Ricette estere con prodotti locali: Coldiretti Lucca sostiene l’integrazione a tavola




Tutti promossi i 19 migranti ospiti dei centri d’accoglienza della Mediavalle e Garfagnana
Georgette arriva dal Camerun, Fatumata dalla Guinea, Alona dall’Ucraina, Javette del Pakistan. Sono migranti con alle spalle un lungo viaggio e un passato segnato da guerra, povertà e paura. Le loro storie, insieme a quelle di tanti altri uomini e donne, si sono intrecciate nella cucina interculturale di Lo S.A.I. cucinare, il progetto promosso dalla cooperativa sociale Odissea. Questa realtà territoriale opera nei sistemi di accoglienza e integrazione della Mediavalle e della Garfagnana, con la collaborazione di Coldiretti Lucca e Campagna Amica, e il patrocinio di enti e istituzioni locali.
Giunto alla sua seconda edizione, il progetto ha un duplice obiettivo: da un lato, permettere ai migranti ospiti dei centri di accoglienza di riproporre i piatti tipici dei loro Paesi utilizzando ingredienti stagionali e locali; dall’altro, insegnare loro a gestire al meglio la spesa, evitando l’abuso di cibi confezionati e ultra processati, e promuovendo un’alimentazione sana ed equilibrata.
Alla giornata conclusiva, tenutasi nella cucina della palestra di Gallicano, ha partecipato anche il sindaco David Saisi. Accanto ai migranti ai fornelli, una guida d’eccezione: la cuoca contadina Francesca Buonagurelli, titolare dell’azienda agricola e agrituristica Al Benefizio di Barga.
“Con entusiasmo – racconta la cuoca Buonagurelli – ho portato in dote a questo bellissimo progetto le competenze del cuochi contadini che sono legate, oltre alle ricette della tradizione regionale e locale, alle produzioni del territorio e al legame con le imprese agricole che sono uno straordinario punto di riferimento di qualità, sostenibilità, salubrità. Non gli abbiamo insegnato a cucinare i piatti del nostro Paese, che per altro amano, ma a preparare quelli del loro Paese di provenienza sostituendo ingredienti e materie difficili da reperire o molto costose perché di importazione con quelle disponibili in loco sulla base alla stagionalità. Il beignet, piatto tipico della Guinea, è stato preparato per esempio con pesce azzurro dei nostri mari, così come il nostro cavolo verza si è adattato perfettamente per riprodurre una ricetta ucraina, o il nostro riso per uno dei più famosi piatti della cultura Nigeriana”.
Sono 19 i partecipanti al progetto che hanno concluso con successo il percorso. Chiara Comparini, coordinatrice del Sai di Borgo a Mozzano, spiega: “L’obiettivo è creare un momento di scambio tra ricette e abitudini alimentari diverse mescolandole e riadattandole con prodotti locali e stagionali che possiamo trovare sul nostro territorio. L’altro focus del progetto era quello di avvicinarli ad una alimentazione più sana e bilanciata, e per raggiungere questa finalità, abbiamo coinvolto una nutrizionista anche in virtù del fatto che molti dei nuclei che ospitiamo hanno bambini piccoli”.
Fondamentale il contributo di Coldiretti Lucca. “E’ una iniziativa dove le competenze dei nostri agricoltori e dei cuoci contadini sono messe a disposizione dell’integrazione e dell’inclusione di migranti e richiedenti asilo. Il cibo è un elemento di aggregazione e convivialità tra le persone e lo abbiamo visto bene anche in questa occasione – spiega il direttore Francesco Cianciulli -. Gli agricoltori non sono solo coloro che portano sulle tavole buon cibo sano e sicuro, ma svolgono anche un ruolo fondamentale per l’inclusione sociale nelle aree interne”.
Un progetto che, attraverso la cucina, dimostra come il cibo possa essere non solo nutrimento, ma anche incontro, scambio e integrazione.