Proseguono le serate speleologiche alla Grotta del Vento foto

Tra coloro che hanno partecipato alla fine del primo ciclo di conferenze c'erano anche numerosi speleologi, provenienti soprattutto da varie parti della Toscana

Sempre più folta l’affluenza del pubblico alle manifestazioni speleologiche organizzate dalla direzione della Grotta del Vento con la collaborazione del Comune di Fabbriche di Vergemoli. Ancora una volta l’evento si è tenuto nella cornice del piazzale antistante l’ingresso. Tra coloro che hanno partecipato alla serata conclusiva del primo ciclo di conferenze c’erano anche numerosi speleologi, provenienti soprattutto da varie parti della Toscana.

Tra i presenti anche Giampiero Vitelli, che nel lontano 1961 fondò assieme a Vittorio Verole-Bozzello e al Glauco Soggiu il Gruppo speleologico lucchese, sodalizio al quale si deve l’esplorazione, effettuata nel 1964, che tre anni più tardi avrebbe portato alla valorizzazione turistica della Grotta del Vento. Dopo i saluti del rappresentante del Comune, il presidente dell’Associazione grotte turistiche italiane (Agti) Corrado Greco, venuto apposta da Trieste, ha consegnato Vittorio Verole una targa, ringraziandolo per l’attività svolta e ricordando che il sessantesimo anniversario dell’esplorazione coincide con trentesimo anniversario della fondazione dell’Agti, l’associazione che raggruppa tutte le maggiori cavità naturali italiane attrezzate per le visite turistiche.

Subito dopo ha preso la parola il presidente della Società speleologica italiana (Ssi) Sergio Orsini, di Bologna, che ha regalato a Vittorio Verole una copia fotostatica della relazione originale stilata dal Gruppo Speleologico Bolognese dopo l’esplorazione che ha preceduto di tre anni quella effettuata dal Gruppo speleologico lucchese. Si tratta di un documento storico di grande valore. Nel suo successivo intervento ha fatto presente che la speleologia non è una scienza astratta, ma un’attività che può avere utili applicazioni nella vita di tutti i giorni: basta pensare alla ricerca, alla localizzazione ed allo studio delle falde acquifere presenti nel sottosuolo. Circa l’80 % dell’acqua che beviamo proviene infatti da sorgenti carsiche.

A seguito di un breve intervento della presidente della Federazione speleologica Toscana Nadia Ricci, Jo De Waele, speleologo, ordinario di geomorfologia all’Università di Bologna e scienziato di fama internazionale ha presentato una interessantissima relazione sugli studi da lui effettuati in varie parti del mondo nelle grotte, dove applicando alla ricerca le tecniche più moderne e sofisticate è possibile fare scoperte di importanza fondamentale, ad esempio, per la ricostruzione e l’esatta datazione e degli eventi che sul nostro pianeta si sono succeduti nei millenni. Al termine ha presentato il libro Le forme del vuoto, una guida per vedere le grotte con occhi diversi, che con un linguaggio semplice e accessibile a tutti si rivolge non solo agli speleologi ed alle guide delle grotte, ma anche a chiunque voglia approfondire la propria conoscenza sul mondo sotterraneo. Il libro è ora disponibile alla biglietteria della Grotta del Vento.

Ha concluso gli interventi Vittorio Verole, facendo presente che lo spirito con cui ha intrapreso sia la valorizzazione turistica della grotta che la fondazione dell’Agti è sempre stato quello di evidenziare, con spiegazioni adeguate, la profonda differenza che distingue ogni grotta da tutte le altre. Il suo scopo era creare la figura del “collezionista di grotte”. E l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. La visita di una sola grotta può dare al turista la falsa convinzione di aver soddisfatto una volta per tutte la sua voglia di conoscere il mondo sotterraneo. Solo vedendone altre, ed altre ancora, nel notare le differenze verrà invogliato a tornare anche in quelle già viste per fare paragoni e per apprezzare particolari precedentemente sfuggiti alla propria attenzione. A notte inoltrata i partecipanti hanno effettuato una visita della grotta guidata da Mario Verole-Bozzello, anch’egli impegnato, come il fratello Marco, nell’attività speleologica e imprenditoriale. Era presente Jo De Waele, che ha aggiunto interessanti osservazioni di carattere scientifico.

Dato il grande successo delle prime tre serate, domenica 22 settembre alle 21 presenterà una relazione nella stessa sede Gigi Casati, di Lecco, il più famoso rappresentante italiano della speleologia subacquea, che oltre ad illustrare con immagini e filmati questa difficile quanto  avventurosa attività, terrà una conferenza stampa su un’esperienza che potremmo definire “epica” da lui compiuta nel mese di agosto in Garfagnana: l’esplorazione della “Pollaccia”, sorgente carsica interamente sommersa nella quale ha raggiunto la profondità di 135 metri (13,5 atmosfere di pressione), inoltrandosi nelle viscere del massiccio delle Panie per 800 metri. Un appuntamento da non mancare. Opportuna la prenotazione al numero 0583 722024.