Terremoto di grado 6,5: un’esercitazione farà tremare la Garfagnana

21 settembre 2017 | 16:11
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Terremoto di grado 6,5: un’esercitazione farà tremare la Garfagnana

L’esercitazione scatterà all’improvviso, con la simulazione di un terremoto di una magnitudo fissata intorno ai 6,5 gradi della scala Richter, un sisma simile, come intensità e per l’energia liberata a quello di Amatrice. L’epicentro sarà reso noto solo domattina quando scatterà l’esercitazione attesa per metà mattinata. I comuni coinvolti saranno quelli di tutta l’Unione dei comuni della Garfagnana e principalmente le esercitazioni saranno rivolte alla scuole e alla verifica dei protocolli.

“Non possiamo dire troppo oggi (21 settembre, ndr) – dice il sindaco di Pieve Fosciana Francesco Angelini che ha la delega alla protezione civile nell’Unione dei comuni – altrimenti l’effetto dell’esercitazione rischia di essere alterato, però è bene ribadire che si tratta di un’esercitazione su uno dei maggiori rischi della Garfagnana, ovvero quello sismico. Domattina a metà mattinata scatterà l’allarme e ipotizzeremo che il sisma abbia epicentro proprio in Garfagnana. L’obiettivo è fare prevenzione attraverso l’educazione della popolazione, in questo caso per lo più i ragazzi delle scuole, per spiegare come ci si deve comportare in caso di terremoto e poi cercheremo anche di testare i nostri protocolli di protezione civile per vedere se siamo veramente in grado di fare fronte all’emergenza. Inutile dire che dagli anni Ottanta, quando furono elaborati i protocolli di protezione civile sono stati sempre perfezionati e migliorati, ma è bene verificarne l’efficacia e l’attuabilità e capire per tempo se ci sono della criticità.
Fondamentale sarà il ruolo di tutte le associazioni di protezione civile con i loro volontari e dei tecnici comunali”.
Ma vediamo come si volgerà l’esercitazione una volta scattata la simulazione nel giorno di domani (22 settembre) e di sabato. “Una volta scattata l’emergenza – spiega Angelini – saranno aperti i coc comunali e poi quello intercomunale a Orto Murato. Qui cominceranno ad afferire le informazioni e scatterà il coordinamento degli interventi di soccorso. Nel frattempo in alcune scuole cercheremo di simulare il soccorso a persone e in altre cercheremo di far capire agli alunni come ci si deve comportare durante le procedure di evacuazione e poi valuteremo la funzionalità dei punti di raccolta. In altre ancora faremo della vere e proprie lezioni sui comportamenti da adottare in caso di sisma. L’obiettivo qui è fare educazione soprattutto per i ragazzi della scuole medie e superiori. In alcuni casi ad esempio attraverso la simulazione impareranno cosa dovranno fare per aiutare una persona rimasta ferita o intrappolata, come si attivano i soccorso.
In altri comuni – continua Angelini – poi verranno fatte anche della verifiche sul territorio, in particolare sui punti più sensibili e sulle frazioni periferiche dei comuni che sono sempre quelle che rischiano di rimanere indietro o isolate in caso di sisma.
Sabato invece sarà la fase della valutazioni post sisma. Verranno fatte le valutazioni per lo più sul rischio idrogeologico e sulle problematiche maggiori che il territorio potrebbe far registrare in caso di sisma, da parte dei tecnici comunali”.
Il terremoto per la Garfagnana comunque è una presenza costante nella sua storia fin dagli albori delle civiltà e oggi alla fine ha prodotto una cultura sismica del territorio che dal 1920 anno del sisma che distrusse Villa Collemandina, si è andata affermando una cultura della prevenzione che ha modificato in modo sostanziale quelli che potrebbero essere gli effetti di un terremoto sulla Garfagnana. “Di sicuro dal 1920 ad oggi si è proceduto verso un progressivo adeguamento degli edifici pubblici, ma anche privati alle normative antisismiche che dovrebbero garantire più sicurezza per le persone. Inoltre proprio in questi anni sono attivi tutti i bandi per il miglioramento degli edifici privati dove è possibili avere fino a 20mila euro di contributo e sgravi fiscali fino al 60 per cento. Tutto questo – conclude Angelini – per dire che dopo il lavoro che è stato fatto negli ultimi anni sulle scuole ed edifici pubblici come comuni, ospedali ferrovie anche grazie agli investimenti della Regione Toscana, che ha permesso di adeguare le strutture alle normative per resistere al sisma senza causare danni alle persone o quanto meno limitarli”.