Green pass obbligatorio, rischio caos nel trasporto pubblico

Il segretario regionale Ugl lancia l’allarme: “Si rendano gratuiti i tamponi per i dipendenti”
Da domani (15 ottobre) scatta l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro. Cipriano Paolinelli, segretario regionale Ugl autoferro prevede disagi, non soltanto per le aziende di trasporto pubblico ma anche per gli utenti del servizio. Il problema secondo Paolinelli è il fatto che il tampone è valido per 48 ore e il costo è a carico del lavoratore.
“Provvedimento che – avverte – potrebbe avere ripercussioni sul servizio di trasporto pubblico locale e di conseguenza sull’utenza che ne fa utilizzo, creando di fatto ad entrambi importanti problemi e disagi”.
“In Toscana – afferma ancora il segretario regionale di categoria – sono ancora diverse le difficoltà organizzative per gli autoferrotranvieri nell’applicazione degli obblighi della certificazione verde, con il rischio concreto che diversi lavoratori non riusciranno a svolgere regolarmente il proprio servizio. Uno dei modi per ottenere il green-pass, infatti, è quello di sottoporsi a tamponi ad intervalli di 48 ore, ma ad oggi il costo grava solo sulle spalle dei lavoratori e quindi di riflesso anche sulle economie familiari, per non parlare poi delle problematiche e delle difficoltà che si verificheranno nei prossimi giorni relativamente ai tempi per la prenotazione dei tamponi nelle farmacie, praticamente un vero calvario per i lavoratori. Si prospettano giorni difficili anche per le aziende di trasporto pubblico che dovranno coprire comunque il servizio e i turni di lavoro facendo i conti con la eventuale mancanza di personale e per l’utenza e gli studenti, che nel caso potrebbero essere vittime di disagi notevoli”.
“Ritengo, volendo anche essere propositivo in merito- conclude Paolinelli- che perlomeno i tamponi i lavoratori che effettuano prestazione lavorativa e/o svolgono servizio di trasporto pubblico come in questo caso specifico gli autoferrotranvieri, debbano essere esentati dal pagamento dei tamponi, presentando semmai, un autocertificazione che ne attesti la necessità per poter svolgere l’attività lavorativa. È assurdo e paradossale che ci sia addirittura da pagare per lavorare, visti anche, per i lavoratori della nostra categoria, gli stipendi contrattuali bassi e le altissime responsabilità che gli Autoferrotranvieri si assumono ogni giorno”.