Comuni della Garfagnana in processione alla Luminara

13 settembre 2017 | 21:08
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Comuni della Garfagnana in processione alla Luminara

Una Luminara diversa dalle altre. Lo aveva annunciato il vescovo Italo Castellani, invitando la comunità a unirsi e a stringersi nella vicinanza alle famiglie di Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, i due operai tragicamente morti sul lavoro, mentre sistemavano i portalumini in via Veneto. E il loro dramma, la commozione per la loro scomparsa ha distinto dall’inizio alla fine la Luminara, la tradizionale processione per rendere omaggio al Volto Santo, che è stata molto partecipata nonostante il giorno feriale. Un evento non solo religioso ma anche civile, che quest’anno ha unito la città nella commemorazione dei due operai morti. Con un pensiero anche alle vittime dell’alluvione di Livorno, ricordate dall’arcivescovo prima di ripetere, in Cattedrale, la preghiera per Eugenio e Antonio: parole struggenti dedicate ai due padri di famiglia strappati all’affetto dei loro cari. Dopo i frenetici preparativi, iniziati da giorni ma culminati con la vestizione del Volto Santo in Cattedrale nella mattinata di oggi e il posizionamento dei lumini sulle facciate dei palazzi del percorso della processione è partita, rigorosamente alle 20, dopo una breve preghiera, la Luminara in onore del Volto Santo, il classico appuntamento cittadino in cui sfilano per le vie della città, da San Frediano alla cattedrale di San Martino le rappresentanze religiose e civili della città. Tanta gente ha preso parte al corteo, un segnale per una processione che quest’anno rinuncia alla parte per così dire mondana (come la conclusione con i fuochi d’artificio) per ritrovare “il suo senso vero”, di “luce che non si spegne mai”, di fede e raccoglimento, come ha suggerito il vescovo Castellani.

Una Luminara che quest’anno è listata a lutto per commemorare i due operai della cooperativa agricola Morelli per i quali era stata programmata e poi annullata per volontà delle famiglie una raccolta fondi durante la processione. In  via Vittorio Veneto, palazzo Pretorio è rimasto al buio. Solo la finestra dove stavano lavorando i due operai è stata accesa con lumini sistemati a formare una croce. “Questo è un cammino di forza e di speranza – ha detto l’arcivescovo Italo Castellani nella preghiera in San Frediano prima dell’inizio del corteo – un cammino di incontro con Cristo perché tutto possa migliorare: le persone, le famiglie, la comunità ecclesiale. Tutto nel ricordo dei due operai”. Via Veneto è diventata quasi una tappa della processione: qui il corteo religioso ha sostato più volte. Anche semplici cittadini hanno voluto esprimere la loro vicinanza alle famiglie delle vittime, con preghiere silenziose davanti alle corone di fiori lasciate sotto il loggiato di Palazzo Pretorio. Ma il lutto e il raccoglimento non sono state le uniche ‘cifre’ di questa Santa Croce. E’ la prima volta, infatti, che anche la Luminara deve fare i conti con misure di sicurezza rafforzate. Durante la giornata sono state posizionate lungo il percorso le barriere di new jersey per il rischio terrorismo, ma la sfilata si è svolta senza incidenti.

Palazzi illuminati con le operazioni di accensione dei lumi che nella zona della Cattedrale si sono protratte fino all’ultimo, drappi alle finestre e via al consueto ordine della sfilata con i ceri votivi nelle mani, circa duemila quelli preparati per la Luminara. Le vetrine dei negozi sono rimaste per lo più spente, come da consueto invito, contribuendo a creare il tradizionale clima suggestivo. Qualche eccezione, comunque c’è stata, ma si è trattato di casi isolati.
La testa della processione, dopo aver sfilato sotto i palazzi pubblici con le bandiere listate a lutto, è arrivata in Cattedrale attorno alle 20,40, con un leggero anticipo rispetto alla tradizione: dopo lo stendardo del Volto Santo la Croce di fiori realizzata da Coldiretti. Un corteo che ha attraversato compostamente e più velocemente del solito il percorso che ripercorre quello del Volto Santo. All’arrivo in S. Martino qualche momento di esitazione, per alcuni fedeli entrati in chiesa con il cero e che hanno dovuto depositarlo all’esterno, come prevede la tradizione della Luminara. Un intoppo iniziale subito risolto. Dopo un arrivo alla spicciolata, il corpo del corteo si è fatto sempre più consistente e la piazza San Martino si è riempita di folla. Quest’anno per la prima volta sono stati fatti entrare nella cappella del Volto Santo anche i rappresentanti delle comunità parrocchiali. Una novità rispetto al passato, che aveva provocato anche alcune contestazioni. La Diocesi ha risolto il problema aprendo tutti i portoni di accesso alla cattedrale per agevolare l’afflusso. Dietro le transenne decine di lucchesi ma anche turisti, che hanno assistito al passaggio di un fiume di persone.

