Simonetti e Giannini forzano sui tempi della fusione

3 luglio 2017 | 08:48
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Simonetti e Giannini forzano sui tempi della fusione

Caro sindaco noi non abbiamo molto tempo di aspettare e dobbiamo partire a settembre nel percorso che ci poterà alla fusione.

Non con queste parole, che cercano di sintetizzare la loro posizione i sindaci di Molazzana, Rino Simonetti e Michele Giannini di Fabbriche di Vergemoli, rispondono al primo cittadino di Gallicano David Saisi sulle questione della fusione, mettendo nero su bianco la loro posizione con una lettera di risposta a quella che Saisi aveva inoltrato alcuni giorni fa.
Una posizione, alla quale Saisi di fatto non replica e prende tempo tanto che spiega: “Al momento non ho ancora valutato quello che i miei colleghi mi dicono nella lettera, né tanto meno posso dare risposte sulla fusione, stiamo lavorando per capire e poi decidere e non mancheremo di dare comunicazione di quanto decideremo di fare”.
Simonetti e Giannini nella lettera anticipano anche quelli che saranno i loro tempi nel processo di fusione, dettati di fatto dalle esigenze della Regione, sottolineando che in sostanza se Gallicano non c’è loro dovranno avviare lo stesso il percorso con l’obiettivo di arrivare al 2019 e fondere i municipi con un iter che Simonetti e Giannini vogliono avviare dal prossimo settembre, aprendo il confronto con i cittadini, in modo da presentare entro la fine del 2017 i documenti alla regione Toscana e cominciare il percorso istituzionale che dovrebbe portare alla formulazione della legge regionale per la fusione di quei municipi, poi al referendum e in conclusione ai sei mesi in cui il comune unico sarà retto da un commissario, per arrivare alle elezioni del nuovo sindaco nel 2019. Questi i dati tecnici che quindi costringerebbero Simonetti e Giannini a forzare sui tempi. Nella lettera però c’è anche un dato politico, i due sindaci infatti non reputano sostenibile come motivazione addotta da Saisi nella precedente missiva il non decidere sulla fusione per il fatto che questo passaggio, non fosse previsto nel programma elettorale.
Infine Simonetti e Giannini, sottolineano che il non decidere oggi sulla fusione, può significare per il futuro lasciare che sia la Regione Toscana a decidere su come riorganizzare un territorio in vista di un processo di razionalizzazione.