Le rubriche di Serchio in diretta - in Regione

Piano cave, all’esame una variante per implementare le attività estrattive

L'assessore regionale Stefano Baccelli ha fatto il punto

L’assessore regionale Stefano Baccelli ha tenuto due informative a conclusione della seduta di ieri (25 giugno) relative al Piano regionale cave, che hanno impegnato il Consiglio regionale in un prolungato confronto concluso nella seduta di questa mattina. La prima informativa riguarda la ‘variante al Piano regionale cave (Prc) in applicazione della sentenza Tar numero 719 del 2022 per ulteriore attività amministrativa ed approfondimenti istruttori sui giacimenti potenziali nel Comune di Castagneto Carducci denominati rispettivamente il Romitorio e Valle delle Dispense’, a seguito della sentenza con la quale il Tar della Toscana ha accolto il ricorso proposto da Mdm Marmi di Maremma Srl contro la parte del piano che qualifica le due aree in questione quali giacimenti potenziali anziché come giacimenti. La seconda è relativa alla “variante non sostanziale al piano regionale cave di cui alla Dcr 47 del 21 luglio 2020 per l’aggiornamento degli obiettivi di produzione sostenibile”.

 

Quanto alle due aree nel Comune di Castagneto Carducci, ha spiegato Baccelli, il Tar ha censurato la scelta di piano innanzitutto per difetto istruttorio e per aver rinviato la decisione, in merito all’individuazione o meno dei relativi giacimenti, al Comune di Castagneto Carducci. La questione era già stata trattata dalle commissioni Sviluppo economico e Ambiente riunite in seduta congiunta lo scorso mese di gennaio. Il dispositivo della sentenza cancella la previsione dei due giacimenti potenziali richiamando la Regione ad effettuare gli ulteriori approfondimenti e una nuova istruttoria per approfondire gli aspetti paesaggistici, naturalistici, ambientali, geologici, infrastrutturali, socio economici. Di qui, la necessità di una variante al Piano cave per l’obbligo di dare attuazione alla sentenza. Il Consiglio di Stato, al quale la Regione aveva fatto ricorso, “ha confermato la sentenza del Tar con sentenza del 9 maggio scorso”, ha spiegato l’assessore regionale.

 

Il vicepresidente della commissione Ambiente, Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha chiesto delucidazioni rispetto al diverso iter che ha visto “questo atto della Giunta presentato prima in commissione e oggi invece all’Aula. Sotto il profilo della qualità della variante – ha aggiunto Capecchi –, si tratta di beni delicati, una ricchezza che deve essere sfruttata con equilibrio. Giusto che tutti i soggetti interessati possano partecipare al percorso delle due varianti”. Massimiliano Baldini (Lega) ha rilevato che “un elemento di novità importante, comunicato dall’assessore: il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar Toscana. Elemento significativo, perché alla luce della pronuncia del Consiglio di Stato, la direzione è chiara. Ci chiediamo se non sia più adeguato pensare a una rivisitazione del Piano, più che a una variante”.

 

Riguardo alla seconda informativa relativa alla variante non sostanziale al Piano regionale cave per l’aggiornamento degli obiettivi di produzione sostenibile, l’assessore Baccelli riferisce all’Aula che “alcuni Comuni e alcune industrie estrattive hanno manifestato la necessità di aumentare le potenzialità estrattive e hanno chiesto di rivedere il dimensionamento del Piano regionale innalzando gli obiettivi di produzione sostenibile”. Questa variante, prosegue Baccelli, “è finalizzata a sostenere e valorizzare le filiere produttive locali, quale strumento per elevare la competitività delle aziende territorio, anche in relazione alla crescita della domanda dei prodotti di cava, così come emerge dai dati di monitoraggio”. C’è inoltre la finalità, “non secondaria, di garantire un sufficiente approvvigionamento del materiale necessario alla realizzazione degli interventi per il completamento di importanti opere pubbliche”. La variante individuerà “incrementi del fabbisogno contenuti nel 5 per cento del dimensionamento complessivo del Piano: parliamo di un massimo di 8milioni e 963mila metri cubi nell’arco di venti anni”. A tanto infatti assomma il 5 per cento dei complessivi 179milioni di metri cubi (Ornamentali Apuane: 47milioni e 750mila metri cubi; Ornamentali Toscana, escluse Apuane: 13milioni e 855mila; Costruzione: 86milioni e 706mila; Industriali: 30milioni e 959mila metri cubi) attualmente previsti dal Piano su scala regionale.

