Laboratori di ricerca industriale, a Firenze il modello Minucciano

26 febbraio 2019 | 15:31
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Laboratori di ricerca industriale, a Firenze il modello Minucciano

Industria e territorio, un equilibrio delicato da realizzare. Si tratterà anche del caso di Minucciano in due studi, che analizzano il sistema del trasferimento tecnologico in Toscana e gli effetti socio-economici dei laboratori di ricerca industriale sorti in alcune aree marginali toscane. La presentazione avverrà al seminario dal titolo Infrastrutture per il trasferimento tecnologico. Efficienza gestionale e impatti territoriali, organizzato dalla Regione e in programma domani (27 febbraio) alle 15 alla sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze.

“La Toscana – spiega l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, che curerà le conclusioni del seminario – in questi anni ha dedicato impegno e risorse rilevanti su questi aspetti che si stanno rivelando cruciali per lo sviluppo di tutto il sistema economico e produttivo. La collaborazione tra imprese, enti di ricerca e sistema formativo va incoraggiata in tutti i modi perché il travaso di competenze è un fattore determinante per consolidare e incrementare la presenza delle imprese toscane sui mercati globali. Studi e ricerche come questi, commissionati in questi anni, ci servono e ci aiutano a fotografare la regione sotto vari aspetti per meglio analizzarla e progettare le politiche pubbliche di conseguenza. Spunti, conferme o stimoli sono utili a comprendere evoluzioni e come intervenire se necessario”.
L’approfondimento dei due temi partirà dalla presentazione di due studi. Il primo, dal titolo Analisi delle caratteristiche organizzative, societarie e gestionali di soggetti gestori di infrastrutture di trasferimento tecnologico presenti sul territorio regionale, è stato realizzato dai professori Roberto Di Pietra, Pasquale Ruggiero e Pietro Vozzella del dipartimento di studi aziendali e giuridici  dell’Università di Siena. L’indagine si è focalizzata principalmente sulla valutazione della sostenibilità economico-finanziaria dei soggetti gestori di rete e sul ruolo che questi ultimi rivestono nell’ambito dello sviluppo regionale. L’obiettivo è far emergere le caratteristiche gestionali, organizzative e finanziarie di tali soggetti e le eventuali criticità che possano ostacolare o disallineare gli interessi dei diversi stakeholder coinvolti in questo processo. Ed allo stesso tempo i principali driver su cui la Regione potrebbe concentrarsi nel comporre i differenti interessi in gioco e favorire in questo modo lo sviluppo di una tipologia di rete che massimizzi il benessere sociale complessivo.
Il secondo studio si intitola Spill-over territoriali di laboratori di ricerca industriale in aree di crisi e in aree marginali ed è stato curato da Fabio Biscotti, amministratore delegato di Svc Consulting srl, società di consulenza multidisciplinare. Vengono studiate le ricadute di sei laboratori di ricerca industriale localizzati nelle aree marginali toscane della costiera livornese, di Cinigiano e di Minucciano. Le sei strutture prese in esame, molto diverse tra loro, sono: il Certema, Garfagnana innovazione, il Centro di ricerca sulle tecnologie del mare e la robotica marina della Scuola superiore Sant’Anna, il Consorzio polo tecnologico di Magona, il laboratorio congiunto tra Autorità portuale di Livorno e Cnit, il Sesta lab. Lo studio, che contiene anche una panoramica delle strategie di trasferimento tecnologico delle università di Pisa e di Siena, prova a verificare se queste strutture, operanti al di fuori dei principali hub territoriali della produzione della conoscenza toscana, e con missioni diverse, possono costituire un driver dello sviluppo economico, dell’innovazione delle filiere produttive di interesse regionale, dell’attrazione e creazione di nuove imprese, della generazione di nuova occupazione qualificata.
Per informazioni e programma consultare il sito: <http://www.regione.toscana.it/-/infrastrutture-per-il-trasferimento-tecnologico-convegno-a-firenze-il-27-febbraio>.