La commemorazione degli operai morti. E’ stato uno dei momenti più toccanti della serata il passaggio dal luogo del drammatico incidente dei due operai. Attorno alle 21,30 l’arcivescovo Italo Castellani, insieme al sindaco Alessandro Tambellini, si è soffermato in via Vittorio Veneto, nel luogo dove hanno perso la vita i due dipendenti della cooperativa agricola Morelli. Monsignor Castellani e il primo cittadino hanno lasciato dei fiori, per commemorare le due vittime sul lavoro. Con loro anche il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani. Tanti fedeli, transitando, si sono fermati a farsi il segno della croce in segno di vicinanza al lutto dei familiari delle vittime. Durante la processione, sono stati applauditi i vigili del fuoco, che erano presenti a operare sul luogo del dramma dei due operai. Anche i rappresentanti del Gva di Vorno, di cui era membro Eugenio Viviani, hanno deposto una corona di fiori e un lumino in via Veneto, stringendosi in un minuto di silenzioso raccogliemento. Toccanti le parole dell’arcivescovo Castellani che si è commosso nel momento di raccoglimento in via Vittorio Veneto: “Eugenio e Antonio l’altra sera stavano lavorando per te, Volto Santo. Con devozione desideravano preparare al meglio la tua festa. Qui in questo luogo, su questa strada, in cui con il sangue hanno scritto il loro nome questi uomini di buona fede, tu li hai chiamati e loro sono venuti al tuo cospetto. Non hanno avuto il tempo di cambiarsi: sono arrivati da te con le loro tute i loro elmetti e le loro scarpe di sicurezza. Sono arrivati davanti al tuo volto portando le stimmate del loro lavoro. Tu hai creato Antonio e Eugenio a tua immagine, tu ora li riconosci come tuoi figli. Volto Santo, illumina i familiari di Antonio e Eugenio, i loro figli che continuano a guardare con fede alla loro vita. Fai arrivare ai loro cuori la tua parola che non delude mai”.
Dopo la preghiera in via Veneto, l’arrivo del vescovo in Cattedrale, seguito dalle rappresentanze dei Comuni, da quello di Lucca con Tambellini e la giunta in testa, a quello di Capannori, con il sindaco Luca Menesini, che anche quest’anno ha scelto di sfilare dietro al labaro del suo Comune, in rappresentanza anche della Provincia di Lucca. A seguire tutti gli altri Comuni, da quelli della Garfagnana e Valle del Serchio fino alla Versilia, con il primo cittadino di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, e il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, che proprio oggi ha annunciato le sue dimissioni.

Un pensiero anche alle vittime di Livorno. Anche in Cattedrale non è mancato il ricordo delle vittime sul lavoro. Ma l’arcivescovo ha rivolto un pensiero anche ai morti dell’alluvione a Livorno, recitando nuovamente la preghiera per Eugenio e Antonio, intonata sul luogo della tragedia. In precedenza il messaggio alla città raccolta in chiesa e anche a quella rimasta a casa.
“Vorrei farvi la carezza del Volto Santo per tutti i lucchesi che vivono nel nostro territorio e nel mondo, per tutti gli uomini di buona volontà.Voglio inviare questa carezza anche coloro che attraverso i mezzi di comunicazione agli ammalati e agli anziani che sono nelle nostre case di cura. Vorrei che arrivi anche ai bambini, agli adolescenti e ai nostri giovani: il signore Dio vi vuole bene. Ma anche noi adulti vogliamo il vostro bene. Un saluto particolare ai nostri cresimandi che sono stati la settimana scorsa a Roma in udienza dal Papa”.

Il Mottettone. Suggestiva l’esecuzione del Mottettone che quest’anno ha proposto una composizione del sacerdote garfagnino Don Italo Bianchi, nativo di Castelnuovo Garfagnana. Il Mottettone fu eseguito già nel 1993 dopo che la diocesi della Garfagnana era stata distaccata da Massa Carrara-Pontremoli e aggregata a Lucca ed ha il titolo ‘Ecco il legno della Croce: venite, adoriamo’ e questa scelta è stata voluta, perché celebra i primi 25 anni dell’aggregazione della Garfagnana alla diocesi di Lucca. Il Mottettone come da tradizione è stato eseguito dal coro della Cappella Santa Cecilia diretto dal maestro Luca Bacci e con Giulia Biagetti all’organo.

