Ok al protocollo per museo di S.Pellegrino

30 luglio 2019 | 11:17
Share0
Ok al protocollo per museo di S.Pellegrino

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, nella seduta di ieri (29 luglio) ha approvato il protocollo d’intesa per la gestione e la valorizzazione della collezione etnografica, resa fruibile al museo etnografico provinciale Don Pellegrini, nei locali dell’antico ospedale a San Pellegrino in Alpe, di proprietà della parrocchia dei santi Pellegrino e Bianco.

Il ruolo strategico del museo – sia per la posizione geografica quale via di collegamento tra le Province di Modena e di Lucca sia per l’importante patrimonio storico culturale della raccolta, di primario rilievo nell’ambito provinciale, regionale e nazionale – ha portato alla stipula di un accordo che vede coinvolti numerosi soggetti istituzionali per la partecipazione alla gestione e valorizzazione del museo etnografico stesso: il Comune di Castiglione di Garfagnana, il Comune di Frassinoro, l’Unione Comuni Garfagnana, l’ente parchi Emilia Centrale, il Parco nazionale dell’Appennino toscoemiliano, la Provincia di Lucca e la parrocchia dei Santi Pellegrino e Bianco di San Pellegrino in Alpe.
L’Unione Comuni Garfagnana, nella sua missione di promozione e valorizzazione dell’identità territoriale e culturale, da sempre sostiene o partecipa a collaborazioni atte alla conservazione e fruizione a vari livelli ciò che del nostro territorio rischia di scomparire e lo realizza principalmente attraverso l’attività ultradecennale della Banca dell’identità e della memoria anche trovando collaborazioni virtuose sul territorio.
Con una variazione di bilancio ha destinato 10mila euro per il rilancio del progetto riconoscendone l’alto valore culturale e sociale per tutta la Garfagnana.
Il presidente facente funzioni dell’Unione Andrea Tagliasacchi esprime la propria soddisfazione per la sinergia raggiunta dai soggetti coinvolti ed, in particolare, per lo sforzo dell’Unione a sostenere l’iniziativa, per il rilancio del progetto in uno dei luoghi simbolo della Garfagnana e dell’Appennino tosco emiliano sia in termini culturali che di ritorno economico/turistico che la riapertura del museo potrà catalizzare.