Raffaelli, nuova sentenza di assoluzione in Cassazione

Si è concluso ieri (26 settembre) alla prima sezione penale del tribunale di Roma, davanti al giudice monocratico Stefania Rocchi il terzo grado di giudizio che vedeva, tra gli altri, imputato l’imprenditore Pietro Raffaelli, con l’accusa di concorso materiale e morale, anche tramite atti pubblici, per il trasferimento fraudolento di beni di proprietà altrui, con uso degli stessi beni finalizzato alla truffa.
Nell’udienza di ieri il tribunale di Roma ha emesso sentenza che vede riconosciuta la completa estraneità ai fatti al Raffaelli, assolto ‘per non aver commesso il fatto’. La vicenda, che vede quindi estraneo, secondo la sentenza raccontata dal Raffaelli stesso, riguardava il trasferimento, avvenuto nel 2006, di un immobile di pregio di Roma, in modo ritenuto fraudolento, a diverse società e con più atti notarili, con sostituzione ai reali proprietari tramite docuenti falsi. Una volta trasferito l’immobile sullo stesso era stata accesa una ipoteca a favore di un istituto di credito, che aveva provveduto ad erogare un finanziamento garantito dall’ipoteca di cui sopra. Il procedimento penale susseguente alle denunce dei veri proprietari ed alle indagini della polizia giudiziaria è stato incardinato, per competenza territoriale, a Roma.
“L’assoluzione è arrivata dopo 12 anni e 4 mesi – commenta Raffaelli – E con questa siamo alla 48esima assoluzione con le varie formule di legge ed un patteggiamento, che a seguito della avvenuta riqualificazione in Cassazione è oggi causa delle mie ultime vicende giudiziarie a tutt’oggi pendenti. Spero solo di avere la forza e la salute per poter regolare i miei conti con la giustizia e non solo”.