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Acqua, ancora troppi sprechi nella rete idrica: a Lucca sono il 42,5 per cento

22 marzo 2023 | 19:03
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Acqua, ancora troppi sprechi nella rete idrica: a Lucca sono il 42,5 per cento

I dati di Coldiretti Toscana nella giornata mondiale dedicata alla risorsa

Solo un litro di pioggia ogni dieci che cade a terra viene raccolta e “salvata” mentre vengono dispersi in media oltre 41 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione idrica.

A sottolinearlo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua è Coldiretti Toscana che parla di “enorme spreco causato dalla mancanza di adeguate infrastrutture di raccolta delle acque piovane aggravata dalle perdite di una rete idrica nazionale malconcia che sono pari al 41,6% secondo l’Istat con differenze anche sostanziali da provincia a provincia. Si va dal 55,8% di perdite lungo il tragitto dell’acquedotto della rete di Massa Carrara al 25,5% di Arezzo ma perdite superiori alla media regionale si registrano anche a Grosseto (52,5%), Prato (49,4%), Pistoia (42,7%) e Lucca (42,5%). Ma perdite importanti di acqua non risparmiano nemmeno le province di Firenze (40,2%), Pisa (38,4%), Siena (35,5%) e Livorno (32%).

Coldiretti torna anche sull’allarme siccità plaudendo alla scelta del governo sulla nomina di un commissario nazionale per affrontare l’emergenza: “È  necessario conferirgli poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini.

Nonostante un inverno piuttosto piovoso con precipitazioni superiori alla media nel mese a dicembre (+54%) che si traducono con + 61 mm di acqua e gennaio (+22%) che equivalgono a +19 millietri rispetto alla media del trentennio, un mese di febbraio siccitoso con 47 mm caduti in meno (-57%) e la scarsità di neve caduta in inverno, rapidamente sciolta dalle temperature fuori stagione, hanno cristallizzato uno scenario di severità idrica media per la Toscana che ora guarda alla prossima estate con apprensione e timore. Secondo il Lamma servirebbero 180 mm nei prossimi due mesi per scongiurare un’altra estate di passione.

Dal versante Confagricoltura si chiede di agevolare la realizzazione di grandi invasi per risolvere il problema siccità in modo strutturale: “La pioggia degli ultimi giorni ci ha fatto tirare un momentaneo sospiro di sollievo – dice il presidente toscano Marco  Neri – perché ha salvato tante colture. Ma il problema è a monte e riguarda l’accumulo di acqua in previsione dell’estate. La Regione Toscana si è mossa predisponendo un piano di grandi invasi, unica soluzione di sistema, come insegna il caso di Bilancino, ma il Governo ancora non ha dato il via libera. Ci auguriamo che arrivi presto, perché la questione non è più rinviabile”.

“C’è però bisogno – continua il presidente di Confagricoltura Toscana – anche di piccoli invasi aziendali. E qui il nemico è la burocrazia. Le aziende vorrebbero anche dotarsi di strutture del genere o usufruire di strutture già esistenti, ma vengono stoppate da due problemi: le tante, troppe, norme e vincoli e gli alti costi della progettazione. Serve un’opera di snellimento delle procedure”.

Simile la ‘preghiera’ che arriva da Fedagripesca Concooperative Toscana: “Ci appelliamo al Governo affinché sblocchi il finanziamento per gli invasi toscani. Le piogge di questi ultimi giorni aiutano ma non basteranno certo a mettere in sicurezza la Toscana per l’estate”, dice il presidente Fabrizio Tistarelli. “Nel ‘piano laghetti’ della Regione sono pronti dodici progetti che aspettano soltanto il via libera del ministero, sarebbero fondamentali visto che le coltivazioni sono già in crisi. Dal Governo ci aspettiamo un segnale nei prossimi giorni perché la questione non è più rimandabile. Il rischio siccità in Toscana è alto, malgrado le precipitazioni di questi giorni. L’agricoltura non può andare avanti senza acqua, così come è evidente che non possiamo solo sperare che piova, non possiamo metterci a fare la danza della pioggia. I cambiamenti climatici sono una realtà e vanno affrontati con soluzioni innovative”.