Provincia di Lucca, rallenta l’export: perde terreno il cartario, balzo in picchiata per l’industria meccanica

25 marzo 2024 | 12:26
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Provincia di Lucca, rallenta l’export: perde terreno il cartario, balzo in picchiata per l’industria meccanica

Segno meno per le vendite all’estero, inferiori del 3,4% rispetto allo scorso anno: tutti i dati della Camera di Commercio

Il 2023 ha visto rallentare l’export delle provincie di Lucca e Pisa, mentre Massa-Carrara ha segnato un aumento a doppia cifra grazie alla meccanica, il cui andamento è però fortemente legato al ciclo di fatturazione di grandi commesse. La Toscana, nello stesso periodo, è cresciuta del 5,6% grazie al forte sviluppo della farmaceutica e dell’anomala crescita della voce residuale merci di bordo, nazionali di ritorno e respinte. Stabili, invece, le vendite all’estero dell’Italia nel suo complesso. L’arretramento dell’export ha colpito molti comparti tradizionali delle tre province anche se è importante sottolineare che alcuni venivano da un periodo di straordinaria espansione. Questi, in sintesi, i risultati dell’analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla camera di Commercio delle Toscana Nord-Ovest e l’Istituto studi e ricerche (Isr)

“Ciò che emerge dall’analisi dell’andamento dell’export, al netto di alcune circostanze specifiche, non ci soddisfa appieno. – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest –  Si tratta di un rallentamento non necessariamente legato a problemi specifici dei nostri territori ma che piuttosto riflette una situazione più ampia, con alcune difficoltà che coinvolgono le principali destinazioni delle nostre produzioni così come il fatto che in passato sono stati toccati valori record. Tuttavia il nostro impegno rimane quello di sostenere le imprese locali nella loro presenza sui mercati internazionali. Anche nel 2024, continueremo a offrire percorsi di accompagnamento all’export e contributi per partecipare a fiere internazionali.”

Nel corso del 2023, le esportazioni dalla provincia di Lucca, con 5,2 miliardi di euro di controvalore, segnano una flessione del 3,4% rispetto all’anno precedente. Il calo, tuttavia, segue il record toccato nel 2022 (5,4 miliardi di euro, realizzati anche grazie della crescita dei prezzi) e riflette alcune specifiche evoluzioni. Oltre al settore della carta e cartotecnica, in diminuzione dell’11,7%, con andamenti divergenti tra i due sotto-comparti degli articoli in carta (che crescono) e della pasta-carta (che flettono), altri settori hanno sperimentato contrazioni significative. L’industria meccanica, secondo settore provinciale, ha registrato infatti un calo del 11,2% dopo il record del 2022. Inoltre, si sono verificate flessioni nei settori dei metalli di base non ferrosi (-29,3%), degli articoli in materie plastiche (-12,1%), delle calzature (-14,2%), degli strumenti di misurazione e navigazione (-5,3%). Segnali molto positivi vengono dalla cantieristica nautica che ha registrato un aumento del 22,3%, superando il miliardo di euro di controvalore. Incrementi nell’export anche per olio (+5,5%) e medicinali (+33,1%). Le esportazioni dalla provincia di Lucca, pur in calo, mantengono saldi legami con i mercati tradizionali, tra cui Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Spagna. Cresce l’export verso la Polonia, Svizzera ma anche la Turchia. Inoltre grazie all’acquisto di natanti, si sono aggiunte le Isole Cayman (export quasi triplicato).

