Neve e blackout, Minucciano il comune più colpito della Toscana. Il sindaco: “Sono stati giorni molto difficili”

La riflessione del primo cittadino, che annuncia tavoli di lavoro per risolvere alcune problematiche: "Basta critiche sui social da scienziati tuttologi in poltrona".

Neve e disagi a Minucciano, il sindaco Nicola Poli tira le somme dopo i giorni difficili. Come comunica il primo cittadino, Minucciano è stato il comune più colpito di tutta la Toscana, con oltre 1.500 utenze (il 90% degli abitanti) disattivate durante il blackout. Il sindaco, oltre a richiedere manutenzioni sulla rete di distribuzione e l’implementazione delle batterie delle infrastrutture di telefonia mobile, ha messo nel mirino le critiche da social.

Neve e disagi, polemiche a Minucciano. Il sindaco: “Operai a lavoro notte e giorno”

 

Sono stati giorni molto difficili – inizia l’analisi del sindaco – dopo la nevicata del 30 e la successiva ghiacciata, la notte fra il 31 dicembre e il 1 gennaio abbiamo assistito ad una fra le nevicate più copiose dell’ultimo decennio, che, in poche ore, ha coperto il 60% del territorio comunale con una coltre che in alcune frazioni ha oltrepassato i 50 centimetri. Neve pesa, che ha fatto cadere rami e piante sulle strade e sulla rete elettrica, causando l’isolamento di alcune frazioni e, soprattutto, un blackout generalizzato su tutto il territorio, con esclusione di Pieve San Lorenzo, a partire dalle ore 5 circa del 1 gennaio. Minucciano è stato il Comune più colpito di tutta la Toscana, con oltre 1.500 utenze (il che significa il 90% degli abitanti del Comune) disattivate”.

“Il blackout elettrico prolungato – prosegue Nicola Poli – dopo circa 6 ore, ha fatto decadere anche le batterie delle infrastrutture della telefonia mobile, che infatti dalle 11,40 circa dello stesso 1 gennaio hanno lasciato quasi tutto il versante garfagnino del Comune privo non solo di corrente elettrica, ma anche di collegamenti telefonici. In una situazione di precipitazione così intensa e così diffusa, le operazioni di apertura delle viabilità comunali sono iniziate immediatamente ed hanno visto impegnati non solo il vicesindaco ed i due operai comunali, ma anche ben 4 ditte esterne. Ovviamente, si è cercato innanzitutto di liberare le viabilità principali, ovvero quelle di accesso alle frazioni, per concentrarsi, poi, su quelle secondarie ed interne. I lavori sono stati resi più complicati dal grande numero di piante e grossi rami caduti sulle strade, che hanno rallentato le operazioni degli spalaneve a Verrucolette, Agliano, Castagnola, Albiano, Carpinelli e dalla difficoltà di coordinamento fra mezzi e ditte, stante Il blackout telefonico”.

“Alle 12 circa del 1 gennaio – continua l’analisi del primo cittadino – le viabilità principali erano tutte aperte e i meni disponibili sono stati convogliati sui collegamenti secondari, sulle piazze, sui parcheggi delle frazioni più colpite; il 2 gennaio, nel pomeriggio – con gli operatori che hanno lavorato praticamente ininterrottamente per 48 ore – le operazioni si sono concluse pressoché ovunque, con qualche aggiustamento da fare dove la neve è stata più abbondante o nei rioni più lontani, in modo da consentire il passaggio anche dei pullman e dei mezzi più grandi. Persisteva il problema del blackout elettrico e, con esso, della telefonia mobile. Tramite prefettura e canali diretti, sin dalle 6,50 del 1 gennaio chi scrive ha attivato le procedure di segnalazione qualificata dell’emergenza sia con Enel, sia con i gestori della telefonia ed ha attenzionato tutte le strutture competenti: dal Centro operativo intercomunale di protezione civile, alla Provincia di Lucca, agli uffici regionali”.

