
Sul tema della sicurezza stradale sono stati fatti molti passi avanti, a partire dal miglioramento delle infrastrutture e dall’introduzione di sistemi di sicurezza avanzati nei veicoli, come ABS, ESP e sistemi di assistenza alla guida.
La maggior parte degli incidenti resta ancora oggi causata da comportamenti errati alla guida, come velocità eccessiva o uso del telefono cellulare, cui si è cercato di porre un limite anche attraverso l’incremento dei controlli e l’inasprimento delle sanzioni stradali. Nonostante ciò, secondo gli ultimi dati, i costi sociali dei sinistri nel 2023 ammontavano a circa 18 miliardi di euro, quasi due punti percentuali sul PIL, con un impatto significativo sull’economia del Paese.
Se attenzione al volante e rispetto del codice della strada sono senza dubbio il fattore principale in tema di sicurezza stradale, non sempre è tenuto nel giusto conto quanto la manutenzione del veicolo influisca sul tasso di incidenti.
Sono molti, infatti, gli elementi del veicolo che svolgono funzioni essenziali per garantire la sicurezza degli automobilisti. Un veicolo ben manutenzionato, con componenti performanti e privi di difetti dovuti all’usura, riduce sensibilmente la probabilità di incidente grazie a un comportamento migliore su strada.
L’importanza della manutenzione periodica
È il caso, ad esempio, degli ammortizzatori, fondamentali sì per la comodità dei passeggeri, ma soprattutto per la loro sicurezza durante la guida. Per questo AUTODOC raccomanda di sostituire gli ammortizzatori ogni 125.000 chilometri, in modo da garantire al proprio veicolo performance elevate di aderenza e frenata. Questa soglia è indicativa e fa riferimento ai dati relativi all’usura del componente in questione, per questo motivo è molto importante saper cogliere eventuali segnali di un malfunzionamento degli ammortizzatori, in modo tale da poter intervenire tempestivamente.
Tra i segnali, durante le fasi della guida, possiamo fare attenzione ad eventuali comportamenti anomali del veicolo: ad esempio un affondamento eccessivo dell’auto in frenata, instabilità in curva o eccessivo ondeggiamento a seguito di un dosso, rumori (come battiti o cigolii) e infine un’usura irregolare degli pneumatici.
Gli esperti di AUTODOC affermano che oltre alla diminuzione del comfort dovuta agli ondeggiamenti, tra gli effetti negativi degli ammortizzatori scarichi ci sono la perdita della convergenza delle ruote, che pertanto peggiorano la tenuta di strada, il comportamento anomalo del veicolo in frenata, con una distanza di frenata che può aumentare, un maggior rischio di slittamento delle ruote e di imprecisione della sterzata.
Gli ammortizzatori, infatti, costituiscono assieme ai freni uno degli elementi più importanti in termini di sicurezza stradale, perché il loro corretto funzionamento è strettamente legato al comportamento dell’auto su strada. Nello specifico gli ammortizzatori assicurano che le ruote rimangano aderenti alla superficie stradale, ottimizzando la trazione e la stabilità del veicolo, contribuiscono a mantenere il controllo del veicolo in curva, gestendo il trasferimento del carico dalle ruote interne a quelle esterne ed evitando in questo modo oscillazioni pericolose; infine, riducono lo spazio di frenata, evitando il beccheggio del veicolo e l’affondamento del muso.
Inoltre, riducendo le sollecitazioni, gli ammortizzatori svolgono l’importantissimo compito di preservare l’integrità di altri componenti dell’auto, soprattutto sospensioni e pneumatici.
Una buona abitudine anche per il portafoglio
Effettuare un controllo periodico (circa ogni 30’000 chilometri) degli ammortizzatori dell’auto è dunque un’operazione molto importante per la sicurezza stradale, ma i cui benefici riguardano direttamente anche il nostro portafoglio: attraverso semplici ispezioni visive e ponendo attenzione al loro comportamento durante la guida è possibile intervenire prontamente sui primi segni di usura, evitando danni più gravi che richiederebbero una spesa superiore e allo stesso tempo preserviamo anche altri componenti dell’auto, come sospensioni, braccetti, pneumatici e semiasse.