Lavoro, crescono le assunzioni in provincia di Lucca: le imprese cercano diplomati

I dati registrano un +3 per cento rispetto a febbraio 2023. Ma resta alto il numero dei contratti a termine
Sono 6370 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di febbraio 2024 nei territori della Toscana nord ovest: +9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le variazioni sono positive nelle singole province: Pisa +14%, Massa-Carrara +11%, Lucca + 3%. A fronte di questi sviluppi, tuttavia, resta elevata la difficoltà nel trovare la figura professionale ricercata: il 57% delle assuzioni sono giudicate difficili a Massa-Carrara, il 55% a Lucca e “solo” il 48% a Pisa rispetto a una media nazionale che si ferma al 49%. A fronte di queste difficoltà le aziende sembrano assumere un atteggiamento meno esigente riguardo all’esperienza pregressa. Questo quanto emerge dai dati del Sistema informativo Excelsior, indagine nazionale che fornisce dati su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal, in collaborazione con la Camera di Commercio della Toscana nord ovest e dall’Istituto studi e ricerche su di un campione di oltre 2700 imprese con dipendenti delle tre province.
“L’aumento della domanda di lavoro – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest – è senz’altro un segnale positivo per l’economia. Tuttavia, continua a preoccupare il crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con un numero significativo di imprese che affrontano fortissime difficoltà nel trovare figure professionali adeguate alle loro esigenze. Questa situazione sta spingendole a diventare meno esigenti riguardo all’esperienza pregressa dei candidati indicando, probabilmente, la tendenza a formarli internamente con un conseguente aggravio di costo. È fondamentale – conclude Tamburini – garantire una maggiore aderenza tra le competenze richieste dal mercato e quelle degli aspiranti lavoratori per favorire una transizione più agevole verso l’occupazione e ridurre i costi affrontati dalle imprese”.
La richiesta di lavoratori da parte delle imprese lucchesi a febbraio riguarda soprattutto i diplomati. Gli indirizzi più gettonati sono amministrazione, finanza e marketing (200 entrate), turismo, enogastronomia e ospitalità (170), elettronica ed elettrotecnica (150) ma anche meccanica, meccatronica ed energia (120), tutti sopra le cento unità programmate, seguiti da socio-sanitario (70), trasporti e logistica (50) e costruzioni, ambiente e territorio (40). Cresce anche la domanda di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali. L’indirizzo professionale più richiesto è quello meccanico (160 entrate), che fa segnare anche elevate difficoltà di reperimento (70%), le medesime difficoltà interessano anche la ristorazione (140 entrate). Minori problemi a reperire il personale richiesto (rispettivamente 27% e 56%) riguardano l’indirizzo dei servizi di vendita (90 entrate) e i sistemi e servizi logistici (90 entrate). La richiesta di laureati sale leggermente rispetto a un anno fa, con ben 260 assunzioni richieste dalle aziende lucchesi. Trovare laureati è però sempre più difficile per le imprese: nel mese le difficoltà toccano il 66% dei programmi occupazionali, valore identico a quello dell’anno precedente.
I dettagli in provincia di Lucca
La dinamica della domanda di lavoratori delle imprese lucchesi resta positiva anche nel mese di febbraio 2024, con 2490 entrate programmate, un valore in aumento del +3% rispetto a un anno fa quando questa era stata di 2420 unità.
Resta su livelli elevati il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: le imprese prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati per il 55% delle entrate in programma, un valore superiore di 6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le cause, la più indicata resta la mancanza di candidati (37%), salita di sei punti rispetto a dodici mesi prima, seguita dalla preparazione inadeguata dei candidati (14%), in ascesa di due punti. Da rilevare come, rispetto a dodici mesi fa, si registri un calo nella richiesta di aver maturato una precedente esperienza nella professione nel 19% dai casi (era il 21%), alle figure in ingresso.
Il 23% dei contratti proposti a febbraio dalle imprese lucchesi è stabile, a tempo indeterminato (17%) o di apprendistato (6%), mentre per il restante 77% si tratta di rapporti a termine, con contratto a tempo determinato per il 58% delle entrate, di somministrazione per il 7% e con altri contratti per il restante 12%; ai giovani con meno di 30 anni sarà riservato il 32% dei posti.
Per il mese di febbraio crescono le entrate programmate dal comparto industriale, salite di 40 unità (+4%) rispetto a febbraio 2023, grazie al buon andamento di industria manifatturiera e delle public utilities (+40 unità; +6%), mentre le costruzioni restano stabili nel raffronto con l’anno precedente. Le imprese dei servizi hanno programmato 1.560 ingressi, in aumento di 30 unità (+2%) rispetto a febbraio 2023, grazie al positivo andamento del commercio, che domanda 30 unità in più (+10%), e dei servizi alle persone che incrementano anch’essi di 30 unità (+12%). In lieve calo il turismo (alloggio e ristorazione) che domanda 30 unità in meno (-5%) nei dodici mesi scendendo a 550 entrate nel mese, un valore elevato legato presumibilmente alle manifestazioni carnevalesche. Resta stabile nel 2024 il comparto dei servizi alle imprese.
