Gianluigi Nuccini in concerto domani (19 agosto, dalle 18) nella parrocchia di Borsigliana. L’evento, realizzato dalla parrocchia di santa Maria e da Civitas Borsigliana, con il patrocinio del comune di Piazza al Serchio, vedrà il celebre flautista esibirsi in un concerto dal titolo Il flauto dalle avanguardie, alle forme di danza, al belcantismo.
Il professor Nuccini con il flauto e con il flauto contralto eseguirà brani di Fukushima, Lucchi, Molteni, Honegger, Trigos, Briccialdi, Kuhlau, Mercadante. Si passerà da brani più recenti a quelli più antichi per facilitare gli spettatori ad inserirsi nella varietà dei linguaggi musicali che i suddetti maestri e compositori per flauto hanno lasciato alla cultura musicale mondiale. Tra l’altro si tratta di autori e dunque culture di diversi continenti, dall’Europa con diverse nazioni, all’Asia con il giapponese Fukushima e all’America con il messicano Juan Trigos.
Gianluigi Nuccini, diplomato in flauto al conservatorio Paganini di La Spezia, ha poi seguito corsi di perfezionamento con tanti maestri a cominciare dal noto Severino Gazzelloni. Si è diplomato anche in musica elettronica presso il conservatorio Verdi di Milano e laureato in Lettere con lode. Attualmente collabora con diverse istituzioni, compositori, tiene concerti e insegna flauto traverso presso il Liceo musicale statale Carlo Tenca di Milano. Il suo cuore, però, è molto legato alla Garfagnana, dove suole trascorrere le vacanze estive con la moglie e i due figli a Caprignana di San Romano, il paese di nonno Annibale e della famiglia di suo papà Tonino (Antonio). Da parte di Gianluigi Nuccini, quest’anno, un omaggio a Borsigliana e Vergnano, il paese di nonna Natalina Brega e dove è nato suo papà, con un concerto di respiro internazionale che potrebbe avere scenari più imponenti di una piccola, sebbene storica, chiesa dell’alta Garfagnana. Il concerto inizia con il brano di Fukushima che vuole essere un ricordo di tutte le persone care che ci hanno lasciato, segnandoci nel profondo e si conclude con un brano di Saverio Mercadante, considerato per la sua importanza, l’anello di congiunzione fra Rossini e Verdi, per i suoi stilemi dotati di grande originalità melodica e formale, oltre all’attenzione per la strumentazione. Questi brani in stile belcantistico evidenziano l’importanza del flauto come veicolo delle più celebri melodie operistiche, e testimoniano in modo inequivocabile il contributo che ebbero gli interpreti-compositori nel rendere queste arie e i loro compositori sempre più popolari.