“Sono state ore convulse di continue rincorse al risultato – prosegue Nicola Poli – anche perché il problema riguardava praticamente tutti i comuni montani dell’area nord ovest della Regione e non è stato facile concentrare le energie di tutti sulla realtà dell’alta Garfagnana e nostra In particolare. Possiamo dire di esserci riusciti, anche (forse) grazie ai buoni rapporti, anche personali, maturai negli anni con le strutture regionali, provinciali e con Enel. Ad ora che scrivo, infatti, (e sono le 23,35 del 2 gennaio) la situazione nel Comune, o per progressivi ripristini di funzionalità della linea o per la messa in funzione di generatori in attesa dei ripristini, è praticamente risolta. Per le ultime utenze che risultavano staccate, a Carpinelli, sono stati collocati 8 generatori domestici, che hanno consentito di risolvere anche quest’ultima parte del problema. In 36 ore da essere il comune più colpito, Minucciano risulta essere quello che ha completato per primo le operazioni di ripristino”.

Neve in Garfagnana, il servizio elettrico torna alla normalità

Che cosa resta di questa esperienza? “Innanzitutto – afferma il sindaco di Minucciano -, la consapevolezza che, nel 2021, una nevicata importante ma tutto sommato non mostruosa non può mettere in crisi la continuità e la sicurezza di quello che ormai è diventato probabilmente il servizio più importante per le comunità (la corrente elettrica): sotto questo profilo, ho già chiesto l’attivazione di un tavolo regionale per l’implementazione delle manutenzioni sulla rete di distribuzione, soprattutto per quanto concerne la media-bassa tensione (ovvero, quella che porta la corrente elettrica nelle case e nelle aziende). Poi, la certezza che sia necessario implementare le batterie ausiliare delle infrastrutture di telefonia mobile: non è possibile che in aree montane e periferiche sia garantita un’autonomia di sole 5-6 ore; è necessario arrivare almeno a 48 ore. Anche su questo, ho chiesto l’attivazione di un tavolo di lavoro con i principali gestori di telefonia mobile e le istituzioni, locali e non. Ancora: la problematica della crescita incontrollata della vegetazione lungo le strade, che in caso di precipitazioni importanti rappresenta il principale ostacolo alla velocità e alla funzionalità delle operazioni di spalatura della neve. Chi scrive è uno dei pochi sindaci che ha emesso ordinanze od hoc, ma pochi cittadini hanno fattivamente risposto ed anche alcune fra le forze di polizia demandate al controllo hanno sollevato obiezioni. Salvo poi, però, in caso di emergenza, quando ci sono piante e rami che ostruiscono le vie di accesso agli abitati, semplicemente non porsi il problema. Anche in questo caso, procederò a richiedere a breve un tavolo di confronto: è infatti intenzione dell’amministrazione riprendere tale proficua prassi sin dal corrente anno”.

Infine, spazio ad una riflessione tutta locale: “Ringrazio davvero di cuore tutte le famiglie e le persone che, pur n difficoltà, fra mille disagi e problemi, hanno compreso che si stava facendo tutto quanto era possibile, peraltro complicato, come detto, dall’assenza di collegamenti telefonici, di rifornimenti, eccetera, per risolvere problematiche non dipendenti dalla dimensione comunale – commenta il sindaco – . Sul territorio poi, molte cose sono state fatte bene; altre sicuramente sono perfettibili, pur nelle anzidette condizioni proibitive: e queste ultime le abbiamo registrate e cercheremo di migliorarle, ovviamente, come cercheremo di fare tesoro anche delle critiche, inevitabili in queste situazioni, laddove non mosse da pura strumentalità. Ciò che spiazza, e lascia amarezza, è la facilità di critica secca ed assoluta, soprattutto dei giovani; la facilità di postare foto sul social, per criticare li lavoro altrui, senza pensare che si tratta di concittadini, di padri di famiglia, che da due giorni interi ed in periodo festivo si fanno un culo così; la presunzione di chi si sente in diritto di giudicare tutto, senza preoccuparsi di conoscere minimamente le concrete difficoltà operative e magari senza alcuna conoscenza del territorio nella suo complessità, dei mezzi, delle difficoltà; l’arroganza di chi si sente in diritto di liquidare, magari con una foto e una battuta, situazioni anche drammatiche (come guasti ai mezzi, ostacoli sulla strada, pericoli); l’ignoranza di chi non capisce e nemmeno si sforza per capire che non ci sono risorse infinite e necessariamente si agisce su basi di priorità, soprattutto in situazioni di urgenza e di eccezionalità”.

