Non c’è pace per l’altare maggiore della chiesa parrocchiale di San Sisto e Margherita a Villa Collemandina. E’ una nota protocollata dalla direzione generale archeologia belle arti e paesaggio, a firma della dottoressa Caterina Bon Valsassina lo scorso 3 di luglio, infatti, a riaprire la contesa fra una parte della comunità dei parrocchiani e il parrcolo don Giuseppe Dini, che in più occasioni ha manifestato l’intenzione di spostare l’attuale collocazione dell’altare della chiesa in una generale opera di riqualificazione. Nella nota, infatti, indirizzata alla Soprintendenza di Lucca, all’avvocato Pietro Bimbi che rappresenta i parrocchiani e, per conoscenza, al segretariato regionale dei beni culturali e alla segreteria del ministro, dopo che viene ripercorsa l’intera vicenda si chiede alla Soprintendenza di Lucca, di confermare l’autorizzazione all’intervento concessa in data 19 marzo 2015 dal soprintendente pro-tempore Stolfi motivando “in modo circostanziato alla direzione generale e all’amministrazione di Villa Collemandina il proprio parere”.
E nel frattempo in paese, proprio in seguito a questa decisione e all’ennesimo annuncio del parroco di voler procedere con i lavori è apparso un cartello con su scritto: “I lavori all’altare non sono autorizzati. Vi piace rischiare”.
Un altro tassello, dunque, di una vicenda che risale addirittura al 2000 quando l’allora soprintendente (sempre pro tempore) architetto Malchiodi, negò l’autorizzazione allo spostamento perché avrebbe alterato irreversibilmente l’impianto storicizzato dell’altare esistente. Poi nel 2015 il dietrofront di Stolfi contestato dal Comune che chiedeva le motivazioni di questo cambio di direzione, che a tutt’oggi non hanno avuto risposta. Ci pensa, dunque, la direzione delle belle arti a chiedere l’ultima parola alla Soprintendenza. E intanto i cittadini, tramite l’avvocato Bimbi e con più appariscenti cartelloni di piazza, chiedono che i lavori non inizino. Anche perché formalmente l’atto autorizzativo di due anni fa di Stolfi è stato in qualche modo sospeso sia dalle richieste del Comune di Villa Collemandina sia dalla missiva giunta una settimana fa dal ministero.
In serata a parlare è il comitato dei cittadini che nega la responsabilità dell’esposizione degli striscioni: “Questa sera è stato rimosso un manifesto che era apparso questa mattina nella piazza del paese – dicono – Non siamo stati gli autori di questo gesto, ma ringraziamo ugualmente chi ha voluto sostenere la nostra causa cercando, a suo modo, di sensibilizzare chiunque sul progetto di “distruzione” del nostro altare che qualcuno sta portando avanti”. Intanto è già fissata per venerdì (14 luglio) alle 21 in Comune un incontro con l’amministrazione per l’aggiornamento sule novità riguardanti la vicenda.