Caro energia, panificatori in piazza per chiedere aiuti al governo

A Firenze giovedì 27 ottobre anche una delegazione di esercizi dalla provincia di Lucca

Ci sarà anche una delegazione di panificatori delle province di Lucca e di Massa Carrara alla manifestazione di protesta di carattere regionale in programma giovedì (27 ottobre) alle 16 in piazza dei Ciompi a Firenze, indetta da Confcommercio Toscana e dal sindacato Assipan per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione della categoria alla luce dei maxi rincari dei costi energetici, e chiedere aiuti immediati al governo per fronteggiare l’emergenza ed evitare chiusure in serie.

Diversi gli aspetti che hanno portato a proclamare questa iniziativa: in primis l’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette, che stanno azzerando i ricavi delle aziende e rischiano di far schizzare in alto il prezzo del pane. Ma al tempo stesso anche il calo dei consumi e le difficoltà di trovare nuovo personale. Intorno, un quadro previsionale a tinte fosche: a livello nazionale, Assipan-Confcommercio ipotizza che da qui alla metà del 2023 il settore potrebbe perdere fino a 1350 attività e 5300 occupati, in assenza di aiuti concreti alle imprese e di interventi strutturali finalizzati a limitare l’impatto negativo della crisi energetica.

In Toscana i numeri sono più contenuti, ma il livello di guardia resta altissimo: sarebbero circa 130 i forni a rischio chiusura sui 1450 esistenti, con una perdita immediata di almeno 520 addetti. “Confcommercio province di Lucca e Massa Carrara – affermano il presidente e la direttrice dell’associazione, Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini – si schiera con convinzione a sostegno di questa azione di protesta dei suoi imprenditori del settore della panificazione e della pasticceria, composto in larga parte da piccole aziende a conduzione familiare che non hanno, per ovvi motivi, le spalle così larghe da poter tener botta ancora a lungo ai rincari spropositati dei costi energetici e delle materie prime”.

“Ma quello di giovedì 27 ottobre – sottolineano Pasquini e Giovannini – è solo un primo passo: ai primi di novembre, infatti, è in programma sempre a Firenze, coordinata da Confcommercio Toscana assieme ad altre associazioni di categoria, un’altra grande manifestazione di protesta legata ai maxi rincari che riguarderà invece tutti i settori, nessuno escluso. Le piccole e medie imprese sono in ginocchio e senza aiuti immediati e strutturali assisteremo a chiusure in serie, con drammatiche ricadute economiche, lavorative e sociali”.

 

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