L’andamento generale

Nel 2023 le esportazioni dalla provincia di Lucca hanno raggiunto un valore di 5,2 miliardi di euro, registrando una diminuzione del -3,4% rispetto all’anno precedente, un risultato in controtendenza sia rispetto all’andamento regionale, in crescita del +5,6%, sia a quello nazionale che nel 2023 è risultato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Si tratta in ogni caso del secondo valore delle esportazioni storicamente più elevato per la provincia, considerato che nel 2022, con 5,4 miliardi di euro, si era raggiunto un nuovo record per le esportazioni provinciali, trainate nel frangente anche dalla forte dinamica dei prezzi determinata dai significativi aumenti dei prodotti energetici e delle materie prime avvenuti nel periodo. Durante il 2023 queste tendenze sono in parte rientrate e in alcuni settori si è registrata una riduzione del prezzo delle produzioni, in un contesto di generalizzata decelerazione degli scambi internazionali anche per le difficoltà incontrate da mercati importanti quali la Germania.

In controtendenza, si osservano le performance positive del settore nautico, che ha superato il miliardo di euro di vendite all’estero, e i segnali soddisfacenti degli articoli di carta e cartone e degli oli vegetali.

Le importazioni nella provincia di Lucca nel 2023 sono diminuite del 7,5% scendendo a 2,7 miliardi di euro, segnando un calo di 217 milioni rispetto al 2022. Al rallentamento, dopo un 2022 in aumento, ha contribuito il ridimensionamento dei costi delle materie prime anche energetiche.

Gli andamenti settoriali

Il contributo maggiore in positivo alle esportazioni lucchesi è arrivato dalla cantieristica nautica, che nel 2023 ha rilevato un aumento del +22,3% dell’export di natanti arrivando a superare il miliardo di euro, il valore più elevato mai conseguito dal settore, chiudendo un triennio dalle vendite settoriali senza precedenti e arrivando a rappresentare oltre un quinto delle esportazioni provinciali. Tra i principali mercati di destinazione, le Isole Cayman rappresentano il 33,4% del totale nell’anno, con un valore complessivo di 352 milioni di euro, seguite dal Regno Unito con 189 milioni (17,9% del totale settoriale) e dagli Stati Uniti che hanno acquistato imbarcazioni per 121 milioni, l’11,5% delle esportazioni provinciali del settore.

Il settore della carta e cartotecnica nel complesso ha registrato vendite all’estero per oltre 1,3 miliardi di euro, evidenziando un decremento dell’11,7% rispetto all’anno precedente quando aveva superato in valore il miliardo e mezzo di esportazioni (177 milioni di euro in meno). La flessione ha avuto origine da andamenti differenziati all’interno della filiera produttiva. La crescita ha interessato le vendite di articoli di carta e di cartone, che sono aumentate del +3,3% attestandosi in valore a complessivi 806 milioni di euro, con la Francia che resta il principale mercato di sbocco con 244 milioni di euro (+2%), seguita dalla Germania con 128 milioni di euro (+16,9%) e, con valori meno elevati, da Svizzera, Spagna e Regno Unito tutti in lieve calo nell’anno.

In forte diminuzione, invece, l’export di pasta da carta, carta e cartone che è sceso del -28% fermandosi a quota 521 milioni di euro, con una diminuzione in valore di 202 milioni rispetto all’anno precedente, quando si era altresì registrato un aumento del +76% rispetto al 2021 come conseguenza del forte incremento dei costi di produzione legati alle tensioni sui mercati dell’energia e delle materie prime, che nel 2023 sono invece parzialmente rientrati. Il valore delle vendite all’estero nel 2023 risulta quindi in calo rispetto al 2022, ma superiore a quello del 2021 (+27%). Tra i mercati di sbocco, la Polonia è il principale partner commerciale nell’anno con 90 milioni di euro, in ulteriore crescita (+8,3%) dopo l’exploit del 2022 quando aveva triplicato gli acquisti dalla provincia. Si registrano diminuzioni dei valori, invece, nei tradizionali mercati di riferimento quali Germania (-32% dopo il +153% del 2022), Francia (-38% dopo il +194% del 2022) e Spagna (-53% dopo il +70% dell’anno precedente), mentre Il Regno Unito resta invece stabile confermando i valori raggiunti nel 2022 (49 milioni). Al contempo, il valore delle importazioni di pasta da carta, carta e cartone è diminuito di 120 milioni, attestandosi a 823 milioni.

