Pirogassificatore Kme, nuova assemblea a Fosciandora

E’ estate ma la battaglia del movimento La Libellula non va in ferie. Il comitato, infatti, prendendo le mosse da una riflessione sugli ultimi passaggi e prese di posizione sul progetto di pirogassificatore Kme a Fornaci di Barga, organizza una nuova assemblea pubblica, stavolta in programma a Fosciandora il prossimo 23 luglio, alle 21. Una iniziativa “per continuare l’opera di sensibilizzazione sul problema gassificatore e le sue alternative”, spiega la Libellula che si rende “più che disponibile a forme di collaborazione, come sta già avvenendo con il Comitato per l’attuazione della Costituzione della Valle del Serchio e mobilitazione in rete con altre associazioni del territorio e singoli cittadini”.
La necessità di un nuovo confronto è motivata dagli sviluppi più recenti della vicenda. “Nelle ultime due settimane – sottolinea la Libellula – anche il lettore più distratto dal caldo estivo si sarà accorto dell’intensificarsi delle prese di posizione intorno al gassificatore di Kme, di cui però ancora non esiste un progetto, e ciò mentre sta montando la protesta della gente testimoniata dagli striscioni “No pirogassificatore” che spuntano a Fornaci, Barga e dintorni. L’inizio della frenata sul pirogassificatore – ricostruisce ancora il Movimento – risale al 23 giugno con l’intervento apripista di Mario Puppa, segretario territoriale del PD lucchese, che giustamente mette in seria guardia sulla difficoltà della strada della gassificazione; il 30 giugno è lo stesso governatore Rossi a dichiarare che i certificati bianchi (titoli negoziabili che attestano i risparmi energetici realizzando interventi di incremento dell’efficienza energetica) possono essere l’alternativa all’impianto. La speranza fra chi ha a cuore l’ambiente della Valle a ragione si rinforza e tocca un livello significativo proprio quando il 3 luglio i restanti vertici del Pd lucchese e del Comune di Barga con il sindaco Bonini in testa firmano un patto territoriale per ambiente e lavoro ma senza il pirogassificatore. Bene, sempre più voci forti si levano a sostegno di uno sviluppo realmente sostenibile del territorio. Il 4 luglio, poi, anche gli ambientalisti più pessimisti hanno gioito quando il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione proposta da Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, e appoggiata dal MV5S che impegna la Regione Toscana ad approvare un piano di rilancio di Kme migliorando le emissioni in atmosfera con produzione di energia pulita e rinnovabile. Anche in questo documento il gassificatore intasca una bocciatura sonora. Ma il sollievo dura poco: non passa neanche un giorno che Rossi fa marcia indietro con la sua nuova dichiarazione a ‘essere disposto ad autorizzare l’impianto di gassificazione KME a condizione che rispetti le normative’. Di certificati bianchi nemmeno più l’ombra. Inutile dire che il cambio di rotta del governatore scontenta molti e addirittura spinge Rifondazione Comunista a incitare la sua giunta a sfiduciarlo. Di sicuro ciò fa capire ai più accorti e guardinghi che la strada verso un rilancio aziendale filoambientale, veramente in linea con le direttive europee sull’economia circolare che non contemplano l’incenerimento, sarà ancora lunga e tortuosa. Tuttavia si colgono altri segnali positivi: l’incontro fra Mise e Kme che ha fruttato la proroga degli ammortizzatori sociali per i dipendenti, il finanziamento regionale stanziato per installare centraline in Valle in grado di testare la qualità dell’aria (a Fornaci è già di nuovo operativa quella mobile), la crescente attenzione sul problema da parte dell’opinione pubblica e delle associazioni (proprio il 2 luglio il Consorzio Garfagnana Produce ha preso posizione per il no al gassificatore in nome della tutela del comparto turistico e dell’agrobiodiversità, voci economiche di grande rilievo della Valle)”.