetti – sarà occasione per tornare a parlare di come sia difficile oggi affrontare i temi della libertà e dei valori che vivono nella Costituzione italiana. L’associazione Toscana Volontari della libertà ha ripreso da alcuni anni questa eredità tornando nelle scuole e nelle piazze e a ottobre presenteremo un libro che ricostruisce la nostra storia. Al Piglionico però vorrei ricordare con particolare attenzione la figura di Mamma Viola, la donna che aiutò e sostenne i partigiani, ma anche chi aveva bisogno nel momento del dolore, della guerra”.