Lavoro, previsto un boom di assunzioni fra aprile e giugno: traina il settore turistico

Deciso calo di manifatturiero e public utilities solo in parte compensato dall'edilizia. Resta la difficoltà a trovare le figure professionali ricercate

Sono quasi 10mila i lavoratori richiesti dalle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa ad aprile 2023, +38% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, e diventano quasi 34mila nel trimestre aprile-giugno 2023, +26% rispetto allo stesso trimestre del 2022.

Una assunzione su tre riguarda le attività di ristorazione, a Lucca e Massa-Carrara si aggiungono le richieste di vigilanza e servizi di pulizia, mentre a Pisa, oltre agli addetti alla ristorazione ed alle vendite, si assumono operai specializzati per il conciario. A fronte di questi sviluppi resta alta la difficoltà nel trovare le figure professionali ricercate. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di aprile 2023 su un campione di quasi .800 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – Isr.

“I dati di aprile segnalano ancora un crescita della domanda di lavoro con valori decisamente migliori rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e nonostante la prevedibile frenata delle costruzioni legata all’esaurirsi degli incentivi sulle ristrutturazioni. – dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – Un dato incoraggiante che assume connotati ancora migliori se proiettato nel trimestre aprile-giugno con un incremento a doppia cifra per il turismo, segno evidente che è decisamente alta la fiducia delle imprese nella imminente stagione estiva. Desta qualche preoccupazione – prosegue Tamburini – la lentezza con cui procedono i progetti legati al Pnrr nella considerazione che le ingenti risorse disponibili, qualora fossero spese nei tempi programmati, potrebbero avere un forte impatto occupazionale. C’è infine da osservare – conclude Tamburini – che le prospettive di incremento della domanda di lavoro fanno risaltare, in negativo, la cronica difficoltà delle imprese nel reperire le professionalità richieste che, se nel mese di aprile ha fatto registrare un lieve miglioramento, resta sempre questione severa da affrontare”.

La rilevazione ha coinvolto in provincia di Lucca, Massa-Carrara e di Pisa, rispettivamente un campione di 1080, 528 e di 1171 aziende in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per il trimestre oggetto di indagine.

I dati della provincia di Luccaec

L’avvio della stagione turistica spinge la domanda di lavoratori da parte delle imprese lucchesi, che nel mese di aprile hanno programmato 4.760 entrate, un valore in aumento del +40% rispetto a dodici mesi fa, per 1.350 unità in più.

Anche per il trimestre aprile-giugno 2023 si registra un incremento significativo (+31%) della richiesta delle imprese, con 16.490 assunzioni in programma, ben 3.880 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Si riduce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: ad aprile 2023 le imprese prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati per il 40% delle entrate in programma, un valore inferiore di 9 punti rispetto a marzo ma ancora superiore a dodici mesi fa. Tra le cause, la più indicata resta la mancanza di candidati (25%), salita di otto punti rispetto ad aprile 2022, mentre resta stabile al 12% la preparazione dei candidati non adeguata. Alle figure in ingresso viene inoltre richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 47% dei casi e nella professione nel 19%.

Il 18% dei contratti proposti ad aprile dalle imprese lucchesi è stabile, a tempo indeterminato (10%) o di apprendistato (8%), mentre per il restante 82% si tratta di rapporti a termine, con contratto a tempo determinato per il 66% delle entrate, di somministrazione per il 7% e con altri contratti per il restante 9%; ai giovani con meno di 30 anni sarà riservato il 32% dei posti.

La richiesta di assunzioni di figure professionali con titoli di studio di livello secondario cresce del +50 per cento (540 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, spinta in particolare dalla domanda di figure professionali del settore turistico.

Salgono dell’8 per cento le opportunità di impiego per i laureati, mentre la domanda di personale in possesso di qualifica di formazione o diploma professionale si conferma sui livelli di un anno fa. Per quasi la metà (46 per cento) delle assunzioni in programma le imprese non richiedono un titolo di studio, un valore in aumento del +55 per cento rispetto ad aprile 2022.

