Camporgiano, i casi di coronavirus restano 3: sono a casa e in buone condizioni

Consegnati i primi 34 buoni spesa per un importo totale di 6mila450 euro

Emergenza coronavirus, il sindaco di Camporgiano Francesco Pifferi aggiorna i cittadini sulla situazione del territorio. Non sono stati registrati nuovi casi al Covid-19: i tamponi positivi restano 3, tutti stanno a casa ed in buone condizioni di salute. È finita la consegna delle mascherine, distribuiti anche i primi 34 buoni spesa per un importo totale di 6mila450 euro.

“Iniziamo con la notizia più importante -esordisce il sindaco -: a stamani, nessun nuovo caso di positività al Covid-19 nel nostro comune. Le persone contagiate, quindi, rimangono 3, tutte a casa ed in buone condizioni di salute. L’altro dato incoraggiante, che tuttavia non ci deve far abbassare la guardia, riguarda il numero dei positivi rispetto alla popolazione residente: abbiamo 1 caso ogni 711 abitanti, un dato molto migliore rispetto alla media provinciale (1 ogni 402), ma soprattutto con solo 8 Comuni, su 33 complessivi, che presentano una situazione migliore della nostra”.

Ognuna delle 930 famiglie del nostro comune ha ricevuto 2 mascherine per componente già mercoledì sera: per questo ringrazio tutti i consiglieri comunali ed il comitato paesano di Filicaia. Arriveranno altre 6mila mascherine insieme ai 5mila paia di guanti monouso. Riguardo al progetto si solidarietà alimentare, sono già stati consegnati i buoni spesa a 34 persone che ne avevano diritto, per un importo totale di 6mila450 euro, con ancora 6mila982 euro da erogare per nuove domande”.

“Domani è Pasqua: gli auguri, se spontanei, diretti e fatti col cuore, non richiedono tanti giri di parole: auguro quindi una santa Pasqua di resurrezione ad ognuno di voi, cari concittadini. E che rinascita autentica sia”.

“Per farci sentire ancora più vicini e coesi – conclude il primo cittadino -, nel giorno di Pasqua alle 12,30 e alle 20,30 risuoneranno in piazza San Giacomo prima le note del silenzio d’ordinanza per ricordare coloro che non ci sono più, poi quelle di due inni che ci appartengono: quello di Mameli e quello di Camporgiano“.