Violenza sulle donne, un caso su 5 si consuma in Valle

26 agosto 2017 | 12:25
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Violenza sulle donne, un caso su 5 si consuma in Valle

diMassimiliano Piagentini
Quasi 150 casi di violenza subita dalle donne per mano di un uomo nelle sola provincia di Lucca. Una parte di questi sono consumati in ambito domestico e un quinto circa nella valle del Serchio.

Quest’ultimo dato, se lo si rapporta alla densità abitativa fortemente più bassa che nel resto della provincia, assume un significato rilevante. La denuncia arriva dall’associazione Luna, presente sul territorio provinciale con tre centri di ascolto: uno dedicato alla Mediavalle, un altro alla Garfagnana e uno a Lucca capoluogo. Quello che raccontano le volontarie è uno spaccato inquietante e preoccupante, che conferma una brutta nomea della provincia di Lucca che negli anni si è andata delinando anche per il numero spropositato di omicidi di donne che dal 2009 ad oggi si sono consumati e che hanno visto donne vittime di persone a loro legate affettivamente.
Il fatto che esista un’associazione come Luna, che rappresenta un avamposto di supporto, ma anche di prevenzione delle tragedie, è una fortuna, ma allo stesso tempo la sua necessità suffraga la convinzione che la situazione sia difficile. Dal punto di vista statistico, nella provincia i numeri sono chiari: nel 2017 c’è stata una richiesta di aiuto all’associazione Luna ogni 4 giorni e mezzo. Un fenomeno che diventa anche difficile da gestire sul piano del contesto sociale, come raccontano le volontarie.
“Dal primo gennaio ad oggi, – spiegano le operatrici – sono 145 le donne vittime di violenza maschile seguite dalla nostra associazione. Risiedono a Lucca, nella Piana e in Valle del Serchio. Il 20 per cento di queste 145, sono donne della Valle del Serchio”.
Questi i numeri, raccolti dai tre centri dell’associazione Luna Onlus, realtà che ha sede a Lucca a Fornaci di Barga (in uno dei locali della stazione ferroviaria) e a Pieve Fosciana (all’ex convento di Sant’Anna, in via della rimembranza) con uno sportello di ascolto al quale si può accedere dopo aver contattato il numero 0583 997928 (attivo 24 ore su 24 con segreteria telefonica) ed aver ricevuto l’accoglienza telefonica, il primo passo del percorso di uscita dalla violenza, caratterizzato da sostegno e informazioni alle vittime.
Il lavoro della volontarie è costante e continuo perché l’emergenza creata dalla violenza subita non ha né orario né giorni di festa, tanto che le volontarie raccontano: “Ci siamo fermate solo il 15 agosto, ma siamo state reperibili, come sempre, tramite la segreteria telefonica”.
Una situazione quindi in cui la violenza sulle donne non conosce sosta e quindi le volontarie sono costrette a tenere alta l’attenzione, anche in Garfagnana e Mediavalle. “In Valle del Serchio abbiamo seguito e continuiamo a seguire diversi casi – ci spiegano-. Le donne che ci hanno contattato, però, hanno preferito venire a parlare con noi a Lucca, piuttosto che a Pieve Fosciana o a Fornaci di Barga, per mantenere riserbo su quanto accaduto. Questo perché più i paesi sono piccoli, più le donne si sentono sotto una lente di ingrandimento e, quindi, costrette a far sembrare che la propria vita continui ad andar bene, a non accennare alle violenze subite. A questo proposito, ci teniamo a sottolineare che noi garantiamo anonimato e riservatezza a chi ci chiede aiuto”.
L’associazione, un po’ di storia
L’associazione Luna, nata a Lucca nel 1999, aderisce alla rete nazionale dei centri antiviolenza, realtà che affrontano il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere. Lo staff del centro antiviolenza è composto da donne con profonda conoscenza delle cause della violenza e delle conseguenze che essa ha sulle vittime. La metodologia applicata si basa sulle relazioni tra donne.
Il centro, oltre all’accoglienza telefonica e alla consulenza psicologica, offre anche altri importanti servizi: la consulenza legale gratuita, l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro e corsi di formazione. Inoltre, dal 2008, l’associazione gestisce le case rifugio ad indirizzo segreto del comune di Lucca, dove le donne in difficoltà e i loro figli minori trovano ospitalità durante il percorso di uscita dalla violenza.