Referendum fusioni, il 52,47% vota sì,ma la Regione dice no

30 ottobre 2017 | 14:52
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Referendum fusioni, il 52,47% vota sì,ma la Regione dice no

Un risultato interlocutorio quello che esce dalle urne sul referendum consultivo per la fusione di Pieve Fosciana, Fosciandora e San Romano nel comune unico di Appennino in Garfagnana. Il sì vince, anche se di una manciata di voti con 874 pareri favorevoli che valgono il 51,47% sui 1698 votanti. Ma lo fa sono in due Comuni su tre, visto che a Fosciandora, la più piccola delle realtà, ha prevalso il no. E su questo inequivocabile è il commento in serata della Regione Toscana: “Il no che ha prevalso a Fosciandora ha reso negativo il risultato finale, nonostante i sì abbiano prevalso a Pieve Fosciana e San Romano in Garfagnana e il sì abbia prevalso in totale”.

Il partito del no totalizza 802 voti il 47,23% della preferenze. Le schede bianche, quando lo scrutinio termina, sono 12, lo 0,7% e le nulle 11 lo 0,6%.
Altro dato la bassa affluenza al voto. Alla fine nei due giorni del referendum consultivo hanno votato il 37,8% degli aventi diritto. A Pieve Fosciana si sono recati alle urne il 33,9% degli elettori, a San Romano il 39,53% a Fosciandora il 47,96% per un totale di 1698 schede votate in tutti e tre i comuni su un corpo elettorale complessivo di 4492 aventi diritto.
Andiamo a vedere come è andata nei singoli comuni: a Pieve Fosciana i sì sono 424, ovvero il 49,9%, i no 48,3%. A Fosciandora prevale il no con 153 voti che valgono il 55,03%, il sì si ferma a 125 voti il 44,2%. San Romano è il comune dove il partito del sì ottiene più preferenze percentuali con 325 voti che sono il 57,5%, il no si ferma a 238 voti (il 42,1%).
A questo punto molto dipenderà da come il presidente della regione Enrico Rossi vorrà interpretare questo esito del referendum consultivo, ma probabilmente a pesare sarà sopratutto la prevalenza dei no di Fosciandora. Particolarmente deluso di questo risultato si dice il sindaco Moreno Lunardi che a caldo spiega: “Siamo delusi, ci siamo rimasti male, gli unici che potevano avere benefici eravamo noi cittadini Fosciandora e probabilmente non siamo stati capaci di far capire il messaggio corretto alla gente, o sono stati più bravi quelli del partito del no a terrorizzare le persone. Ora vedremo cosa intende fare il presidente della Regione. Probabilmente in futuro verrà riproposta una fusione a due, questa è un’ipotesi, ma potrebbero esserci anche altre strade, mi sembra probabile però che Fosciandora si avvii ad uscirà da questo percorso. E questo sarà sicuramente un problema, adesso voglio vedere come facciamo a chiudere il bilancio, Fosciandora era il comune che aveva più di tutti da guadagnare da questa fusione, di sicuro se non si fa la fusione dal prossimo anno dovremo cominciare a fare tagli sui servizi. Voglio vedere come faremo quando dovremo tagliare la scuola materna che ci costa 25mila euro l’anno, o quando dovremo chiudere la farmacia che già l’abbiamo dovuta dare in gestione perché non riuscivamo a tenerla aperta con le nostre risorse. Ora dovremo veramente fare dei tagli”.
Deluso anche il sindaco di Pieve Fosciana, uno di più convinti sostenitori del sì. Francesco Angelini infatti dice: “E’ un risultato al di sotto delle aspettative ed è dovuto anche ad una campagna non corretta e allarmistica dei sostenitori del no. Poi potrebbero esserci anche altre ragioni, ma in realtà ha inciso molto questa propaganda fatta su cose che non sono reali che hanno fatto presa sulla popolazione. Ora dovremo vederci tra sindaci e cercare di analizzare il dato e capire cosa fare e che indicazioni dare alla Regione, nei prossimi giorni lo faremo. Adesso ripeto la decisione spetta al governatore Rossi che dovrà decidere sulla base di questi risultati e di una valutazione politica. Non mi sento di azzardare una previsione propri perché il risultato non è come me lo aspettavo”.
Pier Romano Mariani sindaco di San Romano è il più ottimista dei tre sindaci nella lettura del dato referendario, per lui c’è margine di continuare in questo percorso di fusione: “Sono soddisfatto del risultato di San Romano, ma dò un giudizio positivo anche del risultato complessivo, anche la partecipazione è in linea con le consultazioni passate simili a questa. Adesso la palla passa alla Regione. Penso comunque che ci sia margine per proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso. Non mi sento di dare un’interpretazione sulla vittoria del no a Fosciandora perché è un territorio che non conosco a sufficienza”.
In serata, però, la doccia fredda dalla Regione sulle speranze degli ‘unionisti’. Una volta acquisiti i risultati definitivi delle votazioni, comunque, spetterà al consiglio regionale della Toscana decidere in merito agli accorpamenti tra i Comuni che sono andati alle urne.