Vaccini, sono 10 per i nati nel 2017, le regole per gli under 16

4 agosto 2017 | 11:39
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Vaccini, sono 10 per i nati nel 2017, le regole per gli under 16
Vaccini, sono 10 per i nati nel 2017, le regole per gli under 16
Vaccini, sono 10 per i nati nel 2017, le regole per gli under 16

Con il nuovo decreto legge il numero delle vaccinazioni obbligatorie nell’infaziona e nell’adolescenza da 4 sale a 10, anche se nel testo originale della legge prima che venisse emendata si parlava di 12 vaccini.

I vacccini che quindi diventano obbligatori fino a 16 anni sono Anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.
La legge ha l’obiettivo di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese al di sotto la soglia del 95 per cento. Questa è la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della Sanità per garantire la cosiddetta immunità di gregge, per proteggere, cioè indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati. Riducendo fortemente la circolazione dei microrganismi, virus e batteri che causano le patologie.
Il concetto di immunità di gregge si applica alle malattie infettive trasmissibili per contatto umano, fa eccezione ad esempio al tetano che non può essere trasmesso da uomo a uomo e che rimane sempre presente nel nostro ambiente per tanto può essere contrastato solo con il vaccino dei singoli individui. Il tetano è una malattia grave e di frequente se contratta anche mortale.
Inoltre sono fortemente consigliati e gratuiti, se pur non obbligatori, i vaccini anti-meningococcica B e C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus. (Il rotavirus può causare una forma di gastroenterite pediatrica, che colpisce soprattutto i neonati e i bambini entro i cinque anni).
Come compotarsi per i nati tra il 2001 e il 2016
Le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite e devono tutte essere somministrate ai nati dal 2017. Per i nati dal 2001 al 2016 devono essere somministrate le vaccinazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale vigente nell’anno di nascita riportato in tabella (clicca con il tasto destro del mouse sulla tabella per ingrandire).

Con l’entrata in vigore del nuovo decreto, il rispetto degli obblighi vaccinali diventa un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni), mentre dalla scuola elementare in poi i bambini e i ragazzi possono accedere comunque a scuola ma, in caso non siano stati rispettati gli obblighi, viene attivato un percorso di recupero della vaccinazione ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative.
Le norme transitorie per l’anno scolastico che partirà a settembre
Per l’anno scolastico 2017/18, sono state emanate specifiche disposizioni transitorie: entro il 31 ottobre 2017 per la scuola dell’obbligo, entro il 10 settembre 2017 per i nidi e la scuola dell’infanzia, per certificare l’avvenuta vaccinazione può essere presentata un’autocertificazione mentre per l’omissione, il differimento e l’immunizzazione da malattia, deve essere presentata la relativa documentazione, coloro che sono in attesa di effettuare la vaccinazione, devono presentare copia della prenotazione dell’appuntamento fissato dall’Asl.
Entro il 10 marzo 2018 nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l’autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione.
Le vaccinazioni e la lotta alle malattie secondo la scienza
L’introduzione delle vaccinazioni è stato l’intervento di sanità pubblica più importante per l’umanità perché ha determinato un abbattimento dei tassi di frequenza della malattia e di mortalità, nonché una riduzione del tasso di ospedalizzazione e degli eventuali esiti invalidanti.
La soglia di copertura vaccinale raccomandata dall’Organizzazione mondiale della Sanità per raggiungere la così detta immunità di gregge è pari al 95 per cento. Se la quota di individui vaccinati all’interno di una popolazione raggiunge questo valore, si arresta la circolazione dell’agente patogeno. Il raggiungimento di tale soglia consente, quindi, di tutelare anche i soggetti fragili che, a causa delle loro condizioni di salute, non possono essere vaccinati. La copertura media nazionale delle vaccinazioni è oggi pericolosamente sotto le soglie raccomandate dall’OMS.
Le principali conseguenze della riduzione della copertura vaccinale sono varie. La prima è l’aumento dei casi di malattie infettive in fasce di età diverse da quelle classiche (per esempio negli adulti) e quadri clinici più gravi, con maggiore ricorso all’ospedalizzazione. Altro effetto è la ricomparsa di malattie infettive che erano sotto controllo, spesso accompagnata da ritardi nella diagnosi proprio per la difficoltà di riconoscere agevolmente quadri clinici raramente o mai incontrati dai sanitari e casi di infezione da virus della rosolia in donne in gravidanza con rischio di infezioni del feto (tra le possibili conseguenze: sindrome della rosolia congenita, parto pre-termine, aborto spontaneo o terapeutico). Ultim oeffetto che causano i vaccino è l’aumento dei costi sanitari e sociali legati al diffondersi delle malattie, all’incremento dell’ospedalizzazione e degli eventuali esiti invalidanti.