Guardia delle dighe, Cisal Federenergia: “Il governo intervenga sulle decisioni di Enel Green Power”



Il sindacato nella lettera ai ministeri: “Necessario l’impiego esclusivo di personale interno all’azienda”
Un parere sulle dighe idroelettriche toscane, in particolare su quelle gestite dalla Enel green power. E’ questa la richiesta del sindacato Cisal Federenergia che il 5 maggio scorso ha inviato una lettera ai ministeri della transizione energetica, dello sviluppo economico del lavoro, delle politiche sociali, delle infrastrutture e dei trasporti nonché alla Regione Toscana, alla Protezione civile e all’Unione dei Comuni della Garfagnana.
Il sindacato nella lettera esprime preoccupazione agli enti competenti dopo la cessione di diga Verdiana e la possibile cessione anche di diga Villacollemandina, diga di Isolasanta, diga Trombacco e diga Pontecosi. “Chiediamo che le autorità competenti in materia – si legge nella lettera – argomentino nel dettaglio il rispetto della normativa vigente, visto quello che accade nel mondo degli impianti idroelettrici di tutta Italia e sull’elevata possibilità di un rischio ulteriore verso le popolazioni a valle degli invasi, da ultimo procurato dai concessionari che per sole logiche di risparmio, si sono industriati cedendo totalmente la guardiania delle dighe, prima svolta da personale qualificato e interno, ora svolta da vigilanti o aziende di servizi”.
“Come parte sociale, condanniamo l’alienazione silente di posti di lavoro a tempo indeterminato e a contratto elettrico, per favorire nuovo precariato amministrato da contratti non meglio precisati – va avanti il sindacato -. Ma non passa inosservato, che in tutta questa vicenda, viene scardinato il servizio di guardiania, che nelle varie normative viene giustappunto definito come ‘elemento fondamentale di garanzia’ che si concretizza nella costante presenza, nella particolare conoscenza dell’impianto e nella garanzia di pronto intervento oltre che d’espletamento di tutte le attività preordinate e compiute dal guardiano delle dighe. Ciò nonostante l’impresa prosegue, irrispettosa, lasciando dietro di se il vuoto negli organici presenti nelle dighe, perseguendo esclusivamente logiche di risparmio, per concretizzare migliori profitti”.
“Come promesso in precedenza, ci siamo attivati immediatamente e messo a conoscenza tutti attori che possono riportare la situazione a migliore garanzia per i lavoratori diretti, delle persone, delle famiglie e delle attività a valle delle grandi dighe – ha sottolineato Francesco Peana, responsabile del dipartimento nazionale energie rinnovabili di Cisal -. A tal proposito abbiamo formalizzato diversi quesiti a tutte le istituzioni interessate per sollecitarle a intraprendere iniziative di competenza, anche di carattere normativo, in relazione a quanto
previsto dai vari Dpr e dalla circolari ministeriali. Ciò affinché venga prescritto al concessionario Enel Green Power e a tutti i concessionari delle derivazioni idrologiche e idroelettriche, l’impiego esclusivo di personale interno all’azienda, qualificato e in turni continui avvicendati, per il presidio delle dighe in favore della migliore garanzia possibile del mantenimento in sicurezza dell’invaso e, soprattutto, delle popolazioni e delle attività a valle degli invasi e dei bacini”.
“E’ stata inoltre fatta richiesta, in via generale di ritenere censurabile l’impiego di personale esterno: il ricorso a imprecisati presidi di terzi o poliedrici istituti di vigilanza, impiegati in sostituzione dei canonici Guardia Diga soprattutto in orario notturno, necessita di una specifica
normativa che definisca il servizio di guardiania essenziale e strategico, che regolamenti in modo specifico l’orario di lavoro dei guardia dighe, introducendo il vincolo – conclude la lettera – affinché tale mansione venga svolta esclusivamente da personale specializzato alle dirette dipendenze delle società concessionarie”.