“Ci risulta che ieri (13 settembre) le autorità competenti hanno provveduto al dissequestro del forno flottante uno che permaneva in stato di fermo a causa del sequestro, a seguito dell’infortunio mortale. Questo non vuol dire che la Kme può tornare da subito a produrre, quindi si può considerare un dissequestro parziale, ma fondamentale”. Inizia così l’intervento di Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom gruppo Kme.
https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2024/05/15/operaio-rimane-incastrato-in-un-macchinario-incidente-mortale-alla-kme-di-fornaci-di-barga/408919/
“Valutiamo questo passaggio molto importante e positivo, un primo step sostanziale, in quanto permette all’azienda di iniziare una prima fase di avviamento e poter fare tutte le opportune verifiche, in modo da arrivare alla piena funzionalità dell’impianto – prosegue -. Confidiamo che in tempi celeri alla Kme si possa riprendere la normale attività lavorativa, in quanto, le diversificazioni produttive attuate in questa fase a causa del sequestro del forno, non potrebbero durare per un’ulteriore periodo. Alla Kme permane un quadro produttivo difficoltoso, accompagnato dall’utilizzo di ammortizzatori sociali. Ciò è dovuto alla situazione di recessione complessiva dell’economia europea ed alle non chiare prospettive dei settori legati al rame, quali l’automotive e l’edilizia. Segnali di una possibile ripresa degli ordinativi risulta che si possano intravedere dal 2025″.
“Per fine settembre – conclude – è prevista la ripresa del confronto tra le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale sul rinnovo del contatto integrativo del gruppo Kme in Italia”.