Carpinelli, a rischio la Pineta dello Scoiattolo

29 agosto 2017 | 13:02
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Carpinelli, a rischio la Pineta dello Scoiattolo

Fabio Carassale, referente del gruppo Facebook ‘Carpinelli nel cuore’, definisce “indiscriminato’ il taglio di alberi di pini e abeti che sta interessando la località del Passo dei Carpinelli del Monte Argegna. Una battaglia che conduce personalmente a partire dal 2015, quando inviò a tutti gli enti interessati una relazione che denunciava i pericoli ambientali connessi alla deforestazione e, successivamente, quando la relazione divenne un esposto per potenziale distastro ambientale alla Procura della Repubblica di Lucca.

Una battaglia che Carassale documenta con tutte le sue sconfitte: la pineta cosiddetta ‘della chiesina’ è stata abbattuta lo scorso anno e in questo momento “stanno radendo al suolo ettari di foreste a conifere alla pendici dell’Argegna – spiega Carassale – purtroppo con le stesse modalità e utilizando addirittura fondi pubblici europei. La nota dell’Unione die Comuni (leggi qui) a strenua difesa dell’operato è da rigettare in toto – continua – in quanto secondo loro l’intervento è mirato alla salvaguardia del dissesto idrogeologico, alla salvaguardia del patrimonio boschivo e alla tutela del paesaggio: questi tre punti sono completamente disattesi”. Il problema sarebbe anche identitario, e Carassale lo sottolinea con la foto al tramonto del crinale del colle Carpinello, che sarebbe stato “attaccato” ieri (28 agosto): “È probabile che in pochi giorni la pineta ‘dello scoiattolo’, spartiacque tra Lunigiana e Garfagnana, venga spazzata via completando così un disastro ambientale e paesaggistico di immani proporzioni che sta spazzando via l’anima della località Carpinelli e del Monte Argegna”. La festa della Madonna della Guardia, che si è celebrata la scorsa domenica (27 agosto), “ha dato modo a centinaia di persone che hanno partecipato di rendersi conto dello sfacelo in corso”, afferma Carassale, che prosegue argomentando: “Il taglio a tabula rasa espone il territorio a maggiori rischi di dissesto, fra l’altro a monte della più grande frana attiva del piano di bacino del fiume Magra che da Carpinelli interessa tutto il versnate sino ad Albiano e Sermezzana; il patrimonio boschivo – prosegue – viene completamente azzerato, comprese molte essenze diverse dal solo pino nero essendo stati tagliati esemplari di larice, douglas e abete bianco. Infine – spiega ancora – il paesaggio è stato completamente compromesso e per vedere un bosco degno di questo nome sopra questi suoli occorrerà attendere non meno di cinquant’anni”. Una situazione che potrebbe riguardare l’intera Garfagnana “visto quanto asserito dall’Unione dei Comuni verso i rimboschimenti di conifere. Basti pensare al patrimonio boschivo di San Romano, di Camporgiano, del Parco dell’Orecchiella e via dicendo: una volta terminato l’abbattimento qui volgeranno il loro sguardo altrove alla ricerca di facile massa legnosa da produrre”. Carassale sottolinea le peculiarità del territorio garfagnino, connotato dai contrafforti delle Apuane e “dalle foreste di conifere non presenti altrove e ormai naturalizzate, vista la loro presenza quasi centenaria: il concetto dell’essenza non autoctona è una follia. Se si completerà il disegno dell’Unione dei Comuni – chiosa – rimarrà una Garfagnana molto più povera dal punto di vista paesaggistico, ambientale e della biodiversità vegetale”. Carassale rincara quindi la dose citando il decreto ministeriale per l’istituzione della tutela paesaggistica della zona del Monte Argegna – documento che evidenzia “la particolare bellezza delle pendici del monte, cinte da una fitta fascia di boschi di pini ed abeti”. Questo contrasterebbe “con la visione miope dell’Unione dei Comuni – sostiene Carassale – che si nasconde dietro il fatto che gli stessi boschi non sono autoctoni”. Infine l’ambientalista informa che “dal gruppo Facebook Wwf Lucca ci giunge una possibile destinazione della famosa produzione di cippato, essendo spuntata una ‘montagna’ nei pressi di Capannori. Stiamo pressando enti, istituzioni, rappresentanti politici e membri del governo per chiedere una verifica di quello che è accaduto e sta purtroppo accadendo”.