Tuodì, dipendenti con il fiato sospeso

9 agosto 2017 | 11:25
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Tuodì, dipendenti con il fiato sospeso

Sarà un Ferragosto con il fiato sospeso per i dipendenti dei punti vendita Tuodì, gestiti da Dico Io, in provincia di Lucca. Una quindicina di lavoratori sono già in aspettativa retribuita, dopo la decisione dell’azienda, che nel frattempo ha chiesto il concordato preventivo, di chiudere i supermercati di Porcari e di Viareggio. Gli altri temono gli sviluppi della delicata vertenza che si è aperta a luglio al ministero dello sviluppo economico dove l’impresa ha formalizzato la richiesta di cassa integrazione a rotazione per tutti i dipendenti, oltre 4mila. Il che – temono i sindacati – può significare da noi altre chiusure di punti vendita “senza considerare poi che Dico Io non ha escluso la possibilità di vendere i punti vendita e fare lo spezzatino dei supermercati”.

Sono parole di Giovanni Sgrò di Uiltucs Lucca che insieme a Daniela Ricchetti di Filcams Cgil sta seguendo anche in questi giorni prima del Ferragosto gli sviluppi della vicenda. Il tutto mentre nei supermercati rimasti aperti cominciano a scarseggiare le merci. Come a Pieve Fosciana, in Valle del Serchio, o a Massarosa, in Versilia. “Contiamo di essere convocati al ministero del lavoro entro la fine del mese di agosto – spiega Sgrò -: attendiamo la risposta sulla cassa integrazione a rotazione per i lavoratori. L’incontro è urgente perché i dipendenti che sono stati messi a casa in aspettativa retribuita percepiranno lo stipendio fino al 3 settembre. Se entro quella data non si trova una soluzione, cosa accadrà?”.
Una domanda cui i sindacati lucchesi attendono una risposta dall’azienda che finora si è sottratta, secondo loro, al dialogo, giungendo lo scorso 26 luglio al Mise con la doccia fredda della richiesta di cassa integrazione a rotazione. “Sono necessarie garanzie per i lavoratori – spiega -: non si può proseguire ad andare avanti alla giornata. Quello che ci aspetteremmo dall’azienda è un piano serio e a lunga scadenza, per cercare di dare almeno una relativa serenità ai lavoratori in questa delicatissima fase di crisi dei punti vendita”.