Come sarebbe stato bello se qualcuno di loro, in questi giorni, avesse preso una pala in mano e avesse dato un aiuto agli operai e alle ditte incaricate, invece di lamentarsi per la neve scansata dallo spalaneve vicino al cancello di casa o contro la macchina parcheggiata in mezzo alla strada – critica il sindaco -. Come sarebbe stato bello postare una foto di un impegno comune, magari con una pallata di neve fra una spalata e l’altra, invece che registrare lo scienziato dì vent’anni, che invece dì dare una mano, fra un post su Facebook e una storia su Tik Tok (o come diavolo si scrive), ritiene a di poter a buon diritto criticare il padre di un proprio amico che – nel bene e nel malo, ma sempre al massimo del suo impegno – è da ore che non smette di lavorare? E i membri di tante associazioni, così attente a chiedere contributi per le loro attività, dov’erano in questi giorni? Chi fra loro ha dato una mano a un vicino, a un anziano in difficoltà, agli operai comunali o alle ditte incaricate? Anche fra coloro che si dovrebbero occupare di protezione civile? Come vedete, sono ragionamenti che (contrariamente a quanto sostiene chi viaggia con la sciarpina di cashmere stirata, predicando bene e razzolando male, ben attento a non sporcarsi i piedi o le mani, perché è fatica), non badano certo a un tornaconto di gradimento personale o elettorale”.

È il richiamo di un sindaco che vede una comunità bella ed importante, che sta perdendo la propria coesione e l’attaccamento alle proprie radici, per il pigro adagiarsi sulla tematica del ‘è tutto dovuto’, dello ‘spetta ad altri’, del ‘perché io’, del post da scienziato tuttologo in poltrona – prosegue il sindaco – Al miei tempi, io spalavo le vie di Sermezzana per arrivare a casa di Domè, dove avevo per premio un bicchiere di vino e una chiacchierata in dialetto (che sapevo e so parlare ben poco, ma come mi piaceva e come ml piace…) e se arrivava l’operalo del Comune si chiacchierava e si beveva in tre, altrimenti lo si faceva in due e ce n’era di più. Senza polemiche, se non arrivava: sarà stato altrove. Solo per il gusto di are una cosa bella, con l’aria pungente della neve e il piacere dello stare in una comunità che era una famiglia”.

“Spero che questa esperienza – conclude il sindaco – serva a resettare un po’ tutti, e fra i molti gruppi social dove si legge ‘Sei garfagnino se…’ o ‘Sei di Gorfigliano se’, solo per fare un paio di esempi, si possa a breve leggere che fai parte della nostra grande, bellissima, antica e gloriosa comunità, non solo se condividi una critica su qualcosa (cosa legittima intendiamoci) ma anche e soprattutto se, per quella comunità, per i suoi anziani, per i suoi bimbi, per i suoi membri, fai qualcosa. Non serve che sia qualcosa di materiale, impegnativo, faticoso. Basta che sia qualcosa di propositivo, utile, felice: come un abbraccio, come un sorriso, come una spalata di neve insieme. Perché la polemica da bar o, peggio, da social, è cosa da tutti; il saper costruire e mantenere vivo qualcosa, non lo è: è da gente vera, profonda e strutturata, come so essere in fondo i membri della mia comunità. È appena iniziato l’anno nuovo: cari auguri a tutti, di impegno e di coesione”.