L’industria meccanica, secondo settore provinciale per export con un totale di 852 milioni nell’anno 2023, ha registrato una diminuzione del -11,2% per 107 milioni in meno rispetto all’anno precedente quando si era però raggiunto un record storico per il settore. Nel dettaglio, le vendite estere di macchine per impieghi speciali, principalmente rappresentate dai macchinari per cartiere, sono diminuite del 17,2%, scendendo a quota 587 milioni. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione del settore con 84 milioni di euro, ma registrano un calo del -21,4% nell’anno. Seguono, con valori in crescita, paesi europei quali Germania, Spagna e Polonia ma anche Finlandia e Romania, mentre si sono registrate contrazioni per Messico, Ungheria e Arabia Saudita presumibilmente per il completamento delle commesse nel 2022.

Il comparto, inoltre, ha registrato vendite all’estero di macchine per impieghi generali (motori e turbine, pompe, compressori, valvole, ecc.) per 122 milioni, in lieve calo del -1%, i cui principali mercati di destinazione risultano essere Stati Uniti, Germania e Singapore, tutti in forte crescita, mentre si è rilevata una forte contrazione delle vendite in Cina (-92,6%) dopo i buoni livelli dell’ultimo biennio.

Sono cresciute, invece, le vendite di altre macchine per impieghi generale (forni, macchine per sollevamento, ecc.) che sono salite a 140 milioni segnando un +12,3%, per 15 milioni in più nell’anno. Tra i principali mercati di sbocco in crescita si trovano Francia (+11,7%), Germania (+32,1%) e Stati Uniti (+31%), mentre Messico (-49,6%) e Polonia (-64,2%) hanno segnato significative diminuzioni.

In calo anche le esportazioni di cablaggi e apparecchiature di cablaggio, che sono diminuite del -6,2% nel 2023 fermandosi a quota 314 milioni, su livelli comunque superiori al 2021. L’andamento delle vendite è risultato positivo verso la Francia, che si conferma primo mercato di riferimento con 143 milioni di vendite (+12,5%), seguita da Belgio e Germania, entrambi in diminuzione rispettivamente del -8,1% e del -37,1%.

È proseguita la positiva dinamica dell’export di oli e grassi vegetali e animali, che nell’anno è aumentato del +5,5% portando il valore venduto all’estero a 276 milioni di euro: gli Stati Uniti sono cresciuti del +16,1% confermandosi primo paese di destinazione con acquisti per 125 milioni, il 45,4% dell’export del settore, seguiti da Regno Unito (-0,8%) con il 19,5% del totale, e Brasile (+20%). Sono invece calate le esportazioni verso Russia (-21,6%), Germania (-38,3%) e Canada (-9%), rimaste poco sopra i dieci milioni di acquisti dalla provincia.

Una decisa contrazione delle vendite all’estero ha invece interessato i metalli di base non ferrosi, calati del -29,3% nei dodici mesi del 2023 per complessivi 230 milioni. La diminuzione ha riguardato significativamente tutti i principali partner commerciali del settore: la Germania (-25,4%) si è confermata primo paese di sbocco, seguita dalla Francia che è scesa del -10,9% e dalla Svizzera che ha fatto segnare un -25,5%. In forte calo anche le vendite in Spagna (-57,3%) e Repubblica Ceca (-78,2%), mentre è cresciuta l’Austria (+17,6%).

È continuata anche nel 2023 l’ascesa dell’export di medicinali e preparati farmaceutici (165 milioni) che nell’anno ha segnato un +33%, per 41 milioni di euro in più in valore assoluto. Il Messico, con 41 milioni, e la Turchia con 34 milioni si confermano i principali mercati di destinazione, entrambi saliti di 21 milioni di euro in un solo anno; segue la Repubblica Islamica dell’Iran con 22 milioni di euro (+30%). In forte calo l’export verso l’Ungheria (-54,8%).

