Rame, export in caduta libera nel terzo trimestre dell’anno

In picchiata anche il cartario, crescono alimentare e cantieri navali. Allarme della Cgil: “Avviare subito un confronto a livello locale”
I dati appena resi disponibili da Istat per il terzo trimestre 2023, elaborati dal gruppo dati e ricerche della Cgil di Lucca coordinato da Enrico Cecchetti, segnalano un andamento dell’export dalla provincia di Lucca che fornisce indicazioni preoccupanti. La diversificata struttura produttiva locale contribuisce a ridurre il valore delle perdite complessive, ma l’analisi dei principali settori fa emergere, secondo la Cgil, segnali che devono essere valutati con attenzione.
Il valore complessivo dell’export risulta sempre positivo per gli ultimi cinque trimestri solo per i settorialimentari e soprattutto per i cantieri navali, che crescono sul terzo trimestre del 2022 rispettivamente del 10,84% e del 34,61%. Per tutti gli altri comparti produttivi, nel confronto tra il terzo trimestre di questo anno e quello del 2022, il valore dell’export registra un calo compreso tra il 9,38% e il 19,46%. E dobbiamo considerare come questi valori vengano calcolati in base ai prezzi correnti, non tenendo conto dell’alto livello di inflazione di questo periodo.
Due settori, macchine per cartiere e abbigliamento, nonostante un calo rispetto ai due ultimi trimestri del 2022, registrano recuperi significativi sui due trimestri dell’anno in corso, segnando aumenti sul primo e sul secondo trimestre 2023 rispettivamente del + 24,40% e + 10,93% e del +31,87% e 44,41%.
Gli altri comparti sono, come detto, tutti in calo se confrontati con gli ultimi cinque trimestri considerati.
Tra i settori più significativi quello della carta, che esporta nel terzo trimestre 2023 circa 305 milioni di euro, in calo del 18,64% sullo stesso trimestre del 2022 e anche rispetto ai trimestri successivi, con una decrescita tra il 13,64% e il 25,70%. La lavorazione del ramecrolla con valori tra il 22 ed il 45 per cento nei trimestri considerati. L’estrazione e la lavorazione del marmo cala dall’8 al 27 per cento.
“Gli effetti della contrazione del commercio mondiale, accentuate dai conflitti in corso, si stanno facendo sentire in misura pesante su una struttura produttiva molto proiettata all’estero come quella lucchese – evidenzia Fabrizio Simonetti, segretario generale della Cgil provinciale – E per il futuro le previsioni parlano tutte di ulteriori riduzioni. Intanto l’elevata inflazione e le politiche recessive portate avanti a livello nazionale ed europeo comportano una ulteriore forte contrazione anche della domanda interna”.
“In questa situazione non serve certo consolarsi con la Germania che va peggio dell’Italia – prosegue -, né svendere la presenza pubblica nell’economia con nuove privatizzazioni, come ripetono gli esponenti del governo, ma occorrono nuove politiche industriali, capaci di guardare al futuro, di sostenere l’innovazione digitale e alla riconversione ecologia ed energetica, scelte concrete per contrastare il lavoro povero e sfruttato e rinnovare i contratti con significativi aumenti dei salari”.
“Su questi temi, anche a livello locale – sottolinea Simonetti – è urgente avviare un nuovo e serrato confronto, capace di coinvolgere insieme ai rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, le istituzioni locali e, in questo senso, chiediamo che la Provincia di Lucca si faccia promotrice di iniziative adeguate”