Con il Filo d’Arianna un percorso innovativo rivolto agli “uditori di voci”

“L’associazione Filo d’Arianna sta per dare l’avvio ad un percorso innovativo di grande importanza rivolto ad utenti uditori di voci“. Ad annunciarlo è la presidente, Maria Stella Pieroni.
“Questa iniziativa – prosegue – rientra in un progetto dal titolo centro esperienze compartecipate tra associazioni, comunità locali e centri di salute mentale, finanziato e promosso dalla Regione Toscana, il Progetto, che vede capofila l’Aisme (casa della cultura Firenze) con la supervisione del dottor Pino Pini (psichiatra autore di testi sull’argomento e ora docente in Inghilterra), prevede la co-progettazione e la compartecipazione di associazioni operanti nel territorio insieme con alcuni servizi di salute mentale particolarmente sensibili al problema. Vi partecipano due associazioni dell’Area Nord Ovest: il Filo D’Arianna in Valle del Serchio e l’Associazione Utenti di Massa Carrara. Per quanto riguarda il nostro progetto in Valle del Serchio, esso è stato pianificato e redatto in stretta collaborazione con il responsabile della unità funzionale salute mentale adulti, dottor Mario Betti insieme alla dottoressa Denise Gazzarrini a alla psicologia della nostra associazione, dottoressa Arianna Berlingacci”.
“Il tema degli ‘uditori di voci’ – precisa – costituisce un argomento delicato, che richiede grande professionalità e preparazione. Le dispercezioni uditive si manifestano come voci non reali che assillano o infastidiscono la persona, determinando in lui sentimenti di paura, vergogna o colpa. Può trattarsi di voci che colloquiano fra loro, che commentano gli atti o che inducono a comportamenti a volte sconsiderati. Si tratta di sintomi che possono essere legati a diverse patologie psichiatriche. Talora colpiscono anche persone che non hanno evidenti problemi psichici, che conducono un’esistenza normale'(hanno famiglia, lavoro e sono ben inseriti nella comunità sociale) e che non intendono essere etichettati come ‘pazienti psichiatrici’. In altre parole, il problema degli uditori di voci è molto più diffuso e complesso di quanto si creda. L’iniziativa promossa dalla Regione dà l’avvio ad un percorso di grande spessore culturale e sanitario. Vogliamo ricordare che, con la riforma del terzo settore, i concetti di ‘co-programmazione’ e di ‘co-progettazione’ sono destinati a diventare prassi operative e ad entrare nel linguaggio delle attività socio-sanitarie. Un’importante iniziativa in questo senso è il convegno da titolo ‘Co-programmazione e co-progettazione: la strada della collaborazione per il mondo della disabilità’, organizzato giovedì 11 novembre dalla Fondazione della Cassa di risparmio alla presenza dell’assessora Spinelli. Il fatto di aver avuto un riconoscimento dalla Regione per una co-progettazione su un tema così spinoso, è per noi motivo di grande soddisfazione”.
“A questo proposito – conclude -, ringraziamo e siamo orgogliosi di potere collaborare in spirito ‘di parità’ con il centro di salute mentale della Valle del Serchio e con tutti i medici e gli operatori che in questi anni di fattiva collaborazione hanno permesso di attuare percorsi d’inclusione sociale e lavorativa, con l’apertura di un vero e proprio negozio ora affidato ad una utente del servizio”.