Braccini (Fiom): “Kme, il prezzo della crisi non lo devono pagare i lavoratori”

16 settembre 2022 | 16:38
Share0
Braccini (Fiom): “Kme, il prezzo della crisi non lo devono pagare i lavoratori”

Il sindacalista: “Allo stabilimento di Fornaci di Barga registriamo un rallentamento produttivo”

“Kme a seguito dell’acquisizione di una parte delle produzioni di laminati piani del colosso Aurubis, è tornata ad avere un ruolo da protagonista sullo scenario internazionale, ma nello stabilimento di Fornaci di Barga registriamo un rallentamento produttivo“. Inizia così la nota del coordinatore nazionale Fiom gruppo Kme, Massimo Braccini.

“Ci risulta – prosegue – che i lavoratori hanno iniziato a smaltire le ferie pregresse, mentre le turnazioni che prevedevano lo scorrimento delle squadre stanno cambiando, probabilmente in rapporto al calo produttivo. Bisogna che questo nuovo contesto delicato risenta della miglior gestione con il sindacato. Tuttavia, ci appare evidente che questo scenario è propedeutico ad aprire l’utilizzo di eventuali ammortizzatori sociali. Gli ultimi anni Kme aveva segnato una ripresa produttiva, abbiamo rinnovato il contratto aziendale di gruppo e vi sono state assunzioni. Ci è chiaro lo scenario internazionale, la fase di economia di guerra che stiamo attraversando, la grave speculazione che ci accompagna e la situazione difficile delle aziende siderurgiche e metallurgiche in Italia, ma il prezzo della crisi non lo devono assolutamente pagare i lavoratori“.

“Una mensilità nel corso di questo anno verrà a mancare a causa dell’impennata del costo della vita – continua Braccini -, i premi di risultato se vi sono flessioni produttive rischiano di essere più leggeri, se poi si dovrà anche sommare la riduzione degli stipendi a causa dell’utilizzo di eventuale cassa integrazione, ci troveremmo di fronte ad una pesante perdita del potere d’acquisto. È evidente che in questo quadro non potremmo gestire le condizioni come in passato, bisogna che con le aziende vengono stabilite nuove condizioni di sostegno al reddito e precisi piani di prospettive industriali. Per il 21 settembre è previsto un incontro con la direzione Kme. A seguito decideremo, anche con le altre organizzazioni sindacali, come affrontare la situazione”.