
I pievarini quasi non la ricordano più, soprattutto i più giovani perché dall’ultima volta che è stato possibile visitarla sono passati più di 30 anni fa.
Ma quest’anno, in occasione della festa di sant’Anna il prossimo mercoledì, la cappella del convento di Pieve Fosciana dedicata a Sant’Anna potrà essere visitata. I restauri infatti sono quasi ultimati, anche se prima di una vera inaugurazione serviranno ancora mesi di lavori. Lo scorso anno era stato possibile riaprirla, anche se il cantiere era ancora troppo indietro per consentire alle persone di entrarvi. Quest’anno, dopo anni di interventi, sarà possibile avere un’idea del grosso lavoro che è stato fatto per recuperare l’intero complesso e in questo caso la cappella del monastero dedicata alla Madonna.
“Sono serviti quasi 20 anni per chiudere il cerchio su questo complesso monastico di via San Giovanni, ma alla fine siamo vicini al completamente dei lavori – spiega con un certo entusiasmo il sindaco Francesco Angelini – Quest’anno potremo aprirla alla cittadinanza: non è una vera e propria inaugurazione, perché l’avevamo già aperta lo sorso anno, ma ora i cittadini potranno vedere che i lavori procedono e che sono quasi alla fine. Al momento, all’interno della cappella manca solo di ultimare i lavori di restauro sui dipinti, che comunque sono già in stato avanzato”.
A portare avanti i lavori di restauro è un restauratore della zona incaricato dalla sovrintendenza. I lavori di recupero del complesso sono costati circa 2 milioni di euro e la cappellina era l’ultima parte che ancora rimaneva chiusa. A finanziare l’intervento di recupero del complesso che va avanti a vari lotti da circa 10 anni – da quando il Comune l’acquistò – è stata in parte la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e in parte l’Unione europea.
Il convento eretto nel 1870 ad opera della famiglia Torriani, fu progettato da un architetto di Reggio Emilia, Telesforo Bertoni. E’ un’opera imponente, con un chiostro interno. Qui per anni le suore Dorotee hanno accolto, fin dal secolo scorso le giovani orfane del territorio, insegnando loro i lavori di sartoria.
La cappella fu realizzata contestualmente all’edificio principale e venne decorata da madonnari locali, i pittori che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso si erano specializzati nella decorazione della nuove chiese.
Nel 2001 l’amministrazione comunale, che a quel tempo occupava parte dell’immobile, decise di acquistare tutto il complesso dalla congregazione monastica. Da lì cominciarono i restauri. Ora la chiesa è l’ultimo tassello di un processo avviato quando il Comune era guidato dal sindaco Pieroni e che Angelini inaugurerà.