Guidugli racconta la storia dei paesi della Valle

17 febbraio 2018 | 13:18
Share0
Guidugli racconta la storia dei paesi della Valle

È in libreria il saggio di Amedeo Guidugli dal titolo Gli statuti della vicariadi Trassilico, edito da Tralerighe libri. Il volume raccoglie la trascrizione e il commento degli statuti della Vicaria (comprendenti anche gli statuti di Brucciano, Calomini, Vergemoli, Cascio, Fabbriche di Vallico, Molazzana, Vallico di Sotto e Vallico di Sopra).

Grazie al faticoso e minuzioso lavoro di ricerca, lettura, decifrazione e approfondimento di codici manoscritti, logorati dal tempo, conservati negli archivi di stato di Modena (archivio segreto Estense cancelleria Ducale), di Lucca (archivio dei Notari), di Massa (archivio della Garfagnana) e nella biblioteca statale di Lucca (che possiede l’unico manoscritto degli statuti della comunità di Cascio del 1621), Amedeo Guidugli offre ai lettori un ottimo strumento per conoscere le radici di queste comunità della Garfagnana. Infatti l’autore non si è limitato a sfogliare i codici per studio, ma ha cercato di trovare una connessione e una continuità nella memoria storica, culturale e civile tra quel mondo e il mondo di oggi, ed accrescere così la conoscenza di tutti, pensando anzitutto al bene di queste terre. Gli Statuti di ogni comunità furono concessi, volta a volta, dalla corte estense di Ferrara (poi di Modena) e tacitamente riconfermati nel corso dei secoli fin quasi all’Unità d’Italia. La lettura degli statuti fa comprendere che molti temi e problemi che stiamo vivendo oggi hanno degli elementi di consonanza e contatto con quelli vissuti, in passato, dagli abitanti di queste terre. Anche oggi i piccoli Comuni stanno cercando forme di governo che permettano di dare maggiore unità alle piccole comunità e uscire dall’insicurezza e dalla crisi determinate dalla frammentazione sociale e dalla dispersione di risorse economiche e ambientali. Guidugli fa scoprire nella storia di Trassilico, “il paese dall’aria freschissima”, un’esperienza politica e amministrativa che ha spronato le piccole Comunità circostanti ad aggregarsi per difendere la propria autonomia e dar vita a una forma di governo basato su valori che avevano come riferimento la difesa del principio di autodeterminazione nei confronti del potere Estense. Gli statuti della Vicaria e quelli di ciascuna Comunità offrono un enorme repertorio di regole, ordini, comportamenti comunitari di carattere civile e amministrativo tali da costituire un modello di governo basato sulla difesa dell’identità sociale, l’integrazione, la coesione e l’inclusione al fine di garantire bene-essere alle persone che vivevano allora una condizione segnata da povertà, marginalità e considerevoli limitazioni ambientali.