Appennino in Garfagnana, ok al referendum

26 luglio 2017 | 09:46
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Appennino in Garfagnana, ok al referendum

Il consiglio regionale chiude il percorso istituzionale ch avvia fattivamente il processo di fusione di San Romano, Pieve Fosciana e Fosciandora, votando la legge che da il via libera al referendum, dove i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sulla nascita del comune unico di Appenino in Garfagnana.

“È il coronamento di un processo – dice il consigliere regionale Pd Ilaria Giovannetti – che sta andando avanti da tempo e vede già lavorare congiuntamente i diversi enti locali su più fronti, grazie a una gestione associata dei servizi. Il percorso, che ha portato alla proposta di legge di iniziativa della giunta è condiviso con le singole amministrazioni comunali che si sono espresse favorevolmente per l’istituzione del comune di Appennino in Garfagnana. Ai sindaci va quindi tutto il mio apprezzamento per aver sostenuto convintamente questa scelta, primi sul nostro territorio dopo la fusione di Fabbriche di Vallico e Vergemoli. Confido quindi che tutti i cittadini condividano lo spirito che ha mosso i nostri amministratori e accolgano positivamente quest’importante novità”.
Ora dovranno trascorrere 60 giorni e poi si potrà andare alle urne presumibilmente quindi tra la fine di ottobre l’inizio di novembre come aveva accennato il sindaco di Pieve Fosciana Francesco Angelini alcuni giorni fa.
“Come Pd ci siamo fin da inizio legislatura mossi a sostegno delle fusioni – dice il consigliere regionale Pd Ilaria Giovannetti – con una risoluzione fatta apositamente che ha consentito l’avvio di un grande e importante percorso di partecipazione in tutta la Regione, un percorso davvero riformista come la tradizione della buona politica toscana insegna. Il riordino del sistema istituzionale comporta innegabili vantaggi, consente di razionalizzare la spesa pubblica, ridurre le tasse e migliorare il livello dei servizi erogati ai cittadini. Con le fusioni infatti non solo si mantengono gli attuali servizi ma se ne alza la qualità, aggiungendo a ciò le premialità che ne derivano per i piccoli comuni. Non solo: grazie a processi di fusione si può pensare anche a politiche più ampie e efficienti da un punto di vista urbanistico, ragionando in maniera sovracomunale per ottimizzare la mobilità e i collegamenti viari. La fusione fa la forza, è proprio il caso di dirlo. E per questo il mio auspicio è che questo referendum possa fare da stimolo anche a ulteriori processi di unione e che sia solo l’inizio di un percorso ampio di riorganizzazione degli enti locali in tutta la Valle del Serchio”.