L’ordine di sfilata. Ha aperto come sempre lo Stendardo del Volto Santo, cui sono seguiti la croce fiorita offerta dai floricoltori versiliesi, la croce astile della Cattedrale, i gruppi di volontariato e le associazioni, i gruppi di pellegrini della via Francigena e la comunità cristiana dello Sri Lanka. E’ iniziato poi il lungo elenco delle comunità pastorali aperto dalla zona pastorale di Viareggio con il gruppo corale Gasparini di Camaiore e il corpo musicale di Camaiore. Hanno seguito la zona pastorale di Valfreddana, Camaiore-Massarosa, Moriano (con la corale S.Andrea di Saltocchio), Valdiserchio (con la corale di San Filippo), Segromigno-Villa Basilica-Valleriana (con le corali di Gragnano, Tofori e San Gennaro e il corpo musicale di Marlia), Garfagnana (con il gruppo corale di Filicaia), Suburbana Terza (con la corale Catalani di Lammari), Suburbana Seconda, Suburbana Prima e Urbana (con il gruppo corale di San Marco, della Santissima Annunziata e il corpo musicale di Nozzano). Di seguito le Confraternite di Misericordia (con il corpo musicale Merciful Band di Borgo a Mozzano), tutte le confraternite con le loro insegne, i terziari dei vari ordini e le religiose, i cavalieri del Santo Sepolcro, i cavalieri del Sovrano Ordine Militare di Malta, Diaconi e presbiteri, la Croce arcivescovile, il capitolo della Cattedrale, l’arcivescovo Italo Castellani, il gruppo Corale di Nave e il corpo musicale di San Gennaro. 
La parte civile della processione è stata aperta dalle chiarine, dal gonfalone e dai valletti del Comune di Lucca, che anticipano il passaggio del sindaco, della giunta, del consiglio comunale e del consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi. Hanno sfilato poi i senatori e i deputati del territorio, il prefetto Maria Laura Simonetti, il presidente del tribunale, il procuratore della Repubblica Pietro Suchan, il questore Vito Montaruli, il comandante provinciale dei carabinieri Marco Rosi, il comandante provinciale della guardia di finanza Gianluca Filippi, il comandante della polizia penitenziaria, il comandante della capitaneria di porto, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Mariano Tusa, il comandante della polizia municipale di Lucca Maurizio Prina. Dopo il gonfalone della Provincia di Lucca, ha sfilato la giunta e il consiglio provinciale; è seguito il gonfalone della Regione Toscana, seguito dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il Consorzio di bonifica Toscana Nord e i Comuni ospiti con il proprio gonfalone (Chiesina Uzzanese, Lucca Sicula, Pescia, Pisa, Prato), i Comuni della provincia di Lucca con gonfalone (Stazzema, Altopascio, Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Camporgiano, Capannori, Careggine, Castelnuovo Garfagnana, Castiglione Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Forte dei Marmi, Fosciandora, Gallicano, Massarosa, Minucciano, Molazzana, Montecarlo, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Pieve Fosciana, Porcari, San Romano Garfagnana, Seravezza, Sillano-Giuncugnano, Vagli Sotto, Viareggio, Villa Basilica, Villa Collemandina). E’ stata quindi la volta dei sindaci e degli amministratori (con labari o gonfaloni) delle città gemelle (Abingdon, Colmar, Schongau, Sint-Niklaas, South San Francisco), le Unioni dei Comuni lucchesi e le delegazioni dell’associazione Lucchesi nel mondo. E ancora: il corpo musicale di Segromigno in Monte, l’ufficio scolastico territoriale con la dirigente Donatella Buonriposi, l’azienda Usl, le fondazioni bancarie lucchesi (Cassa di Risparmio e Banca del Monte), la Camera di Commercio, le amministrazioni e le aziende pubbliche (Lucca Holding, Geal, Gesam, Sistema Ambiente, Agenzie Fiscali, Uffici Statali periferici, Opera delle Mura, Fondazione Zecca Lucca), gli ordini e i collegi professionali (notai, Ingegneri, architetti, commercialisti, geometri) e le associazioni di categoria: i commercianti (Ascom-Confcommercio, Apac, Udeca); gli artigiani (Confartigianato e Cna); l’associazione industriali e giovani industriali; gli agricoltori (Coldiretti, Cia, Upa); gli allevatori; le cooperative (Confcooperative, Lega-cooperative), l’Aduc e altre associazioni dei consumatori, le rappresentanze sindacali dei lavoratori, le rappresentanze militari e le associazioni d’arma (associazione nazionale polizia di stato, carabinieri in congedo, bersaglieri, autieri, marinai, artiglieri, paracadutisti, Anupsa, arma aeronautica, finanzieri, alpini e altri gruppi di Assoarma. Sfilerà ancora: l’stituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Lucca, l’international police association, i gruppi di volontariato civile (gruppo volontari antincendio, Prociv Lucca, Protezione civile zona zord di Capannori, Adal, Uimdv-Unione italiana mutilati della voce, Anpana, Oipa, Rotary Club Lucca, Lions Club Lucca Host, Lions Club Lucca Le Mura, l’associazione gruppo anziani Oltreserchio, l’Anmil, il Panathlon Club e gli enti di promozione sportiva, la Lucchese, l’associazione Cittadini lucchesi dal mondo, associazioni e gruppi delle città gemelle Villaggio Europa. Hanno chiuso il corteo i gruppi rievocativi in costume storico: compagnia balestrieri di Lucca, l’associazione contrade San Paolino, l’Historica lucense, il gruppo sbandieratori Città di Lucca – Contrada Sant’Anna, l’associazione storica Castello di Nozzano, il gruppo storico di Montecarlo, il gruppo Lodovico Ariosto di Castelnuovo Garfagnana e, infine, il gruppo Casteldurante di San Ginese di Compito.