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Confindustria, Pieretti: “L’inverno sarà duro, possibili razionamenti di energia. Alcune aziende potrebbero interrompere la produzione”

21 giugno 2022 | 23:20
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Secondo il vice presidente di Confindustria Toscana nord la ricetta per risolvere la crisi passa anche dagli enti locali fra rinnovabili e stoccaggio di energia

La crisi economica accompagna lo scenario internazionale. Dopo la pandemia da Covid-19,  è la guerra in Ucraina a colpire pesantemente le imprese italiane, in un momento delicato in cui la ripresa sarebbe dovuta essere rilanciata dai fondi europei del Pnrr. Ad oggi a tenere svegli gli imprenditori italiani sono l’aumento delle materie prime e dell’energia. Specialmente quest’ultima, che ci vede totalmente dipendenti nei confronti del gas russo, potrebbe diventare la causa di una lunga crisi economica. La conseguenza è un aumento dell’inflazione dovuta ad un incremento dei costi. Per far fronte a questa crisi però, l’Italia non è totalmente priva di armi e anche in ambito locale ci sono politiche che possono essere messe in campo dalle amministrazioni comunali, provinciali e regionali.

“La situazione dell’energia ad oggi è molto complessa. La percezione è che sia un problema nazionale, perché siamo di fronte ad una crisi epocale e globale – spiega Tiziano Pieretti vice presidente Confindustria Toscana Nord, con delega all’energia e all’ambiente -. Localmente, anche su Lucca, si ha la difficoltà a mettere a terra i fondi del Pnrr, che tutti cercano di sventolare a destra e sinistra per far ripartire i servizi. In realtà le amministrazioni locali hanno le armi per porre dei paletti a questa crisi e per farlo occorre puntare ancora di più sulle rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico. Localmente sarebbe utile individuare delle aree idonee, perché tappezzare tutti i tetti è un percorso già affrontato, ma per le rinnovabili la difficoltà è l’accumulo, come per la carta a Lucca, che ha bisogno di un processo continuo. Quindi, per risolvere i problemi occorre lavorare sulle zone territoriali idonee e sugli accumuli di energia. Chiediamo agli enti locali, ma anche regionali, di individuare delle aree idonee dove poter investire, non chiediamo fondi o contributi, ma chiediamo un processo rapido per garantire il raggiungimento degli obiettivi”.

Quali sono le previsioni per questo inverno?

“La dinamica dei costi è evidentemente scappata di mano – prosegue Pierretti -, la benzina ha raggiunto la cifra record di 2 euro e 20 centesimi e i prezzi di alcuni distributori sono ancora più alti se il rifornimento è servito. Siamo dipendenti dal gas russo ad oggi e trovare approvvigionamenti nel breve termine non è facile, di conseguenza dobbiamo prepararci ad un inverno molto duro.  Non escludo che ci possa essere anche un razionamento e che alcune aziende siano costrette a rallentare la propria produzione o addirittura bloccarla”.