Forte crescita delle richieste del settore turistico

Ad aprile aumenta la domanda di personale delle imprese dei servizi, in crescita di 1420 unità (+52%) rispetto ad aprile 2022, per un totale di 4.140 unità in entrata.

Le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dal comparto dei servizi turistici con 1930 lavoratori ricercati in concomitanza con le festività pasquali, un valore in crescita di 810 unità rispetto all’anno precedente (+72%). In aumento anche le assunzioni previste dai servizi alle imprese (+103%, in valori assoluti +380 unità), dai servizi alle persone (+26%) e dal commercio (+10%).

Il comparto industriale segnala invece una flessione della domanda di lavoratori rispetto a dodici mesi fa, con una diminuzione del -10% (-70 unità) determinata da un deciso calo di manifatturiero e public utilities (-17%), non compensata dalla tenuta delle costruzioni che all’opposto hanno lievemente incrementato la richiesta di lavoratori.

Elevata la richiesta di addetti alla ristorazione

La richiesta delle imprese si concentra su impiegati, professioni commerciali e nei servizi, con 2770 entrate nel mese (58% del totale), grazie all’elevata richiesta di esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (1.740 unità, il 47% delle quali difficili da reperire) in vista delle festività e dell’avvio della stagione estiva; seguono le professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (380 unità) e gli addetti alle vendite (200 unità).

La richiesta di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici cresce di 60 unità rispetto ad aprile, quella di operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari sale di 100 unità, in particolare conduttori di veicoli e di macchine.

Cresce anche la domanda di professioni non qualificate (+63 per cento), dove la richiesta interessa il personale non qualificato nei servizi di pulizia (530 unità) e di quello addetto allo spostamento e consegna merci (110 unità).

Nel trimestre aprile-giugno bene le imprese dei servizi, mentre le costruzioni segnano il passo.

La domanda di lavoratori nel trimestre aprile-giugno 2023 si concentra nei servizi, con un totale di 14360 assunzioni in programma nel periodo, l’87% delle entrate previste; un valore in crescita del +39% per circa 4.000 entrate programmate in più rispetto al secondo trimestre 2022.

Nel trimestre trova conferma la forte richiesta di personale da parte delle imprese lucchesi del comparto turistico in vista dell’inizio della stagione estiva, con un incremento del +49% (+2.060 unità) rispetto al 2022 per un totale di 6.300 entrate programmate, il 38% del totale delle assunzioni.

La crescita interessa anche i servizi alle persone, in aumento del +26% su base annua, i servizi alle imprese (+52%) e il commercio che fa segnare un +25% nel periodo.

Quanto al comparto industriale, si rileva una contrazione del 6% della richiesta di lavoratori rispetto a un anno fa: una dinamica riconducibile principalmente al comparto delle costruzioni che fa segnare un calo del -26%, legato anche al progressivo esaurirsi dei provvedimenti di incentivazione per le ristrutturazioni edilizie, mentre per manifatturiero e public utilities la richiesta si conferma sui livelli di aprile-giugno 2022.

Tra le professioni più richieste dalle imprese trova conferma nel trimestre la forte domanda di impiegati, professioni commerciali e nei servizi, che beneficia dell’imminente avvio della stagione turistica primaverile ed estiva: la domanda interessa in particolare gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione, ma anche, sebbene su valori inferiori, le professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia, gli addetti alle vendite e quelli all’accoglienza e all’informazione della clientela.

Significativa anche la richiesta di personale non qualificato nei servizi di pulizia, di conduttori di veicoli e di personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna di merci.

Tra le professioni a elevata specializzazione si segnalano i tecnici dei rapporti con i mercati, gli specialisti in discipline artistico-espressive, gli insegnanti nella formazione professionale e i tecnici della salute.

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