In lieve diminuzione l’export di prodotti lapidei lavorati (-1%) a complessivi 112 milioni. Il principale mercato di sbocco restano gli Stati Uniti, che con 43 milioni di euro (-5,6%) hanno assorbito il 38% delle vendite provinciali. In continuo aumento le vendite in Francia (+58,6%) mentre quelle in Corea del Sud (-71,7%) sono scese dopo il picco del 2022. Le vendite di blocchi di pietra estratta (31 milioni) sono invece cresciute del +12,2%.

Consuntivo annuale in negativo anche per gli articoli in materie plastiche, scesi del 12,1% a quota 100 milioni. La flessione della Francia (-29,7%), primo mercato, vale 6,8 punti percentuali della crescita complessiva, ma sono diminuite significativamente anche Spagna (-13,5%), Qatar (-80,9%), Cile (-68,5%) e Belgio (-25,2%). In crescita, invece, le vendite negli Stati Uniti (+44,6%).

Dopo la forte ripresa del 2022, torna a diminuire il comparto delle calzature che segna un -14,2% fermandosi a quota 97 milioni, un valore comunque superiore al 2021. Gli Stati Uniti, stabili a 35 milioni di euro, confermano il primato tra i mercati di destinazione, mentre calano le vendite verso Francia (-3,2%), Germania (-9,6%) e Regno Unito (-23,5%), storici mercati di sbocco. Si ridimensionano, dopo il forte incremento del 2022, anche le vendite in Tunisia, Canada e Svizzera.

In calo anche le vendite di strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione (-5,3%) e di utensileria (-8,1%).

I mercati di destinazione

L’export lucchese ha confermato nel 2023 il forte legame commerciale con i tradizionali Paesi di destinazione: i principali acquirenti sono risultati infatti la Francia, gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito, la Spagna, la Polonia e la Svizzera, cui si sono aggiunte le Isole Cayman quale tradizionale acquirente di imbarcazioni.

I paesi Ue hanno ridotto sensibilmente gli acquisti di pasta da carta (-33,1%), metalli di base (-30,7%) e apparecchiature di cablaggio (-8,1%), per complessivi 300 milioni in meno.

La Francia, primo acquirente dalla provincia con 711 milioni di euro (13,7% dell’export provinciale), è scesa del -4,5% per una forte riduzione del valore degli acquisti di pasta da carta (62 milioni; -37,8%), mentre sono cresciuti gli articoli di carta e cartone (244 milioni; +2%) e le apparecchiature di cablaggio (+12,5%).

Sono diminuite anche le vendite verso gli Stati Uniti (-4,9%), scese a 532 milioni per il 10,2% del totale: tra i principali settori è cresciuto l’olio (+16,1%) ma sono scese le imbarcazioni (-26%) e le macchine per impieghi speciali (-21,4%). In calo anche la Germania (471 milioni; -11,2%) dove sono aumentati gli acquisti di articoli di carta e cartone (+16,9%) ma diminuiti quelli di pasta da carta (-32,2%), metalli di base (-25,4%) e apparecchiature di cablaggio (-37,1%), per il rallentamento dell’economia ancora in atto.

Flessioni nell’export anche verso il Regno Unito (-10,7%), la Spagna (-16,1%), la Svizzera (-10,2%), il Belgio (-11,9%), i Paesi Bassi (-3,8%), il Messico per il forte calo delle macchine per impieghi speciali e l’Ungheria.

In controtendenza, invece, sono aumentate le vendite verso le Isole Cayman, quinto paese di destinazione con 353 milioni di euro, la Polonia (+6,2%) dove sono salite molto le macchine per impieghi speciali, la Turchia che ha quasi triplicato gli acquisti di medicinali e preparati farmaceutici, l’Austria e le Isole Marshall.