La richiesta di personale cresce sia per dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici che domandano 50 unità in più (+16%) su base annua arrivando a programmare 370 entrate nel mese, sia per gli impiegati, professioni commerciali e nei servizi che richiedono 950 unità nel mese, 110 in più rispetto a febbraio 2023 (+13%). Per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine la crescita è più contenuta e pari a 20 unità (+2%), per 890 entrate complessive nel mese, mentre la domanda di professioni non qualificate scende di 100 unità (-26%) a febbraio 2024, per un totale di 290 entrate programmate.
La richiesta di lavoratori da parte delle imprese resta incentrata sui diplomati: nel mese di febbraio sono 910 le posizioni lavorative per le quali è richiesto il diploma di scuola superiore, il 37% delle entrate mensili, in crescita di 20 unità (+2%) rispetto all’anno precedente. Le difficoltà di reperimento dichiarate dalle imprese riguardano un’assunzione su due (51%): valore in linea con quello di febbraio 2023. La motivazione principale per cui le imprese incontrano difficoltà nel reperire i diplomati che cercano è legata alla carenza di candidati: le imprese dichiarano infatti una indisponibilità di candidati in un caso su tre, mentre percepiscono i diplomati senza le competenze adeguate a svolgere alcuni compiti specifici nel 18% dei casi.
Tra i diplomi, gli indirizzi più ricercati sono amministrazione, finanza e marketing (200 entrate), turismo, enogastronomia e ospitalità (170), elettronica ed elettrotecnica (150) ma anche meccanica, meccatronica ed energia (120), tutti sopra le cento unità programmate, seguiti da socio-sanitario (70), trasporti e logistica (50) e costruzioni, ambiente e territorio (40). Le aziende fanno tuttavia fatica a trovare alcune figure professionali specializzate: le più elevate difficoltà si riscontrano per l’indirizzo meccanica, meccatronica ed energia, con oltre sette assunzioni su dieci considerate difficili da reperire, difficoltà simili anche per la ricerca di diplomati in costruzioni, ambiente e territorio. Valori elevati, circa sei assunzioni su dieci, anche per i diplomati con indirizzo elettronica ed elettrotecnica e per quelli dell’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità, considerati difficili da reperire in un caso su due.
A febbraio la domanda di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali, si attesta a 900 unità, per una quota del 36% sul totale. La difficoltà di reperimento diminuisce leggermente attestandosi al 58% delle entrate, quattro punti percentuali in meno rispetto a un anno prima, ed è legata nel 37% dei casi alla mancanza di candidati e nel 15% alla mancanza di competenze adeguate allo svolgimento della professione. Per un’assunzione su due è richiesta esperienza nel settore.
L’indirizzo professionale più richiesto è quello meccanico (160 entrate), che fa segnare anche elevate difficoltà di reperimento arrivando al 70%; problematiche simili si rilevano anche per la ristorazione (140 entrate), mentre difficoltà inferiori (rispettivamente 56% e 27%) si ritrovano per gli indirizzi sistemi e servizi logistici e servizi di vendita (90 entrate per entrambi). Le maggiori criticità nel reperimento di personale si riscontrano per i diplomati dell’indirizzo trasformazione agroalimentare (70 entrate), dove praticamente tutte le assunzioni in programma sono considerate difficili (96%).
La richiesta di laureati sale leggermente rispetto a un anno fa, con un totale di 260 assunzioni richieste dalle aziende lucchesi, 40 unità in più rispetto a febbraio 2023. Trovare laureati resta difficile per le imprese: nel mese le difficoltà toccano il 66% dei programmi occupazionali, valore in linea con quello di dodici mesi fa. Le imprese dichiarano una carenza di candidati per il 47% delle entrate in programma, mentre una preparazione non adeguata nel 14% dei casi. Diversamente dagli altri titoli di studio, ai laureati è richiesta esperienza nella professione (55%) più che nel settore (31%). L’indirizzo di laurea più richiesto è quello economico con 50 entrate, il 45% delle quali ritenute di difficile reperimento; seguono insegnamento e formazione con 40 assunzioni e criticità nel 55% dei casi, ingegneria industriale con 30 unità, il 77% delle quali difficili da ricoprire, e ingegneria civile e architettura con 20 entrate, tutte considerate problematiche da trovare.
Per i lavoratori con la sola scuola dell’obbligo si registra una previsione di 410 ingressi a febbraio, per una difficoltà di reperimento tocca il 52%. Per quattro entrate su dieci le imprese segnalano la mancanza di candidati, e allo stesso tempo la necessità di una precedente esperienza nel settore.