 

Nella seduta di questa mattina (26 giugno) si sono svolti il dibattito e la votazione degli atti d’indirizzo sul tema. Secondo Massimiliano Baldini (Lega) “si hanno ulteriori situazioni da attenzionare per capire le reali nuove necessità, come i gessi pisani, gli inerti naturali del Valdarno inferiore, i calcari industriali della Turrisecca, gli inerti naturali di Poggibonsi”. Secondo la consigliera Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), “bisogna ricordare che le risorse minerarie non sono ricostruibili e quindi difficilmente queste azioni si conciliano con l’attività sostenibile. Andrebbe inoltre distinta la situazione delle Alpi apuane, con estratti di materiali pregiati come il marmo, con solo 600 addetti e con una estrazione che sta assumendo sempre dimensioni più vaste. Il marmo viene esportato a grezzo e i profitti vanno a multinazionali all’estero. Inoltre per le cave non sfruttate non vengono rimossi i rifiuti, non si rispetta una recente direttiva europea che entro il 2030 obbliga il ripristino del 30 per cento dei siti danneggiati”.

 

Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha osservato che “il 5 per cento in aumento potrebbe andare su due o tre giacimenti e andrebbe data un’informativa più puntuale al Consiglio regionale. I dati non vengono riportati in questa informativa, il Consiglio regionale non è nelle condizioni di valutare i fatti, il monitoraggio dice che c’è una richiesta in crescita, ma non viene precisato in quali zone”. Nella nostra proposta di risoluzione del gruppo, “chiediamo che la Giunta attivi un tavolo di concertazione, che venga coinvolto maggiormente il territorio, che ci sia una informazione più puntuale in commissione su temi così complessi per l’impatto rilevante. Infine il Piano deve essere recepito e accolto dai Comuni che hanno le maggiori incombenze attuative, per il monitoraggio e l’attività estrattiva, perché è un piano che impatta sul territorio per aspetti paesaggisti e ambientali”.

 

Il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, ricorda che “l’attività di escavazione è un’attività impattante e comunque necessaria. La legge regionale 35 e il Piano cave sono considerate un passo in avanti anche dalle associazioni ambientaliste per una lavorazione più sostenibile a livello ambientale. Queste modifiche rientrano nell’ambito della variante del Piano che ha già effettuato le valutazioni della VAS, è una variante semplificata, non è una modifica del piano. Il Piano decide una variante semplificata non sostanziale dentro il 5 per cento di aumento, quindi riserva alla Giunta di fare le modifiche attuative. Si ricorda la necessità di nuovi materiali soprattutto inerti, per porti e strade. La nostra risoluzione – ha aggiunto Ceccarelli – prevede la concertazione con tutte le categorie e che non venga fatta attribuzione per il materiale lapideo, con queste due ulteriori indicazioni si può andare verso una gestione tranquilla del Piano Cave”.

 

Alla fine della discussione è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da Italia viva, che impegna la Giunta ad attivare percorsi di partecipazione e confronto, con l’attivazione di tavoli concertazione con tutti gli stakeholder coinvolti. Una risoluzione del Partito democratico che impegna la Giunta a non rivedere gli obiettivi di produzione sostenibile dei bacini marmiferi e di attivare sulla variante percorsi di partecipazione, confronto e partecipazione è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza e dei 5 Stelle e con l’astensione dei gruppi di centro destra. Una risoluzione di Fratelli d’Italia che impegna la Giunta a convocare formalmente il tavolo di concertazione, a garantire la partecipazione e confronto, ad aggiornare costantemente il Consiglio regionale e la Commissione competente è stata approvata con 24 favorevoli e i 2 voti contrari del Movimento 5 Stelle.

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Serchio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.