Fabbriche di Vallico, scuola dell’infanzia a rischio chiusura. I genitori non ci stanno: “Non possiamo perdere un servizio fondamentale” foto

La lettera delle famiglie: "La riduzione del personale docente comporta la perdita di una sezione, quella di Fabbriche di Vallico, con conseguente chiusura del plesso"

“No alla chiusura della scuola o una sua riduzione di orario”. È questo, in sintesi, il messaggio dei genitori della scuola d’infanzia e della scuola primaria di Fabbriche di Vallico, che hanno deciso di unirsi e scrivere una lettera (indirizzata anche alla dirigente Donatella Buonriposi) per chiedere a gran voce una soluzione per salvare un servizio fondamentale per il territorio.

La scuola rischia di chiudere a causa della riduzione del personale docente assegnato all’istituto.

I genitori spiegano la situazione: “Vogliamo rendere nota la situazione che si prospetta per la scuola dell’infanzia di Fabbriche di Vallico a partire dall’anno scolastico 2021/22. La scuola dell’infanzia di Fabbriche di Vallico, composta da un’unica sezione, fa parte dell’istituto comprensivo di Gallicano. La riduzione del personale docente assegnato per l’anno 2021/22 all’Ic Gallicano comporta la perdita di una sezione; la sezione che verrà persa sarà quella di Fabbriche di Vallico, con conseguente chiusura del plesso. Fabbriche di Vallico, oltre che essere territorio montano, è una zona geograficamente disagiata. Privare la comunità della scuola dell’infanzia implica sottoporre i bambini dai 3 ai 5 anni ad un viaggio di quasi un’ ora per raggiungere la scuola dell’infanzia dell’Ic Gallicano (durante la stagione invernale la neve è frequente; alcuni bambini partono da Palagnana, quasi 800 metri sopra il livello del mare). Ciò potrebbe comportare la rinuncia da parte di alcune famiglie a fare frequentare i loro bambini, venendo cosi a ledere il diritto allo studio”.

“Negli anni l’amministrazione comunale si è prodigata attivamente alla riqualificazione e ripopolazione dell’intero comune di Fabbriche di Vergemoli. Chiudere il piccolo plesso scolastico della scuola dell’infanzia significa privare l’intera comunità di un servizio fondamentale, al pari di poste e/o farmacia e favorire ulteriormente lo spopolamento del territorio. Desideriamo evidenziare alcune peculiarità della scuola come lo stretto legame che si è venuto a creare con il territorio e le famiglie. La scuola partecipa alle varie iniziative sul territorio e le famiglie sono coinvolte attivamente nella vita scolastica. L’amministrazione comunale finanzia importanti progetti come le attività in piscina, uscite sul territorio e offre una conveniente tariffa per il servizio mensa. L’edificio che è stato realizzato solo da pochi anni, con criteri antisismici, con materiali ecocompatibili e con un ampio giardino esterno, è testimonianza della volontà di investire nella scuola. L’adiacente scuola primaria, si pone in diretto rapporto di continuità con la scuola dell’infanzia, i due ordini di scuola sono intrecciati da progetti di continuità. L’offerta formativa della scuola è significativa, fra gli altri vengono praticati il metodo Galileo, e dall’anno scolastico 2021/22 la scuola dell’infanzia aderirà al modello ‘Senza Zaino’, la cui metodologia innovativa punta all’autonomia dei bambini e ad una partecipazione attiva di noi genitori, trasformando la scuola in una vera e propria comunità educativa. La stessa scuola primaria è stata progettata e realizzata secondo questo modello e lo pratica già da anni”.

“Il rapporto numerico insegnanti/bambini consente di vivere un tempo scuola sereno e proficuo, considerando anche che nel nostro plesso c’è almeno un bambino con particolari esigenze per il quale non sarebbe assolutamente semplice l’inserimento in una classe più numerosa. L’ampia sezione è un ambiente naturalmente idoneo alle misure di distanziamento sociale legate alla attuale situazione di pandemia da Covid-19. A settembre purtroppo saremo ancora in periodo di emergenza, pare poco comprensibile la scelta di inviare i bambini in altre scuole già numerose, contribuendo a creare le classi pollaio deprecate dal ministro dell’istruzione Bianchi. Il territorio, per caratteristiche sia geografiche che climatiche, non offre ai bambini molte possibilità di incontro nella stagione invernale; le famiglie per lavorare hanno necessità di spostarsi lontano e quindi rientrano a sera. Per questo siamo contrari anche alla proposta che ci è stata offerta di mantenere aperta la sezione ma con orario ridotto: teniamo a precisare che attualmente non vi è il servizio di trasposto alle 12, ora di uscita con orario antimeridiano e che alcuni degli alunni provenienti da fuori comune hanno fin’ora scelto la nostra scuola proprio per i vari servizi offerti, compreso l’orario pieno, non tralasciando poi la situazione delle famiglie che hanno un bambino alla primaria ed uno all’infanzia, per ovvi motivi logistici non sarebbe di facile gestione l’uscita a due orari differenziati”.

“Vorremmo inoltre porre un quesito su cui attirare l’attenzione di tutti: negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di chiedere e valutare altre situazioni simili che si sono verificate nella nostra zona, abbiamo riscontrato che nel territorio garfagnino almeno altri due istituti hanno avuto le stesse problematiche del nostro – precisano i genitori -; nel loro caso le scelte fatte sono state a favore del mantenimento dei plessi minori come quello di Fabbriche, sacrificando piuttosto una sezione nel plesso principale, evidentemente perché, è appurato che col passare degli anni sarebbe molto più semplice ricostituire una sezione nel plesso centrale piuttosto che riaprire un plesso chiuso. Allora ci viene spontaneo chiederci: perché non è stato preso in considerazione di fare orario ridotto su una sezione di Gallicano che ne ha ben 4? Con tutto quanto sopra riportato, si chiede l’assegnazione di personale per continuare a garantire l’attuale funzionamento per 40 ore settimanali, escludendo la chiusura della scuola o una sua riduzione di orario, peraltro essendo stati raggiunti i numeri minimi degli iscritti. Non si chiede di erogare servizi aggiuntivi, ma di mantenere quanto già in vigore”.

Chiudere la scuola di Fabbriche di Vallico è una sconfitta per le famiglie non solo del comune ma del territorio dell’intera nostra Valle – concludono -. Pur consapevoli della necessità di ottimizzare le spese, fatichiamo a comprendere le motivazioni che portano al taglio del personale docente necessario a mantenere aperta la scuola dell’infanzia. Siamo certi che nel valutare ulteriormente le risorse da destinare all’istruzione dei bambini saranno tenute in adeguata considerazione le nostre motivazioni, le caratteristiche del territorio geograficamente svantaggiato e i punti di forza della nostra scuola”.

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