Lucca, 7.700 assunzioni in vista entro la fine dell’anno: l’edilizia fa la parte del leone

Bene anche il settore delle strutture ricettive e la ristorazione
Sono quasi 19mila le assunzioni che le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa hanno in programma di effettuare nel trimestre ottobre-dicembre dell’anno, +2% rispetto al medesimo periodo del 2022. La previsione è in controtendenza a quella nazionale che registra infatti una flessione del -1,4%. Il dato, quindi, fotografa una buona tenuta grazie soprattutto al settore costruzioni che rileva migliori percentuali di crescita (+14%), presumibilmente ancora sotto la spinta dei vari incentivi fiscali e dei progetti derivanti dal Pnrr. Stabile nel trimestre, invece, la domanda di lavoro nei servizi, in crescita soprattutto nell’alloggio e ristorazione, probabilmente per l’influenza positiva dell’avvicinarsi del periodo natalizio. I servizi alle persone evidenziano un invece calo. Continua a colpire, in questo scorcio di fine 2023, la difficoltà di reperimento del personale che le imprese valutano tra il 50 ed il 60% delle posizioni ricercate.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati su un campione di quasi 2.200 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con dipendenti, dal sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal, ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto studi e ricerche – Isr.
“I dati sulla domanda di lavoro – afferma il presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini – segnano ancora una crescita e il dato non è da sottovalutare, se comparato a quello nazionale di segno negativo, in quanto sintomo di una certa reattività del nostro sistema imprenditoriale, nonostante una situazione congiunturale e geopolitica che si sta ulteriormente complicando. Ciò che preoccupa, e che colloca le province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa in posizione addirittura peggiore rispetto alla situazione nazionale, è la difficoltà delle imprese nel trovare i lavoratori richiesti, con un mismatch che assume i connotati della strutturalità. Allineare il mondo della formazione e della riqualificazione professionale a quello delle imprese diventa quindi una priorità. Come Camera di Commercio, in coerenza ad una nostra specifica competenza – conclude Tamburini – abbiamo messo a disposizione delle imprese con uno specifico bando 100mila euro per ospitare in azienda studenti della scuola secondaria di secondo grado per stage e tirocini tarati sulle reali esigenze dell’impresa”.
Di seguito la presentazione dei dati relativi alle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa in specifiche sezioni e con un focus relativo, in modo da consentire un’agevole lettura.
L’indagine. La rilevazione ha coinvolto in provincia di Lucca, Massa-Carrara e di Pisa, rispettivamente un campione di 885, 381 e 888 aziende in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per il trimestre oggetto di indagine.
La domanda di lavoro in provincia di Lucca nel trimestre ottobre-dicembre
La previsione sul trimestre ottobre-dicembre 2023
Nel trimestre ottobre-dicembre 2023 le assunzioni in programma da parte delle imprese lucchesi con dipendenti sfiorano le 7.700 unità, con una buona crescita (+8%, corrispondente a +540 unità) rispetto al trimestre finale del 2022.
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro risulta elevato nella previsione trimestrale, con difficoltà di reperimento dichiarate per il 54% delle assunzioni previste: il ridotto numero di candidati (31%) e l’inadeguatezza della preparazione (17%) restano le cause più indicate dalle imprese.
L’aver maturato una precedente esperienza nel settore, ricercata per il 45% delle assunzioni, si conferma uno dei requisiti maggiormente richiesti dalle imprese; seguono l’esperienza generica (22%) e quella specifica nella professione (20%). Al 12,7% dei lavoratori in entrata non viene invece richiesta alcuna esperienza pregressa.
I principali indirizzi scolastici richiesti
Delle assunzioni in programma, il 31% interessa candidati con un livello di istruzione secondario, mentre il 29% è indirizzato a personale con qualifica di formazione o diploma professionale. La domanda di laureati si attesta a dieci punti percentuali, mentre nel 31% dei casi le imprese cercano candidati con la sola scuola dell’obbligo.
Analizzando specificamente i livelli scolastici si nota che per quello universitario l’indirizzo maggiormente richiesto è l’economico, con una previsione di laureati in ingresso pari a 140 unità. A seguire troviamo l’indirizzo ingegneria industriale con 110 entrate previste.
Per il livello scolastico secondario la previsione colloca nettamente al primo posto l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing con 590 unità, seguito dall’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità con 380 unità, l’indirizzo meccanica, meccatronica ed energia con 350 ed infine quello elettronica ed elettrotecnica con 310.
Per gli studenti con qualifica di formazione o diploma professionale l’Indirizzo ristorazione è quello con maggiore rilevanza con una previsione di 490 ingressi. A seguire troviamo l’indirizzo meccanico con 390, quello edile con 280 e quello elettrico con 170.
La fascia di età 30-44 quella con la maggiore percentuale di ingressi
Il 72% degli ingressi previsti nel trimestre interessa lavoratori di età inferiore ai 45 anni, con un picco per quelli nella fascia di età 30-44 anni (38%), mentre la quota destinata ai più giovani (fino a 29 anni) è del 33%. Il 9% delle assunzioni è poi rivolto a lavoratori con 45-54 anni, mentre per un ingresso su cinque l’età non costituisce un fattore rilevante.
La dinamica dei comparti: crescono industria e servizi
La dinamica dei comparti nel trimestre vede una crescita della domanda di lavoro sia del comparto dell’Industria che di quello dei Servizi, con una previsione di aumento rispettivamente del +15% per +430 unità e del +3% per +110 unità.
L’Industria complessivamente richiede quasi oltre 3.200 lavoratori, i servizi quasi 4.500. Nell’industria la domanda delle costruzioni cresce del +16% arrivando a quota di 1.010 unità, ma a ruota segue anche il manifatturiero e le public utilities (2.200 entrate) con un incremento significativo e pari al +15%. Nei servizi la domanda di lavoro nel trimestre è di segno positivo sia per il commercio (+5%), che cerca 1.120 addetti, che per il turismo (+6%) la cui richiesta arriva a 1.380 unità, ma anche per i servizi alle imprese con 1.220 entrate previste (+7%). I servizi alle persone registrano invece un marcato calo (-12%), per 740 assunzioni in programma.
Le professioni più richieste nel trimestre
Nel periodo ottobre-dicembre 2023 tra le professioni impiegatizie e commerciali si registra una richiesta di 1.250 addetti nelle attività di ristorazione, seguite da 560 addetti alle vendite e 190 addetti alla segreteria. Tra gli operai specializzati si segnala una richiesta di 510 addetti alla costruzione e mantenimento di strutture edili, 400 addetti all’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche e 270 addetti alle rifiniture delle costruzioni. Tra i tecnici ad elevata specializzazione sono richiesti 120 tecnici dei rapporti con i mercati e 110 tecnici della salute e specialisti in scienze gestionali, commerciali e bancarie. Tra le professioni non qualificate, infine, è rilevante la richiesta di personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (370 unità) e personale non qualificato nei servizi di pulizia (330).
La previsione nel mese di ottobre
Cresce anche nel mese di ottobre la domanda di lavoro delle imprese lucchesi con dipendenti, che fa registrare un buon incremento del +5% (+130 unità) rispetto allo stesso mese del 2022, per un totale di 2.880 entrate in programma.
Anche a Lucca il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si aggrava ulteriormente e in modo piuttosto sensibile rispetto all’anno scorso: le imprese incontrano difficoltà nel trovare le professionalità richieste nel 58% dei casi, ben undici punti percentuali in più rispetto a ottobre 2022 e sette in più anche rispetto al dato nazionale.
Per un quarto dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre tre contratti proposti su quattro (74%) saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).