Cresce la voglia di autoimprenditorialità in Italia: i passi da seguire per lanciare una nuova attività

L’autoimprenditorialità si sta facendo sempre più strada nel settore lavorativo italiano e sta trovando terreno fertile soprattutto tra i giovani che vogliono lanciare e gestire un’attività tutta propria.
Come realizzare un’attività imprenditoriale di successo? Naturalmente la bacchetta magica non c’è, ma esistono alcuni fattori da tenere in considerazione per avere buone possibilità. Innanzitutto serve un’idea innovativa, ad esempio creare un’impresa in un settore di nicchia dove la concorrenza è scarsa. O magari si dovrebbe creare un prodotto o un servizio unico, che non esiste ancora sul mercato, in grado di soddisfare le richieste e le esigenze di un determinato target di pubblico.
Il pilastro della propria attività è il piano imprenditoriale, che deve essere estremamente dettagliato e includere strategie di marketing, previsioni di spese fisse e variabili e un’analisi completa del mercato di riferimento. L’intera struttura strategica dell’attività è racchiusa nel piano imprenditoriale, che aiuta a definire quali sono gli obiettivi e quali mezzi utilizzare per raggiungerli. Inoltre, aspetto tutt’altro che secondario, un buon piano imprenditoriale attira potenziali finanziatori che potrebbero decidere di investire nel progetto, se convinti della sua bontà e della sua fattibilità.
In Italia esistono diverse opportunità per accedere a finanziamenti agevolati, come ad esempio il microcredito che permette per l’appunto di accedere a piccoli finanziamenti ma a tassi favorevoli, soluzione ideale per i giovani che stanno muovendo i loro primi passi nel mondo dell’imprenditoria.
E poi ci sono numerosi contributi e finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione da enti come Invitalia. Tali incentivi sono destinati a sostenere progetti innovativi, che hanno buone possibilità di successo.
Tra i più gettonati c’è Resto al Sud, un bando che mira a sostenere la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni meridionali. Possono fare domanda tutte le persone che risiedono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Umbria, Lazio e Marche) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. I fondi disponibili ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro. Oltre a quello geografico bisogna rispettare altri requisiti, come l’età dei richiedenti che deve essere compresa tra i 18 e i 55 anni. Per conoscere tutti gli altri requisiti richiesti, ma anche per avere supporto burocratico e logistico per la presentazione della domanda, con tanto di business plan, è sufficiente consultare il sito verticalizzato Restoalsudcontributi.it.
I finanziamenti sono essenziali per mettere in piedi un’attività con buone probabilità di successo, ma sono naturalmente richieste alcune doti imprescindibili, le cosiddette soft skills. Sicuramente sono richieste qualità come resilienza e determinazione, poiché sono tanti gli ostacoli che possono pararsi dinanzi al cammino. Altro requisito fondamentale è quello di sapersi adattare rapidamente ai cambiamenti dei mercati, sempre più frenetici e mutevoli alla luce delle tante evoluzioni soprattutto nel campo della tecnologia. Serve poi una gestione oculata delle risorse, capendo quanto accelerare e quanto tirare i remi in barca, elaborando strategie di marketing moderne e in grado di rompere gli schemi. Infine è essenziale conoscere in modo approfondito il mercato in cui si opera per prendere decisioni strategiche intelligenti e lungimiranti.