Confindustria, Pieretti: “L’inverno sarà duro, possibili razionamenti di energia. Alcune aziende potrebbero interrompere la produzione”
Secondo il vice presidente di Confindustria Toscana nord la ricetta per risolvere la crisi passa anche dagli enti locali fra rinnovabili e stoccaggio di energia
La crisi economica accompagna lo scenario internazionale. Dopo la pandemia da Covid-19, è la guerra in Ucraina a colpire pesantemente le imprese italiane, in un momento delicato in cui la ripresa sarebbe dovuta essere rilanciata dai fondi europei del Pnrr. Ad oggi a tenere svegli gli imprenditori italiani sono l’aumento delle materie prime e dell’energia. Specialmente quest’ultima, che ci vede totalmente dipendenti nei confronti del gas russo, potrebbe diventare la causa di una lunga crisi economica. La conseguenza è un aumento dell’inflazione dovuta ad un incremento dei costi. Per far fronte a questa crisi però, l’Italia non è totalmente priva di armi e anche in ambito locale ci sono politiche che possono essere messe in campo dalle amministrazioni comunali, provinciali e regionali.
“La situazione dell’energia ad oggi è molto complessa. La percezione è che sia un problema nazionale, perché siamo di fronte ad una crisi epocale e globale – spiega Tiziano Pieretti vice presidente Confindustria Toscana Nord, con delega all’energia e all’ambiente -. Localmente, anche su Lucca, si ha la difficoltà a mettere a terra i fondi del Pnrr, che tutti cercano di sventolare a destra e sinistra per far ripartire i servizi. In realtà le amministrazioni locali hanno le armi per porre dei paletti a questa crisi e per farlo occorre puntare ancora di più sulle rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico. Localmente sarebbe utile individuare delle aree idonee, perché tappezzare tutti i tetti è un percorso già affrontato, ma per le rinnovabili la difficoltà è l’accumulo, come per la carta a Lucca, che ha bisogno di un processo continuo. Quindi, per risolvere i problemi occorre lavorare sulle zone territoriali idonee e sugli accumuli di energia. Chiediamo agli enti locali, ma anche regionali, di individuare delle aree idonee dove poter investire, non chiediamo fondi o contributi, ma chiediamo un processo rapido per garantire il raggiungimento degli obiettivi”.
Quali sono le previsioni per questo inverno?
“La dinamica dei costi è evidentemente scappata di mano – prosegue Pierretti -, la benzina ha raggiunto la cifra record di 2 euro e 20 centesimi e i prezzi di alcuni distributori sono ancora più alti se il rifornimento è servito. Siamo dipendenti dal gas russo ad oggi e trovare approvvigionamenti nel breve termine non è facile, di conseguenza dobbiamo prepararci ad un inverno molto duro. Non escludo che ci possa essere anche un razionamento e che alcune aziende siano costrette a rallentare la propria produzione o addirittura bloccarla”.