Fusione dei Comuni, fra chi ha scelto e chi lo farà

30 giugno 2017 | 14:09
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Fusione dei Comuni, fra chi ha scelto e chi lo farà

Se la si guarda dal punto di vista dei numeri, l’aritmetica non ammette repliche: la fusione dei comuni è un passaggio virtuoso sia sulla carta che nella pratica. La questione in Garfagnana, nelle ultime settimane è di gran attualità: da un lato infatti ci sono i comuni di San Romano, Pieve Fosciana e Fosciandola che pochi giorni fa hanno avvito il proprio iter (leggi qui) in Regione Toscana ed entro l’estate del 2018 sperano di andare alle urne per eleggere il primo sindaco del comune unico. Poi ci sono i comuni di Villa Collemandina e Castiglione, che se pur un po’ più indietro nell’iter stanno lavorando nella stessa direzione. Per loro il prossimo passo sarà scegliere entro settembre il nome del nuovo Comune unico, forti di un consenso popolare diffuso (a Villa è stato fatto anche un referendum consultivo due settimane fa) e arrivare a maggio 2019 all’elezione del nuovo sindaco che governerà una realtà da 2100 abitanti.

A confermare questa volontà è il sindaco di Castiglione Garfagnana Daniele Gaspari che spiega: “Per noi il passaggio è abbastanza obbligato dal punto di vista economico. Negli ultimi anni abbiamo avuto sempre più difficoltà con i bilanci e la gestione dei servizi e inoltre di fatto che con Villa abbiamo già molti servizi a comune e mantenere aperti due comuni non avrebbe molto senso, credo che sia una strada abbastanza obbligata”.
Se da un lato gli amministratori e la maggioranza dei cittadini sono convinti che questa sia la strada da percorrere, dall’altro c’è anche chi avanza qualche perplessità, fosse solo per un problema di identità territoriali, lo avanza.
A sgomberare il campo da eventuali ritrosie sono le parole di chi l’esperienza della fusione l’ha già fatta: per il sindaco di Sillano Giungugnano Roberto Pagani “a distanza di qualche anno, sono convinto che questa sia stata la strada giusta da percorrere. Per noi non c’era molta scelta. Da tanti punti di vista, a cominciare da quello demografico, i nostri territori infatti sono soggetti per le loro caratteristiche a un progressivo spopolamento. Poi ci sono gli aspetti economici e le premialità introdotte dalla Regione e dal Governo che sono importanti e hanno permesso di rimettere in modo una serie di servizi che altrimenti noi non potevamo più garantire. Sulla questione delle identità, ora a distanza di anni posso dire che in realtà le identità non vengono minimamente alterate, anzi avento un po’ più di risorse si può investire anche per preservarle”.
Il primo punto però per Pagni è proprio quello demografico tanto che aggiunge: “Se noi non avessimo fatto questo passaggio saremmo stati costretti a chiudere il Comune. A me era rimasto appena un dipendente e sicuramente le leggi del governo centrale che avevano messo in piedi una serie di tagli avrebbero finito per portarci in una situazione difficilissima. Basti pensare che al momento della fusione Sillano aveva 750 abitanti e Giuncugnano 400”.
Il comune di Sillano Giungugnano grazie al processo di fusione, in termini di trasferimenti, ha potuto contare su 250mila euro che ogni municipio che si è fuso ha ricevuto dalla Regione Toscana in cinque anni e sul 20 per cento dei trasferimenti che lo stato garantiva nel 2010 per i 10 anni successivi.
“Sulla questione della identità – continua Pagani – oggi posso garantire che le identità rimangono perché non sono rappresentate dai municipi. Anzi grazie a questi finanziamenti stiamo lavorando per rafforzarle. Un esempio per tutti: ultimamente stiamo investendo per la tutela di un’antica tradizione, quella degli usi civici, attraverso il consorzio forestale”.
Certo il peso dei territori nell’ambito dell’Unione comunale della Garfagnana potrebbe in futuro esser destinato a cambiare almeno in alcuni ambiti visto il nuovo peso demografico che i singoli Comuni acquisiranno dopo la fusione. Intanto però tutti hanno garantito che i nuovi Comuni dopo la fusione confermeranno il loro impegno nell’Unione riconferendo le funzioni già presenti.