Kme, proseguirà fino a settembre 2025 il contratto di solidarietà per i lavoratori

L'allarme dei sindacati: "Necessaria una rapida normalizzazione della situazione produttiva e degli impianti per non aggravare ulteriormente la situazione"

Prosegue a Fornaci di Barga la condizione di difficoltà dello stabilimento Kme. A denunciarlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil.

Kme, la ripresa non prima del 2025. A Fornaci verso la proroga degli ammortizzatori sociali

“L’azienda ha fatto nuovamente richiesta del contratto di solidarietà per la totalità degli addetti, che proseguirà quindi dal 4 settembre 2024 fino a settembre 2025, con l’auspicio di interromperla in caso di rientro di volumi di produzione – dicono i sindacati -.
Perdura infatti la crisi nel settore metallurgico, che vive commercialmente di richieste schizofreniche che costringono i lavoratori, nonostante i carichi di lavoro siano complessivamente bassi, a dover rincorrere le consegne, per poi tornare a essere posti in solidarietà fino all’arrivo del materiale o di un nuovo ordine di lavoro. Ad aggravare ulteriormente la situazione è il prosieguo del sequestro dell’impianto oggetto dell’infortunio mortale dello scorso maggio, che ancora oggi costringe l’azienda a spostare parte della produzione nello stabilimento tedesco di Osnabrück”.

“Una situazione che, pur nella sua gravità, se perdurasse potrebbe essere addirittura peggiore, perché gli ordini potrebbero essere trasferiti verso altri siti (oggi scarichi ed alla ricerca di commesse), con il forte rischio che non rientrino più a Fornaci di Barga. Fino ad oggi la situazione è stata gestibile perché il carico di ordini è stato basso e al di sotto del previsto. Se, come tutti auspichiamo, dovessero rientrare volumi importanti di commesse, dato lo stato attuale delle cose, la situazione diverrebbe ingestibile – concludono -. A nostro avviso è quindi auspicabile una rapida normalizzazione della situazione produttiva e degli impianti, se vogliamo garantire allo stabilimento di Fornaci le sue potenzialità competitive e capacità produttive in un gruppo che è leader del mercato europeo e globale, a cui non mancano certamente le alternative sul piano industriale”.

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