Emergenza neve, iniziato il percorso di ascolto tra sindaci e Regione: “Servono incentivi immediati”

Ampio il dibattito in commissione aperto dalle audizioni dei comuni coinvolti: presenti anche Castiglione di Garfagnana e Careggine

La commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana ha tenuto oggi (9 gennaio) un’audizione sul tema delicato e attuale delle località in crisi per la mancanza di neve.

È stato quindi avviato un percorso di ascolto che ha coinvolto i sindaci di Abetone-Cutigliano, Abbadia San Salvatore, Careggine, Castel Del Piano e Castiglione di Garfagnana, ma anche l’Associazione nazionale esercenti funiviari e Federfuni.

“L’iniziativa della commissione – ha spiegato il presidente Marco Niccolai (Partito democratico) in apertura dei lavori – è molto importante perché si tratta di un contesto, quello del turismo invernale, già messo a dura prova dalla pandemia, in comunità in cui è fondamentale e dove nell’immediato ha un grande impatto sociale sulle imprese e sui dipendenti. Si tratta di un problema duplice e non riguarda solo la neve come risorsa per il turismo, ma anche come risorsa importante dal punto di vista delle riserve idriche”.

Ampio il dibattito in commissione aperto dalle audizioni dei comuni coinvolti. Pamela Rossi delegata dal sindaco di Castiglione di Garfagnana ha chiesto “incentivi immediati e una via diversa per il futuro”. Mentre la sindaca di Careggine Lucia Rossi ha ringraziato la Regione “che ci ha dato una mano, ma vogliamo una collaborazione più stretta anche con le altre per trovare un punto e coinvolgere il Governo centrale per altri ristori”.

Rolando Galli dell’Associazione nazionale esercenti funiviari ha fotografato una “situazione drammatica”, con il 40% del fatturato stagionale, già andato perduto a Natale.

“C’è il rischio concreto di un deperimento completo della filiera dai gestori degli impianti ai maestri di sci – ha detto Galli -. C’è poi il problema dei lavoratori stagionali: attualmente l’emergenza è pagare gli stipendi e salvare le aziende. E sarebbero molto utili ristori, una moratoria fiscale, la sospensione dei mutui e la possibilità di attivare la cassa integrazione per gli stagionali”.

“L’incontro al ministero del turismo di mercoledì prossimo con le regioni sarà un momento di confronto importante – ha aggiunto Andrea Formento di Federfuni -. Servono risposte per l’immediato e un progetto complessivo per l’Appennino. Bisogna continuare a investire sugli impianti di risalita e innevamento, continuare a investire sull’innevamento programmato, ma investire sulla neve anche trovando soluzioni diverse oltre allo sci, ricostruendo il tessuto alberghiero. Questa emergenza può essere un punto di partenza per l’Appennino riottenere ruolo che gli spetta”.

Durante il dibattito il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi ha chiesto di attivare lo stato di emergenza per queste zone anche a livello regionale. La consigliera della Lega Luciana Bartolini ha sottolineato la necessità di ammodernare località sciistiche “che sono rimaste ferme a trent’anni fa con rifugi e strutture alberghiere che vanno sistemati in modo sostenibile, creando anche centri benessere”. Per il consigliere regionale Mario Puppa (Partito democratico) “un aiuto a quest’economia è un aiuto a tutto il sistema, perché bisogna decidere se mantenerlo in vita o farlo morire. E’ fondamentale un progetto che coinvolga il territorio lavorando in termini di rete con tutte le regioni appenniniche in un confronto con il Governo. Servono ristori e progetti di ampio respiro”.

Anche il consigliere regionale del Partito democratico Cristiano Benucci ha parlato di due ordini di problemi, uno contingente e uno di lungo respiro, “e la Regione dovrà fare la sua parte in campo legislativo. Definire regole chiare eliminando la burocrazia è nostra responsabilità”. La collega di partito Elena Rosignoli ha chiesto di “ragionare bene su come intervenire su tutte le stagionalità della montagna, anche sulle attività che si effettuano non solo in inverno”. Aggiungendo che “serve una rigenerazione urbana specifica anche per la montagna”.

Il presidente Niccolai, che ha ribadito il grande impegno della Giunta in questi giorni, ha concluso i lavori ringraziando tutti i partecipanti a un processo di ascolto “che è solamente all’inizio”.

“Ora – ha aggiunto – sarà fondamentale fare tesoro dell’emergenza per delineare strategia di medio e lungo periodo per evitare altri colpi alla montagna toscana”.

 

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