Presidenza Parco Apuane, Legambiente insorge
Legambiente Toscana puntualizza, oggi, rispetto alle voci che vorrebbero un avvicendamento alla presidenza del parco della Alpi Apuane. “Dopo le notizie uscite sulla possibile conferma alla presidenza di Alberto Putamorsi – si legge – e le allusioni su improbabili ammiccamenti degli ambientalisti al riguardo, Legambiente da parte sua non può che ribadire quanto da sempre sostenuto: la nomina a presidente del parco regionale delle Alpi Apuane di personaggi come Putamorsi o Davini è comunque inaccettabile, senza se e senza ma. Stiamo parlando, infatti, di figure che si sono scagliate contro il piano paesaggistico della Regione, che hanno promosso frantoi industriali e nuove strade nel cuore dell’area protetta per trasportare scaglie di marmo da 1200 metri di altezza a valle, e favorito escavazioni devastanti in aree di altissimo pregio naturalistico. Legambiente torna pertanto a chiedere d’individuare per la guida dell’Ente figure di alto profilo e di garanzia in materia di conservazione della natura e che escludano ogni ombra di conflitto d’interessi o legami con il mondo dell’escavazione del marmo”.
L’intervento entra quindi maggiormente nel dettaglio: “Il parco regionale delle Alpi Apuane ha la grande necessità di attuare politiche di conservazione e valorizzazione sostenibile del più grande patrimonio di biodiversità e geodiversità di tutta la Toscana. L’Unione Europea ha individuato sulle Apuane il 50 per cento di tutta la biodiversità da tutelare in Toscana, mentre l’Unesco ha accettatto nella Rete Global Geopark le Alpi Apuane”. La chiusura è al vetriolo: “Un presidente di parco – commentano Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – che fa battaglie a favore delle cave all’interno di un’area protetta, non è in grado di rivestire questo ruolo. Chiediamo quindi di escludere personaggi come Putamorsi dalla guida delle Alpi Apuane. Legambiente non ha ripensamenti e si batterà come sempre per la tutela di uno degli ecosistemi più straordinari della Toscana e d’Europa.”